Circolazione sanguigna

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Categoria:Biologia

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Testo

circolaziуne
Lessico(ant. circulaziуne), sf. [sec. XIV; dal lat. circulatio-onis]. 1) Il circolare; movimento, spostamento: c.
stradale, traffico di veicoli e pedoni per la strada; tassa di c., quella dovuta dai proprietari di
veicoli circolanti su strada o acque pubbliche; libretto di c., documento che autorizza un veicolo a
motore a circolare liberamente; c.
aerea, movimento degli aerei in volo e a terra; c. dell'atmosfera, v. oltre. 2) Movimento di liquidi
(sangue, linfa) che negli organismi animali e vegetali assicura il nutrimento dei tessuti. Per la c.
del sangue, v. oltre. Per la c. linfatica nell'uomo, v. linfatico. Nei vegetali superiori consiste in un
flusso di tipo ascendente, grazie al quale l'acqua e i sali inorganici assorbiti dalle radici
attraverso i vasi legnosi raggiungono gli organi fogliari o traspiranti, e in un'analogo flusso, detto
impropriamente discendente, mediante il quale le sostanze organiche elaborate nelle foglie
attraverso i vasi cribrosivengono distribuite nei luoghi di utilizzazione ovvero accumulate come
materiali di riserva (v. anche linfa). 3) C. monetaria, quantitа di moneta in c. in un dato Paese. Si
dice c. metallica, se riguarda la massa di moneta metallica; c. cartacea, se riferita alla moneta
cartacea; c. fiduciaria, la quantitа di mezzi di pagamento accettati dal pubblico in base alla fiducia
nel valore reale che essi rappresentano (p. es. la moneta bancaria). La velocitа di c. и il numero
medio di volte in cui ogni unitа monetaria viene scambiata contro beni nell'unitа di tempo. La
teoria quantitativa della moneta, cosм importante per la scuola monetarista, puт essere derivata
come conseguenza dell'equilibrio macroeconomico a condizione che la velocitа di c. della
moneta risulti costante. Infatti, seguendo l'equazione di I. Fisher si puт scrivere che vM=pY;
dove v=velocitа di c. della moneta; M=quantitа di moneta; p=livello dei prezzi; Y=livello di
reddito. Da quella equazione, se il livello di reddito и fissato al livello di piena occupazione delle
risorse e se v и costante, si determina la relazione diretta tra quantitа di moneta e prezzi tipica
della teoria quantitativa. Togliere, levare dalla c., togliere dal corso legale una moneta e, in
senso fig., far sparire, eliminare qcuno; mettere in c., dar corso legale a una moneta e, fig.,
diffondere una notizia, un libro, far conoscere in una certa cerchia una persona, ecc. 4) Negli
impianti, movimento di un fluido in un circuito chiuso. La c. и detta naturale, o a termosifone, se и
dovuta alla differenza di densitа del fluido in punti diversi del circuito, conseguente a differenze
di temperatura; c. forzata и invece quella provocata dall'azione di una pompa inserita in un punto
del circuito. 5) In fisica-matematica, sin. di circuitazione.BiologiaLa c. del sangue in genere, si effettua con modalitа differenti nei vari organismi a seconda del
grado di evoluzione da questi raggiunto e della specializzazione dell'apparato circolatorio .
