Villa Taranto

Materie:Tema
Categoria:Biologia

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Testo

Lucini Cristiano 2°D
RELAZIONE DI BIOLOGIA
Venerdì 27 aprile le classi 2°D e 2°C accompagnati dai professori: Arisi, Del Miglio e Cavedagna sono andati sul lago maggiore per visitare il giardino botanico di Villa Taranto situato per tutto il fianco nord orientale del promontorio della Castagnola. Fu edificata verso la fine del XIX secolo da certo conte Orsetti e nel 1900 acquistata dal conte di Sant'Elia, ciambellano di corte dei Savoia, il quale, a sua volta, nel 1931, la vendette al capitano scozzese Antonio Neil McEacharn, arciere della regina d'Inghilterra e Accademico Linneano. E' grazie al lavoro assiduo e metodico di questo gentiluomo scozzese, amante della natura e delle cose belle, se noi oggi possiamo visitare i più bei giardini botanici d'Europa. Nel 1939, infatti, Neil McEacharn, non avendo eredi, decise di donare la villa e tutto il complesso del parco, da lui creato fra 1931 e il 1936, allo Stato Italiano. Nel 1952 i giardini furono aperti al pubblico, ed oggi sono gestiti dall'Ente Giardini Botanici Villa Taranto, che, oltre, ad aver conservato ottimamente l'eredità ricevuta dal capitano scozzese, ha continuato ad arricchire il patrimonio botanico e paesaggistico con nuove varietà arboree. Il pergolato di glicini azzurri e gialli, la valletta, la scalinata, la fontana dei putti, la serra dove galleggiano le enormi foglie della Victoria regia, i tulipani, il maestoso viale di conifere, i policromi aceri giapponesi, il giardino d'inverno con le sue specie subtropicali, sono solo alcune delle meraviglie che possiamo ritrovare in questo complesso botanico-naturalistico, vero e proprio capolavoro d'arte. Un' ultima curiosità: la villa ed i suoi giardini furono battezzati con il nome "Taranto" dal capitano scozzese in memoria di un suo antenato, il maresciallo Mac Donald, nominato da Napoleone duca di Taranto.
All’entrata sono disposti la biglietteria, il chiosco per la vendita cartoline e quello per la vendita di piante coltivate nei giardini.
Superata la biglietteria troviamo il viale d’ingresso
denominato "Viale delle Conifere". Una lunga striscia d'erba rasatissima si interpone tra il viale e la vegetazione.
Siamo passati per la fontana dei putti
così chiamata per le sculture che l'adornano, contornata da fiori e dalle gigantesche foglie della Colocasia antiquorum e subito dopo nella serra tropicale.
Affiancato il mausoleo costruito nel 1965 per esaudire un desiderio del defunto che aveva chiesto di riposare nel giardino che fu la sua "ragion di vita" abbiamo percorso la valletta scavata
artificialmente nel 1935 e sovrastata da un ponticello con arcata unica.
L'arredo vegetale comprende la Davidia involucrata.
Nel giardino botanico si trova anche una villa acquistata nel 1931 a seguito di un'inserzione apparsa sul Times. Lo stile è ispirato ad architetture della Normandia. Il soffice prato all'inglese antistante è rallegrato da una zampillante fontana.
Più avanti troviamo il fior di loto dai carnosi e profumati petali di color rosa sfumato.
Tra le bellezze del giardino si possono ammirare i giardini terrazzati con a fianco aiuole di piante annuali che creano un incantevole avvicendamento di forme e di colori. Qui si innalza la statua del Pescatore, opera del napoletano Vincenzo Gemito.
Portandoci verso l’uscita troviamo la serra delle piante acquatiche, l'enorme ninfea equatoriale, i cui semi arrivarono a Villa Taranto nel 1956 provenienti dall'orto botanico di Stoccolma.
Infine abbiamo visto l’erbario del capitano Neil Mceacharn, il quale comprendeva 21 piante:
Acer Pseudo-Platanus, Hedera Helix, Betula Alba, Myosotis Palustris, Campanula Rotundifolia, Stellaria Holostea, Suseda Maritima, Helianthemum Chamaecistus, Achillea Ptarmica, Sedum Album, Lepidium Campestre, Bryonia Dioica, Quercus Iobur, Scirpus Maritimus, Eriphorum Angustifolium, Drosera Rotundifolia,Balluna Vulgaris, Euphorbia Paralias, Anonis Repens, Erica Cinerea, Leontodon Taraxacoides.

METASEQUOIA GLYPTOSTROBOIDES
Questa conifera a foglia caduca descritta solo sulla base di reperti fossili fino al 1941.
I due esemplari a dimora nei Giardini di Villa Taranto furono donati dal principe Borromeo al capitano McEacharn già nel 1949 e nel 1950.

DICKSONIA ATARCTICA
Quest'elegante pianta appartiene alla grande famiglia delle felci e in particolare al gruppo delle "felci arboree" per il caratteristico "tronco".
Originaria delle foreste umide dell'Australia è presente nel parco con ben oltre 30 esemplari.
EMMENOPTERYS HENRYI
Quest'albero, appartine alla stessa famiglia di caffè e gardenia (Rubiaceae), è originario delle foreste temperate della Cina dalle quali fu introdotto con successo in Europa nel 1907.
Fu piantato in questi Giardini nel 1947 ma si dovette attendere fino al luglio 1971 per avere la sua prima fioritura; fu un evento straordinariomai verificatosi prima di allora in Europa.
VICTORIA CRUZIANA
Il genere Victoria, originario delle aree dei grandi bacini fluviali dell'America meridionale (Rio Delle Amazzoni, Paranà), annovera gli esemplari dalle maggiori dimensioni della famiglia delle ninfee. Nei periodi di maggiore attività vegetativa della pianta (giugno-luglio) le foglie sfiorano i due metri di diametro.
In Europa è coltivata come specie annuale seminando a gennaio-febbraio i caratteristici semi sferici delle dimensioni di un pisello.
DAVIDIA INVOLUCRATA
L'esemplare messo a dimora nel 1938 dall'infante di Spagna Don Jaime nel "Prato delle Personalità" ha assuntodelle dimensioni e un portamento talmente caratteristico da costituire motivo d'interesse anche in assenza delle curiose e appariscenti infiorescenze.
E' la spettacolare fioritura, cui si deve il nome comune di "albero dei fazzoletti" o "albero delle colombe", a rendere unico quest'albero originario della Cina.
ACER PALMATUM CAP. MCEACHARN
Acero di colore rosso intenso dedicato al capitano.

Esempio