Dieta Scarsdale

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Categoria:Biologia

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Dieta Scarsdale

La dieta Scarsdale è una dieta iperproteica e ipocalorica. Le diete iperproteiche si basano sul fatto che è impossibile trasformare i grassi alimentari in grassi di deposito in assenza di carboidrati e sul fatto che il metabolismo delle proteine è di un 30% superiore rispetto a quello degli altri macronutrienti; si brucia cioè di più per metabolizzare le proteine.

La Dieta Scarsdale è sicuramente la più celebre e usa la ripartizione di macronutrienti del tipo (Proteine=42%, Carboidrati=34%, Lipidi=24%). Si deve al cardiologo Herman Tarnower che negli anni 70 la ideò per far dimagrire i cardiopatici obesi prima di un’operazione; il dimagrimento si ottiene abbinando una dieta ipocalorica (mille calorie circa) al concetto di dieta iperproteica. Non sono ammessi dolci, amido, alcol, legumi (tranne la soia), latticini, carni e condimenti grassi. In genere si pratica senza personalizzazioni per non più di due settimane, alternandola a un’alimentazione meno rigida.

La Scarsdale, come tutte le diete iperproteiche, cerca di soddisfare nel minor tempo possibile il desiderio di dimagrimento del soggetto.
Il vincolo dei macronutrienti della dieta ideale non è rispettato e l’assunzione proteica di grassi è eccessiva, con problemi di chetosi e iperuremia. Tanto più se il soggetto svolge un’attività sportiva intensa e necessita di carboidrati.
L’impiego di questa dieta causa spesso il cosiddetto effetto yo-yo: l’individuo segue la dieta e dimagrisce, poi torna all’alimentazione normale e ingrassa, risegue la dieta e ridimagrisce…
L’organismo è così sottoposto a uno stress continuo e non salutistico.

Confrontandola con un’alimentazione normale si possono ben notare le differenze nelle quantità di di proteine, carboidrati e lipidi.
La percentuale di grassi varia soltanto di pochi valori. Infatti nella nostra nutrizione i lipidi sono assunti per il 18% (13% solo per il pranzo), comparati al 24% nella Scarsdale.
La dieta impone inoltre l’assunzione di una percentuale di proteine che è due volte maggiore alla nostra: 22% per noi (soprattutto nei pasti principali: pranzo e cena) e 42% per la Scarsdale.
Infine, i carboidrati nella dieta, sono dimezzati rispetto a quelli nella nostra alimentazione. Mentre noi ne usiamo il 60% (soprattutto nei primi due pasti: colazione e pranzo), la Scarsdale ne suggerisce il 34%.

Rispetto alla nostra alimentazione, diminuisce anche l’apporto calorico totale, che per noi si aggira sulle 2.500 calorie, e viene ridotto di quasi 1.500 kcal.
Il calo più evidente si può notare a pranzo (120 kcal per la Scarsdale, 1200 per la nostra alimentazione) e a colazione (meno di 100 kcal ScarsDale, 415 noi), senza contare gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio, che nella dieta non sono nemmeno considerati come pasti.

La dieta Scarsdale utilizza per i pasti principali alimenti prettamente proteici (ed è anche consigliato di utilizzare fette di pane iperproteico), assolutamente magri, e anche per i condimenti l’uso di grassi sia vegetali che animali è abolito. Da abolire anche insaccati, patate, pasta, riso, pane non integrale, latticini, dolci e zucchero, bevande alcoliche. Gli spuntini, facoltativi e quasi sconsigliati, sono a base di carote o sedano.
Nella nostra nutrizione, invece, è sempre presente a pranzo (talvolta anche a cena) e nelle merende, un alimento che ha un alto valore di carboidrati, e i condimenti sono spesso a base di olio. Inoltre, gli alimenti aboliti dalla Scarsdale sono tutti presenti.

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