Ha la funzione, in tutti gli organismi, di trasportare agli organi e ai tessuti l'ossigeno, le sostanze
nutritive, l'acqua, i sali, i prodotti intermedi del metabolismo, gli ormoni e di raccogliere anidride
carbonica, sali, acqua e prodotti finali del metabolismo dell'azoto. La composizione del sangue
refluo dai vari organi и varia e la c. svolge un'azione livellatrice e garantisce un'identica
composizione al sangue che affluisce agli organi creando un ambiente interno omogeneo. § Tutti
i tipi animali a simmetria primariamente raggiata, i Platelminti e gli Pseudocelomati, sono privi di
apparato circolatorio. Possono esserne privi anche animali, di solito molto piccoli, appartenenti a
vari altri gruppi. L'efficienza dell'apparato circolatorio и migliorata dai pigmenti respiratori,
molecole complesse, in genere legate a un metallo, che grazie alla loro elevata affinitа per
l'ossigeno aumentano la capacitа di trasporto del sangue. I piщ comuni sono l'emoglobina,
l'emeritrina, l'emocianina e la clorocruorina. Nei Vertebrati i pigmenti respiratori sono concentrati
in cellule particolari, le emazie. L'apparato circolatorio si dice chiuso se il sangue circola sempre
entro vasi, si dice aperto se il sangue circola entro alcuni vasi, poi esce e penetra nelle lacune
dei tessuti. In molti Invertebrati (p. es. Artropodi), l'apparato circolatorio и aperto in quanto il cuore
spinge il sangue (emolinfa) in corti vasi che si aprono nelle cavitа del corpo e negli spazi tra gli
organi da dove ritorna al cuore attraverso apposite aperture dette osti venosi. Il sangue circola
quindi in parte entro vasi con pareti proprie e in parte in lacune interposte negli spazi tra gli
organi. Nei Vertebrati l'apparato circolatorio и invece chiuso: vi и cioи una successione continua
di vasi che formano un circuito ininterrotto. Il sangue и sospinto dal cuore nelle arterie che si
diramano a tutto il corpo fino a capillarizzarsi penetrando negli spazi intercellulari dei vari
tessuti. Dalla rete capillare arteriosa il sangue passa a quella venosa e di qui, raccogliendosi in
vene di calibro sempre maggiore, ritorna al cuore.
Anche alcuni Invertebrati (p. es. Anellidi), privi di cuore, hanno un apparato circolatorio chiuso,
molto semplificato, che consta di due vasi principali longitudinali tra loro congiunti da rami
trasversali nei quali la corrente sanguigna и determinata dalle contrazioni degli stessi vasi. Nei
Pesci il sangue rifluito dal corpo и sospinto dal cuore alle branchie dove si ossigena e quindi
passa in un grosso vaso (aorta dorsale) da cui si distribuisce a tutto il corpo. La c. nei Pesci и
detta semplice e completa: semplice perchй un giro completo di sangue passa una sola volta
attraverso il cuore, completa perchй il sangue povero di ossigeno che attraversa il cuore e quello
ricco di ossigeno che dalle branchie va ai tessuti non si mescolano mai. Nei Vertebrati a
respirazione polmonare vi sono due correnti circolatorie: una tra il cuore e i polmoni detta piccola
c. o c. polmonare e una tra il cuore e tutto il corpo detta grande c. o c. generale. In questo caso si
parla di c. doppia. Se, come nei Mammiferi e negli Uccelli, il cuore и completamente diviso in una
parte destra in cui passa il sangue venoso e in una sinistra in cui passa quello arterioso, queste
due qualitа di sangue non si mescolano e la c. и completa; se invece i due tipi di sangue si
mescolano perchй il cuore и parzialmente diviso, la c. и incompleta (Rettili e Anfibi). Non sempre
и esatto parlare di c. del sangue: infatti, in molti Invertebrati (p. es. Vermi) il sangue compie solo
un movimento oscillatorio senza una direzione determinata; nel baco da seta e nelle ascidie il
cuore spinge il sangue per un certo tempo in una direzione, dopo di che si arresta un istante per
riprendere a pulsare inviando il sangue in direzione opposta. § Nell'uomo l'apparato circolatorio
и costituito dal cuore, dalle arterie, dalle vene e dai capillari. L'organo centrale della c. и il cuore
che, mediante le sue contrazioni ritmiche, coadiuvato dall'elasticitа e dalla contrattilitа delle
pareti dei vasi, determina in tutto il sistema vascolare le differenze di pressione che obbligano il
