L'impulso nervoso

Materie:Appunti
Categoria:Biologia

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Testo

Trasmissione dell’impulso nervoso
Le cellule nervose sono formate da un corpo centrale, detto pirenoforo, il quale è mononucleato. Da un lato del pirenoforo si diramano numerose e complesse ramificazioni, che prendono il nome di dendriti, mentre dall’altro lato vi è una lunga fibra, che può essere lunga fino a 30 cm, e che presenta alcune ramificazioni soltanto nella su parte terminale. Questa fibra è l’assone, e i nervi sono costituiti da fasci di assoni, che li percorrono interamente.
Gli impulsi nervosi possono avere una sola direzione di movimento, cioè provengono dai dendriti e si dirigono verso l’assone. In quanto alla struttura dell’assone, bisogna dire che esso possiede una membrana, sulla quale sono disposti ioni sodio Na- e potassio K-, gli uni all’esterno, gli altri all’interno della membrana stessa. La presenza di questi ioni produce una differenza di potenziale, che, quando la fibra è a riposo, non è cioè attraversata da impulsi nervosi, è di 70 mV: il potenziale di riposo. Quando invece giunge l’impulso, viene aumentata la permeabilità della membrana e quindi viene favorito l’ingresso del sodio nell’assone, il che produce una differenza di potenziale di +50 mV. Dopo pochissimo la permeabilità della membrana torna a diminuire, ristabilendo la differenza di –70 mV. Ma nel passaggio dal potenziale di riposo a quello d’azione si raggiunge per un istante il potenziale neutro (0 mV), che coincide con la depolarizzazione della membrana. Tutto questo meccanismo prende il nome di pompa ionica, ed è un sistema di trasporto attivo.
Il trasporto dell’impulso nervoso dipende quindi dalla situazione di cariche positive all’interno della membrana e viceversa, cioè dalla progressiva depolarizzazione dei tratti di membrana. Quando l’impulso giunge alla terminazione nervosa e produce la fuoriuscita dell’acetilcolina, questa depolarizza la membrana post-sinaptica, cioè quella posta sul muscolo, e quindi avviene la contrazione.
L’energia utilizzata per il trasporto dell’impulso è ovviamente l’ATP, adenosintrifosfato. Bisogna infine dire che durante la trasmissione si ha un aumento della temperatura del nervo ed una produzione di CO2, che deve essere successivamente eliminata.

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