Inquinamento atmosferico

Materie:Appunti
Categoria:Biologia
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Testo

Inquinamento atmosferico
L’aria non è una sostanza chimica bensì un miscuglio di gas : essa non possiede una composizione costante, anzi i suoi costituenti possono subire variazione quantitative per cause naturali o artificiali. Il componente più variabile è il vapore acqueo la cui concentrazione in volume è da 0 / 6 % per questa ragione di solito si fa riferimento alla composizione media dell’aria pulita secca. L’aria non è mai del tutto pura nemmeno in condizioni naturali perché fenomeni quali l’attività vulcanica o l’incendio dei boschi immettono nell’atmosfera dei gas estranei come l’anidride solforosa o l’idrogeno solfonato o l’ossido di carbonio.
Le cause principali dell’inquinamento a. sono quelle connesse alle attività umane ossia le centrali di riscaldamento o industriali, gli scarichi gassosi degli autoveicoli, le emissioni di gas sostanze finemente polverizzate provenienti dai complessi industriali ed infine i rifiuti provenienti dall’incenerimento dei rifiuti solidi, ad esempio le centrali di riscaldamento domestico, le centrali termoelettriche industriali provocano una grave contaminazione dell’atmosfera a causa dell’elevato tenore di zolfo degli oli combustibili che servono per il funzionamento delle centrali, questo zolfo reagisce con l’ossigeno e crea anidride solforosa (SO2 ) questa sostanza, già di per sé nociva può diventare tossica soprattutto per la salute dell’uomo e degli animali se raggiunge alti livelli di concentrazione nell’atmosfera.
In presenza di umidità atmosferica rilevante e sotto l’azione della luce solare l’anidride solforosa (SO2) acquista altro ossigeno e diviene prima anidride solforica e poi acido solforico (HSO3) che è estremamente corrosivo nei riguardi delle strutture metalliche e delle pietre calcaree come il marmo e altri materiali impiegati nell’edilizia. Se L’umidità atmosferica raggiunge una particolare concentrazione (particolarmente elevata) si formano dei veri e propri fenomeni di aereosol di acido solforico : tutto questo prende il nome assai noto di smog.
Se la combustione è imperfetta per difetto di aria i camini immettono nell’atmosfera dei gas di colore scuro e carichi di pulviscolo non combusto che può penetrare parzialmente nell’apparato respiratorio degli organismi viventi con gravi conseguenze. Inoltre nelle combustioni che si svolgono ad alta temperatura si ha produzione di ossidi di azoto anch’essi pericolosi per la fauna in generale e la vegetazione.
Gli autoveicoli con motore a scoppio e particolarmente quelli che impiegano benzina come combustibile emettono grandi quantità di ossido di carbonio e di idrocarburi incombusti. Se la combustione della benzina fosse completa, dagli scarichi o dai tubi di scappamento dovrebbero uscire solo vapore acqueo e anidride carbonica, la quale, se non proprio innocua, per lo meno costituisce uno dei componenti naturali dell’atmosfera, purtroppo i motori degli autoveicoli sono concepiti in modo tale da no poter assicurare la totale combustione del carburante soprattutto quando le vetture sono ferme con il motore in folle.
L’ossido di carbonio è un composto molto tossico e velenoso e se viene accompagnato da altri residui derivanti sempre dalla cattiva combustione di alcuni carburanti può diventare molto pericoloso.
Sempre dagli autoveicoli e quindi dai loro scarichi vengono emesse altre sostanze quali gli ossidi di azoto, ancora quelli alimentati con benzina super, inquinano l’aria immettendovi anche residui a base di piombo : elemento quest’ultimo estremamente velenoso. Oltre agli scarichi delle autovetture vi sono anche i grandi complessi industriali, soprattutto le industrie chimiche che riversano nell’atmosfera grandi quantitativi di sostanze molte delle quali sono sicuramente nocive anche a bassa concentrazione, a questo proposito è doveroso fare riferimento e un composto molto pericoloso che va sotto il nome di diossina , questa sostanza viene scaricata nell’aria soprattutto da alcune fabbriche ubicate nella provincia di Milano. La diossina è una sostanza molto pericolosa la quale se viene diffusa in dosi anche piccolissime può provocare danni gravissimi alla popolazione agli animali e alla vegetazione.
[ Ha = ettaro 10000 mq ]
[ a = ara 100 mq ]
[ c = centiara 1 mq ]
[ biolca = 2940 - 3000 mq ]
Per completare il quadro dell’inquinamento atmosferico si dovrebbe accennare alle sorgenti di radioattività ossia alle applicazioni dell’energia nucleare per scopi palifichi. Le principali consistono nella produzione dell’energia elettrica e nella produzione di radio isotopi che vengono poi utilizzati nella ricerca scientifica e nella cura di alcune malattie presso reparti specializzati ospedalieri. Naturalmente le emissioni di sostanze radioattive devono essere controllate mediante apparecchiature sofisticate e con determinati accorgimenti ; tuttavia non si possono escludere incidenti più o meno gravi che possono avere come conseguenza l’immissione di queste sostanze nell’ambiente circostante. Vi è inoltre il grave problema finora irrisolto dovuto alla conservazione delle cosiddette scorie radioattive, che risultano dei processi produttivi e che conservano la propria attività o efficacia per lunghi periodi, talvolta per migliaia di anni. Non bisogna infine dimenticare l’importanza essenziale che nel determinare la gravità degli episodi di inquinamento atmosferico concorrono spesso alcuni agenti climatici, quali ad esempio le inversioni termiche : infatti è noto che l’aria calda tende a salire perché possiede una densità minore ossia più leggera di quella fredda ; può succedere che a poca distanza dal suolo si venga a formare uno strato di aria calda, in questo modo l’aria fredda che sta di sotto resta come prigioniera sotto lo strato di aria calda : è in questa circostanza che può accumulare sostanze tossiche o velenose emesse da sorgenti di inquinamento che si trovano a terra ; in questo modo si può raggiungere un’alta concentrazione di inquinamento con conseguenze assai pericolose.
Per concludere l’inquinamento atm. È forse meno clamoroso e anche meno pericoloso rispetto ad altri tipi di inquinamento, ma per certi versi può essere molto insidioso per varie ragioni, non ultima quella che, quando si verifica una forte concentrazione locale di sostanze inquinanti, si può contare solo sulla azione disperdente dei venti e sull’effetto della diluizione che ne consegue, mentre nelle acque e nel suolo è presente un valido meccanismo di autodifesa rappresentato dall’azione depurante dei microrganismi detto anche potere autodepurante.

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