sangue a un movimento incessante. Dal ventricolo sinistro si diparte l'arteria aorta, dal ventricolo
destro l'arteria polmonare. A ogni atrio affluiscono delle vene: a quello sinistro le vene polmonari,
a quello destro le vene proprie del cuore e le vene cave superiore e inferiore. A partire dal
ventricolo sinistro il sangue ha i caratteri del sangue arterioso: l'emoglobina и legata con
l'ossigeno (ossiemoglobina) e il plasma contiene le sostanze nutritizie, provenienti dall'apparato
digerente, e le sostanze di rifiuto che derivano dai processi catabolici dei tessuti. Questo sangue,
dopo aver percorso le ramificazioni dell'aorta, giunge ai capillari; qui l'ossiemoglobina cede una
parte del suo ossigeno e riceve le scorie del ricambio dei tessuti, tra cui l'anidride carbonica, e le
sostanze secrete dagli organi endocrini. Il sangue, divenuto cosм venoso, passa nelle vene che
sboccano nell'atrio destro, quindi nel ventricolo destro e nell'arteria polmonare che ramificandosi
fa capo alla rete capillare dei polmoni ; qui attraverso le pareti dei capillari e il sottile epitelio
degli alveoli l'emoglobina ridotta riceve ossigeno dall'aria contenuta negli alveoli,
trasformandosi in ossiemoglobina mentre la maggior parte dell'anidride carbonica passa dal
plasmanell'aria alveolare (v. respirazione). Da venoso il sangue diventa arterioso e come tale
viene condotto all'atrio sinistro e di qui scende nel ventricolo sinistro. § La c. и patologica
quando и inadeguata alle necessitа funzionali dei vari organi e dei tessuti che li compongono. I
disturbi della c. vengono distinti in locali e generali. I primi si riscontrano in caso di
compressione vasale (p. es. tumori), ostruzione vasale (trombosi, morbo di Bьrger) o disturbi
vasomotori (p. es. nel morbo di Raynaud); i secondi, come palpitazioni, vertigini, disturbi visivi,
nel caso di anemia, febbre, sforzi, ecc.Tecnologia: circolazione assistitaApplicazione di dispositivi artificiali per il pompaggio e/o l'ossigenazione del sangue. Lo
sviluppo di tali dispositivi ha portato allo studio e alla realizzazione di apparecchiature per
l'assistenza alla c. attualmente di uso corrente nella pratica clinica, quali le macchine per la c.
extracorporea. L'evoluzione delle tecnologie biomediche in questo campo ha indotto a ricercare
metodi di assistenza che permettessero non solo la totale sostituzione del cuore e dei polmoni
per un tempo limitato ai fini di interventi chirurgici a cuore aperto, ma anche il coadiuvamento
della funzione di questi organi per periodi piщ lunghi, allo scopo di permettere all'organismo di
superare situazioni transitorie di insufficienza cardiaca o polmonare. Tutti i tipi di dispositivi
studiati per questo tipo di assistenza circolatoria devono, in primo luogo, contribuire alla
diminuzione del lavoro cardiaco preferibilmente mediante la riduzione del livello di pressione,
contro il quale lavora il ventricolo, anzichй della gettata pulsatoria; in secondo luogo, devono
stabilire una situazione emodinamica tale da favorire il superamento dello stato di insufficienza
in questione; infine, devono essere rapidamente applicabili con trauma minimo date le condizioni
precarie dei pazienti. Inoltre, il danneggiamento che subisce il sangue (emolisi) nell'essere
elaborato da tali apparecchiature, se и tollerabile per perfusioni di breve durata, non puт esserlo
per quelle di lunga, durante le quali anche un minimo danno puт essere fatale. In base a queste
considerazioni sono state sperimentate diverse tecniche di assistenza con caratteristiche
diverse, fra le quali la perfusione con o senza ossigenazione, la contropulsazione e i ventricoli
artificiali di by-pass. § C. extracorporea, tecnica di c. assistita, ormai largamente usata
nell'impiego clinico, che consente la temporanea sostituzione del complesso cuore-c. polmonare
per permettere l'esecuzione di interventi chirurgici sul cuore . Da un punto di vista
concettuale lo schema dell'apparecchio (v. figura) и assai simile al sistema vivente che
sostituisce: il sangue venoso viene prelevato in uno o due punti del sistema venoso (vena cava)
e passa in un ossigenatore, che consiste in un condotto nel quale viene insufflato ossigeno.
