Le celllule vegetali

Materie:Altro
Categoria:Biologia
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Data:17.02.2006
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Testo

Istituto scientifico-tecnologico Italo Calvino.
Scheda n° 4
Laboratorio di biologia
Alunna:
Anno scolastico 2004/2005
Classe 2ast
Titolo: Le cellule vegetali
Obiettivo: osservare le cellule dell’elodea
Strumenti/attrezzatura: - vetrino portaoggetti
- vetrino copri-oggetti
- foglia di elodea
- acqua
- microscopio n°3 (10x
10/0.25 160/-
4/0.1 160/-
40/0.65 160/-

Metodo o procedura: abbiamo preso da una piantina di elodea una foglia spezzandola vicino al gambo. L’abbiamo posata su un vetrino e vi abbiamo versato un paio di gocce d’acqua, per poi coprirla con vetrino copri-oggetti stando attenti all’eventuale formazione di bolle d’aria. Abbiamo osservato il preparato con i 3 differenti ingrandimenti
Risultati:
4/0.25 10/0.25 40/0.65

Ampiezza diametro (con lente 40/0.65) = 450um
Dimensione cellule (1° strato) → 450/4=112.5um
“ “ ( 2° strato) → 450/5=90um
Dimensione media → (112.5+90)/2=101.25
Conclusioni: nel mettere il vetrino siamo stati attenti ad un’eventuale formazione di bollicine d’aria per evitare di confonderle con parti della cellula.
Abbiamo osservato eventuali movimenti di citoplasma. Nel nostro caso abbiamo visto “palline verdi” (i cloroplasti) che si muovevano nel citoplasma, sembravano però stare a cavallo nella parete cellulare, infatti sono passate da una cellula all’altra. I cloroplasti sono organuli nei quali avviene la fotosintesi. La distribuzione dei cloroplasti nei diversi tessuti della pianta non è uniforme: questi organuli sono estremamente numerosi nelle parti fotosintetizzanti, che rivelano la presenza dei cloroplasti per la colorazione verde, ad essi conferita dalla clorofilla. In 1 mm2 di una foglia possono trovarsi fino a 500.000 cloroplasti. I cloroplasti accumulano temporaneamente in forma di amido gli zuccheri derivanti dalla fotosintesi; inoltre, sembrano coinvolti anche con la sintesi degli amminoacidi e degli acidi grassi. Rivestono pertanto un ruolo fondamentale nella fisiologia delle piante. I cloroplasti sono indicatori del movimento del citoplasma, quindi.
Le cellule munite di cloroplasti si producono energia da soli mediante la fotosintesi a differenza delle altre cellule che devono
La cellula vegetale, di tipo eucariote, ovvero dotata di nucleo e di organuli che compiono specifiche funzioni, possiede tre strutture caratteristiche. La parete, esterna alla membrana plasmatica, è composta da polisaccaridi complessi (cellulosa, in particolare), e ha funzione protettiva e di sostegno meccanico; i cloroplasti rappresentano la sede della fotosintesi, e nelle loro membrane interne contengono le molecole di clorofilla necessarie a tale processo; il vacuolo, che spesso occupa la maggior parte del volume interno cellulare, è ripieno di un fluido e, esercitando una pressione contro la parete rigida, agisce come una sorta di idroscheletro, permettendo alla cellula di sostenersi e di mantenersi rigida.
Per visualizzare in maniera migliore il nucleo è sufficiente l’aggiunta di colorante che lo evidenzi.
Come abbiamo detto prima in laboratorio non siamo riusciti a distinguere il nucleo della cellula ne vantamento particolare quantità di citoplasma. E capendo il perché di questa mancanza visiva si capisce anche perché sembrava che i cloroplasti scivolassero sulla parete, invece di nuotare nel citoplasma. La “colpa” è del vacuolo, che espandendosi all’interno della cellula comprime nucleo e citoplasma ai lati, come è stato detto in precedenza.
Nel nostro caso abbiamo analizzato un doppio strano di cellule, quindi vi erano due strati sovrapposti e per calcolare le dimensioni di una cellula (che bastava dividere il diametro per il numero delle cellule che vi si sovrapponevano) abbiamo calcolato sia le dimensioni dello strato inferiore sia di quello superiore e poi ne abbiamo fatto la media per avere un’idea delle dimensioni medie delle cellule analizzate.

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