Il sistema immunitario

Materie:Appunti
Categoria:Biologia

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Testo

LE FONTI DI INFEZIONE
Si chiama patogeno qualsiasi microrganismo capace di provocare una malattia. Le principali fonti di agenti patogeni sono il suolo, le persone infette e gli animali.
I microrganismi infettivi per prima cosa debbono riuscire ad entrare nel corpo. Una volta penetrati, i microrganismi patogenesi insediano nelle cellule dell’ospite e provocano un’infezione. Molti agenti patogeni danneggiano l’ospite non direttamente ma con la produzione di tossine, cioè sostanze chimiche dannose per le normali funzioni cellulari che agiscono in tutto il corpo trasportate dal sangue.
Nel 1876, il medico tedesco Robert Koch mise a punto una tecnica, usata ancora oggi, per stabilire se un microrganismo sia o no fonte di una particolare infezione. I criteri sperimentali di Koch, che si attengono ad accreditati metodi scientifici, sono detti postulati di Koch e vengono espressi nel modo seguente.
1) L’agente patogeno deve essere sempre presente in ogni caso della malattia.
2) Il microrganismo deve poter essere isolato dall’ammalato e crescere in coltura pura.
3) La coltura pura, inoculata in un animale sensibile e sano, deve riprodurre la malattia specifica.
4) Il microrganismo deve poter essere isolato dall’animale infettato sperimentalmente.
Sfortunatamente i postulati di Koch non sempre possono essere applicati: infatti alcuni agenti patogeni non crescono in coltura pura!
LA TRASMISSIONE DELLE INFEZIONI
Perché una malattia risulti infettiva, gli agenti patogeni debbono passare da un ospite a un altro. Questa trasmissione può avvenire per contatto diretto tra esseri umani: per esempio, le malattie trasmesse sessualmente, come la sifilide, l’AIDS e la gonorrea, vengono diffuse mediante rapporti sessuali.
Molte malattie si diffondono per contatto indiretto: l’agente patogeno è trasmesso da oggetti o da organismi, che vengono detti vettori. Cibo, acqua e oggetti, come giocattoli, piatti o aghi,possono funzionare da vettori. I microrganismi rilasciati, per esempio, con un colpo di tosse o con uno starnuto, si posano su tutte le superfici vicine.
L’acqua infetta rappresenta un importante veicolo di trasmissione di agenti patogeni.
Molte malattie vengono trasmesse all’uomo dalla puntura di vettori animali come pulci, pidocchi, zecche, mosche e zanzare. Questi antropodi, dopo aver punto una persona infetta, trasmettono l’agente patogeno a una persona sana attraverso una nuova puntura. Le mosche trasmettono malattie se si posano prima su materiale infetto, come escrementi animali, e poi su prodotti alimentari.
Quando una malattia infettiva si diffonde in modo rapido e incontrollabile, si sviluppa un’epidemia.