Il sangue cosм ossigenato viene raccolto da una pompa e inviato nel sistema arterioso (arteria
femorale) passando prima in uno scambiatore di calore (presente solo nel caso in cui si debba
operare in ipotermia), poi in una camera di calma per l'eliminazione delle eventuali bolle
gassose ancora presenti. Unitamente a questo circuito vengono anche impiegate una o piщ
pompe simili alla precedente per l'aspirazione di sangue venoso presente negli organi in cui si
opera e sul campo operatorio. Molti sono i problemi connessi con la progettazione di una simile
apparecchiatura ma, in particolare, due di questi vanno tenuti in evidenza: l'eliminazione delle
bolle gassose che si creano durante l'ossigenazione del sangue venoso e che potrebbero
produrre pericolosi emboli e il danneggiamento che puт subire il sangue nel passaggio
attraverso l'unitа pompante. Per quanto riguarda il primo punto sarа compito dell'ossigenatore
miscelare sangue e ossigeno in modo che questo venga completamente disciolto; per il secondo
punto si tratta di evitare quelle condizioni di flusso che possono produrre emolisi e che, allo stato
attuale degli studi su questo fenomeno, risultano essere principalmente la cavitazione, il
passaggio in condotti scabri e l'elevato gradiente di velocitа radiale. Allo stato attuale la pompa
che offre maggiori garanzie in questo senso и quella denominata "pompa roller" il cui principio di
funzionamento и concepito per operare su un fluido attraverso un tubo flessibile senza contatto
diretto: il fluido viene spostato dai rulli che occludono il tubo e spingono il fluido nella direzione
in cui si muovono; in questo modo la quantitа di fluido spostato nell'unitа di tempo и direttamente
proporzionale alla velocitа di rotazione dei rulli.EmbriologiaLa c. nell'embrione e nel feto differisce da quella nell'adulto principalmente per il fatto che il
sangue deve ossigenarsi a livello del sacco del tuorlo o dell'allantoide perchй gli organi
respiratori (polmoni o branchie) non sono ancora funzionanti. Il sangue venoso giunge al sacco
del tuorlo con le arterie onfalomesenteriche che provengono dall'aorta e ritorna all'embrione,
ossigenato e arricchito di sostanze nutritizie, per mezzo delle vene onfalomesenteriche. Anche
l'allantoide и irrorato da propri vasi afferenti ed efferenti, che nei Placentati prendono il nome di
arterie e vene ombelicali. Si hanno dunque una c. vitellina (od onfalomesenterica) e una c.
allantoidea (o coriale). L'una o l'altra prevalgono per importanza a seconda dello stadio di
sviluppo dell'embrione, della specie animale e, per i Placentati, del tipo di placenta (onfaloidea o
allantoidea): nei Pesci c'и solo la c. vitellina; nei Rettili e Uccelli il sangue si carica di ossigeno
nell'allantoide e di sostanze nutritizie nel sacco del tuorlo; per quanto riguarda i Mammiferi
Placentati, dove gli scambi nutritizi e respiratori avvengono tramite la placenta, nelle specie
zoologicamente meno evolute (p. es. Marsupiali) sono i vasi onfalomesenterici che si mettono in
rapporto con la placenta (placenta onfaloidea) mentre in quelle piщ evolute la c. placentare и
assicurata dai vasi dell'allantoide (placenta allantoidea). Durante lo sviluppo embrionale il
sistema vasale subisce continue graduali modificazioni che si traducono sostanzialmente nello
sviluppo di quegli elementi che la crescita dei vari organi richiede, perchй vi sia un giusto
apporto di sangue fino a raggiungere la distribuzione tipica della specie. Tuttavia, anche nel feto
a termine, il circolo puт seguire un itinerario del tutto particolare che soltanto alla nascita, con
l'inizio dell'attivitа respiratoria attiva, si modifica in modo definitivo. P. es., negli animali a c.
doppia completa il cuore destro sospinge verso i polmoni soltanto la quantitа di sangue
necessaria alla loro irrorazione mentre la restante parte passa direttamente nel cuore sinistro o
nell'aorta tramite il foro di Botallo e il dotto arterioso. Anche attraverso il fegato passa una
quantitа di sangue limitata perchй la maggior parte lo scavalca passando per il dotto di Aranzio.
Soltanto alla nascita il foro di Botallo si chiude e il dotto arterioso e quello di Aranzio si obliterano.
MeteorologiaIl riscaldamento della Terra prodotto dalla radiazione solare determina nell'atmosfera dei moti
interni caratterizzati da spostamenti di grandi masse d'aria secondo percorsi costanti e su
larga scala, pressochй regolari. A produrre e a mantenere questa c. nonconcorrono solo cause
termiche, ma anche dinamiche, tra le quali и predominante la rotazione terrestre. L'intera massa
atmosferica ruota, per effetto della gravitа, insieme alla Terra, ma le singole particelle d'aria non
hanno tutte la stessa quantitа di moto: questa и minima per le particelle ai poli e massima per
l'aria delle zone equatoriali perchй piщ lontana dall'asse di rotazione. И stato dimostrato che la c.
atmosferica nelle zone di latitudine media puт mantenersi solo perchй vi и una continua
trasmissione di quantitа di moto dai tropici verso i poli, trasmissione che permette di rimpiazzare
le perdite dovute agli attriti. La c. generale и sufficientemente conosciuta solo per le correnti che
si trovano a una quota relativamente bassa e per le quali sono dominanti i fattori termici; per le
correnti degli alti strati ai limiti della troposfera non si hanno ancora sufficienti informazioni. La
diversa distribuzione della temperatura determina nell'atmosfera delle fasce di alta e bassa
pressione tra le quali avviene lo scambio delle masse d'aria; se si considera la distribuzione
delle pressioni e dei venti sulla superficie terrestre supposta uniforme, si ottiene il seguente
schema teorico di circolazione.
Una zona di bassa pressione compresa tra le latitudini 15є N e 20є S in inverno, le latitudini 20є N
e 15є S in estate nota un tempo come zona delle calme equatoriali e oggi denominata zona
intertropicale di convergenza: и prodotta dal forte e continuo surriscaldamento; due fasce di alte
pressioni tropicali con massimi alle latitudini di 30є N e 30є S (le calme tropicali di un tempo,
mentre oggi vengono indicate come zone subtropicali di alta pressione); due zone di bassa
pressione nelle regioni temperate con minimi alle latitudini di 60є N e 60є S, definibili come fasce
subpolari di bassa pressione; due aree di alte pressioni sulle calotte polari, indicate anche come
aree polari di alta pressione relativa. Dalle alte pressioni subtropicali il vento si muove verso
l'Equatore, deviato per effetto della rotazione terrestre secondo la legge di Buys-Ballot (alisei di
NE e di SE); tra le alte pressioni subtropicali e le basse pressioni delle zone temperate si hanno
venti da SW nell'emisfero boreale e da NW nell'emisfero australe (venti occid.); infine dalle alte
pressioni delle calotte polari si hanno delle correnti verso le fasce temperate. A questi venti, che
spirano in vicinanza della superficie terrestre, corrispondono a quota elevata delle correnti di
ritorno che chiudono i diversi circuiti. Tuttavia, se si esamina nella realtа la c. generale si deduce
che essa и notevolmente disturbata da molteplici cause quali la diversa distribuzione delle aree
continentali nei due emisferi, l'orografia e l'idrografia delle stesse, gli squilibri termici dovuti al
differenziale riscaldamento fra terra e mare; in generale la c. и piщ regolare nell'emisfero
australe, sugli oceani e nelle regioni tropicali. All'Equatore и presente effettivamente una zona di
calma con bassa pressione prodotta da grandiose correnti calde ascendenti; gli alisei risultano
anche nella realtа venti costanti e regolari che spirano verso l'Equatore; le alte pressioni
subtropicali appaiono interrotte da depressioni originate dal diverso riscaldamento tra terra e
mare (i monsoni sono una conseguenza di questo fenomeno); alle latitudini medie e circumpolari
le fasce di bassa pressione non sono continue ma suddivise in tante depressioni (cicloni) che si
susseguono nel tempo da W a E; ai poli le masse d'aria freddissime che vi stazionano generano
nel loro movimento verso le latitudini piщ basse correnti orientali o nord-orientali a circolazione
anticiclonica. Al polo Sud, data la natura e l'elevazionedella piattaforma antartica, i venti
assumono una particolare violenza a causa dei concomitanti effetti catabatici (venti catabatici
antartici, detti anche "blizzard") e della differenza di temperatura tra l'entroterra antartico e
l'oceano che lo circonda. Nella stratosfera, la c. delle masse d'aria, non essendo influenzata da
fattori di attrito terrestre (l'orografia, la diversa distribuzione dei mari e dei continenti, ecc.) и
molto piщ regolare soprattutto nell'emisfero sud dove circa l'80% della superficie и costituita
dall'oceano. In particolare le correnti aeree stratosferiche sono molto intense e veloci correndo
da O verso E con rotazione ciclonica attorno allo stesso asse terrestre. Tale c. и piщ intensa
attorno ai poli dove si formano vortici di enormi dimensioni denominati "vortici polari
stratosferici", mentre nella fascia intertropicale la c. stratosferica и pressochй assente. C.