Il corpo lavora costantemente per mantenere l’omeostasi, lottando contro le sostanze nocive presenti nell’ambiente e contro gli agenti patogeni che di continuo lo attaccano. Tutti gli animali sono dotati di meccanismi di difesa che li proteggono dagli agenti patogeni. Alcuni meccanismi di difesa sono aspecifici e sono efficaci contro un’ampia varietà di agenti patogeni; altri meccanismi sono altamente specifici e sono efficaci solo contro un tipo particolare di organismo patogeno.
I MECCANISMI DI DIFESA ASPECIFICI
I meccanismi di difesa specifici usati come prima linea di difesa sono di due tipi: le difese fisiche che ostacolano l’ingresso nel corpo degli agenti patogeni e le difese chimiche che li combattono se riescono ad entrare.
Si indica spesso la pelle come la prima linea di difesa perché la maggior parte dei microrganismi non riesce a penetrare attraverso la pelle intatta: in effetti, i diversi strati che la costituiscono formano una barriera fisica quasi insuperabile.
Altre difese fisiche sono muco, saliva e lacrime. Il muco è secreto dalle membrane che delimitano le cavità corporee e intrappola molti microbi al loro ingresso nel corpo. Le cellule delle membrane mucose delle vie aeree con il movimento delle ciglia spostano muco e batteri verso la faringe da dove, inghiottiti, arrivano nello stomaco. L’acidità dei succhi gastrici impedisce ai microbi di sopravvivere, e per questo motivo lo stomaco rappresenta una difesa chimica contro invasioni di microrganismi patogeni. Le membrane mucose del naso sono dotate di peli che intrappolano e filtrano microbi, polvere e inquinanti provenienti dall’aria.
Le lacrime, che lavano continuamente la superficie degli occhi, forniscono una difesa fisica, mentre la saliva compie la stessa operazione alla superficie dei denti. Saliva e lacrime forniscono però anche difese chimiche, perché contengono l’enzima lisozima, ad azione battericida.
Se i due tipi di difesa sopradescritti non sono riusciti a impedire che agenti patogeni penetrino nel corpo, contro di essi possono agire diversi altri tipi di difese aspecifiche. Le cellule infettate da virus producono una proteina detta interferone che interferisce appunto con la riproduzione virale. Le cellule infettate liberano interferone, che interagisce con la membrana delle cellule circostanti non infettate: queste ultime risultano così protette dall’infezione virale.
Un secondo tipo di reazione corporea aspecifica consiste nella formazione del complemento. Il complemento è formato da un gruppo di proteine del plasma sanguigno che si legano alla superficie degli agenti patogeni distruggendoli. Il complemento è così chiamato perché completa l’azione di sostanze elaborate nel meccanismo di difesa specifica.
Esiste anche un terzo tipo di reazione corporea aspecifica, la fagocitosi. I fagociti sono globuli bianchi che ingeriscono e distruggono i microrganismi patogeni circondandoli e inglobandoli. Essi migrano dai capillari alla zona infettata. Queste cellule attaccano qualsiasi oggetto riconoscano come estraneo: per esempio, nei polmoni i fagociti inglobano le particelle di polvere inspirate insieme all’aria.
Un quarto tipo di reazione corporea aspecifica è l’infiammazione. L’infiammazione è la reazione da parte dei tessuti a ogni tipo di lesione, come quelle causate da traumi, sostanze chimiche, temperature estreme, radiazioni e agenti patogeni. L’infiammazione produce gonfiore, dolore, aumento della temperatura e rossore nell’area interessata. L’infiammazione ha inizio quando le cellule danneggiate liberano istamina. L’istamina è una sostanza chimica che provoca la dilatazione e l’aumento di permeabilità dei vasi sanguigni dell’area lesa. La dilatazione dei vasi sanguigni è responsabile del rossore, mentre all’aumento del liquido interstiziale è dovuto il gonfiore che si osserva durante un’infiammazione. Man mano che l’infiammazione procede, i fagociti migrano nell’area lesa e iniziano a inglobare gli agenti patogeni. I fagociti rilasciano anche proteine che determinano un aumento della temperatura ostacola la crescita degli agenti patogeni e accelera la riparazione dei tessuti.
Nell’area lesa spesso si raccoglie un liquido detto pus. Il pus contiene globuli bianchi, agenti patogeni vivi e morti e detriti tissutali.
Quando il processo infiammatorio si risolve, i fagociti rimuovono cellule morte e detriti tissutali, si formano nuove cellule per mitosi e la lesione guarisce.
I MECCANISMI DI DIFESA SPECIFICI
Mentre i meccanismi aspecifici svolgono la loro formidabile azione di difesa generale, si mobilitano i meccanismi di difesa specifica, processo che richiede diversi giorni. La difesa specifica è compito del sistema linfatico.
I meccanismi di difesa specifica sono chiamati risposte immunitarie e si basano sulla capacità del corpo di distinguere tra se stesso e ciò che gli è estraneo. Molte cellule del corpo umano hanno sulla propria superficie alcune molecole che sono diverse da quelle di ogni altro individuo. Il corpo è capace di riconoscere queste molecole come sé (self), mentre considera qualsiasi altra struttura estranea non sé (not self). Le molecole che il corpo riconosce come not self vengono dette antigeni. Un antigene è una sostanza capace di stimolare una risposta immunitaria specifica. Gli antigeni possono essere proteine, carboidrati, o combinazioni di queste due sostanze. Un anticorpo è una proteina prodotta in risposta alla presenza nel corpo di un antigene.

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