stratosferica e c. troposferica sono fra loro correlate. Si и osservato che quando la troposfera si
raffredda e la c. dei bassi strati si intensifica, nella stratosfera la c. si riduce e il vortice polare
stratosferico si riscalda. Viceversa nel caso di riscaldamento della troposfera. Gli scambi d'aria
tra stratosfera e troposfera avvengono in corrispondenza delle fratture della tropopausa dove
corrono delle correnti violente e velocissime denominate correnti a getto. Studi piщ approfonditi
del comportamento delle masse d'aria ad alta quota vengono condotti dallo spazio mediante
satelliti meteorologici e da terra mediante sistemi di telerilevamento con tecniche radar. SociologiaC. delle йlites. Il principio и al centro della teoria politica di Vilfredo Pareto. Interessato al
fenomeno del declino delle aristocrazie e incline a rappresentare la storia politica come lo
scenario di un permanente conflitto fra minoranze in competizione per il potere, Pareto distingue
due livelli ricorrenti di tale conflitto. Il primo riguarda il modo in cui - all'interno di un'йlite al
potere - si produce l'avvicendamento fra i leaders. Il secondo, invece, concerne la radicale
sostituzione di una classe politica dominante con un'altra. Cosм, da un lato, l'attenzione dei
politologi si deve concentrare sulle caratteristiche personali, sulle abilitа politiche e sulle risorse
di cui dispongono le diverse йlites (celebre la contrapposizione fra i leoni, propensi all'uso della
forza, e le volpi, capaci di raggiungere gli obiettivi prefissati attraverso l'astuzia). Dall'altro la c.
delle йlites rinvia a processi politico-sociali grandiosi, come le rivoluzioni contemporanee, cui
Pareto guarda con l'occhio polemico e disincantato del conservatore cui anche le piщ generose
istanze di emancipazione sociale si presentano come puri strumenti di conquista del potere da
parte di nuove oligarchie.
Trasporti: problemiIl problema della c. stradale si и venuto ingigantendo negli ultimi decenni per l'aumentato volume
di traffico automobilistico, che ha portato a una congestione della rete stradale esistente,
inadeguata, nonostante gli ampliamenti, alle nuove esigenze. Una definitiva risoluzione dei
problemi inerenti alla c. stradale и ancora molto lontana, in quanto una specifica metodologia di
studio и solo ora in via di formazione: si tratta dell'ingegneria del traffico delegata ad analizzare,
razionalizzare e risolvere i problemi relativi all'ottimalizzazione del flusso veicolare. Le indagini
statistiche per determinare lo stato di congestione della c. stradale tengono conto di tre indici:
differenza di velocitа dei veicoli susseguentisi, poichй, con la congestione, questa velocitа
tende, infatti, ad annullarsi del tutto, diminuendo linearmente al crescere del volume ditraffico;
possibilitа di sorpasso da parte dei veicoli piщ veloci, ottenuta dal rapporto tra il numero di
sorpassi/km necessari per mantenere costante la propria velocitа e quelli effettivamente
realizzabili; velocitа di esercizio della strada, corrispondente alla velocitа massima che si puт
tenere su una certa strada senza perт mai superare quella di progetto; questa velocitа di
esercizio, che coincide con quella di progetto solo nel caso che la strada sia del tutto deserta,
diminuisce evidentemente con l'aumentare del volume di traffico, riducendosi di molto in caso di
congestione. Ai problemi sollevati da questi tre indici se ne aggiungono perт altri, causati dalla
sovrapposizione e coesistenza di funzioni del tutto diverse e che si ostacolano a vicenda, svolte
dalle strade; p. es. lo svolgersi sulla stessa strada e contemporaneamente di un traffico veloce e
di uno locale, la manovra e la sosta dei veicoli, il passaggio dei veicoli e l'attraversamento dei
pedoni. Tutti questi problemi si presentano in modo particolarmente grave nei grandi centri urbani
che, per la loro struttura e funzione, non consentono interventi radicali; si и giunti cosм alla
saturazione del traffico stradale cittadino e si paventa perfino, secondo alcuni in un avvenire
ormai prossimo, il blocco totale della c. stradale.Trasporti: interventi nella circolazione urbanaQuesta prospettiva ha spinto gli enti interessati a studiare soluzioni temporanee che possono
riassumersi secondo alcune direttrici: razionalizzazione funzionale dei sistemi di regolazione
semaforica lungo le direttrici principali del traffico, mediante sviluppo di sistemi di
sincronizzazione concatenata (onda verde); estensione delle regolamentazioni a senso unico
secondo una sistematica diretta alla creazione di itinerari di scorrimento prefissati, con sviluppo
della precanalizzazione dei diversi flussi veicolari in funzione delle rispettive direzioni di
avanzamento; costruzione e potenziamento delle grandi arterie di superficie, sopraelevate o
sotterranee, di scorrimento tangenziale o semi-tangenziale, e dei rispettivi raccordi reciproci e
con le arterie di penetrazione; misure dirette a scoraggiare o impedire la c. nei centri storici di
particolari categorie di veicoli e di utenti, mediante divieti assoluti o parziali o temporanei di
percorrenza in determinate vie e articolazione dei divieti di sosta secondo le ore e la durata
(zone verdi, zone blu, ecc.); adozione di misure dirette a favorire la c. dei mezzi pubblici rispetto
ai privati in determinate zone di traffico intenso (corsie riservate, semaforizzazione comandata
dai mezzi pubblici, ecc.). Quanto alla c. stradale extraurbana, oltre al generico potenziamento
delle reti stradali e autostradali, le tendenze piщ avanzate degli specialisti postulano
l'opportunitа di favorire: la flessibilitа d'uso di grandi arterie di scorrimento para-urbane e anche
di autostrade mediante adozione di corsie speciali a direzione di avanzamento invertibile in
funzione delle necessitа momentanee; l'uniformazione della velocitа di scorrimento veicolare
lungo le varie corsie delle maggiori arterie, mediante l'imposizione per ciascuna di esse di
velocitа obbligate eventualmente variabili a seconda delle condizioni momentanee.
Parallelamente si va diffondendo quasi ovunque la tendenza all'adozione di limiti massimi di
velocitа per la c. urbana ed extraurbana, spesso differenziati per strade e autostrade, e integrati
dall'istituzione parallela di limiti minimi allo scopo di ridurre progressivamente la frequenza delle
occasioni di sorpasso, fonte primaria di potenziale pericolo, e al contempo di limitare la capacitа
ottimale di flusso veicolare per ogni singola arteria. Nonostante le misure su accennate, i
problemi posti dalla costante crescita del trasporto su gomma privato, pubblico e commerciale
(nel decennio 1980-90 sono entrati in c. in Italia oltre 10 milioni di nuovi veicoli) stanno rendendo
sempre piщ acuti, e a volte drammatici, gli aspetti relativi all'inquinamento acustico e dell'aria, e
alla congestione del traffico che si ripercuote sulle infrastrutture del reticolo viario e sulla
sicurezza degli utenti.
Trasporti: interventi nella circolazione extraurbanaGran parte dei trasporti ormai, soprattutto in Italia, si effettua su strada, il che rende la c.
difficoltosa non solo su tutte le strade carrozzabili ma anche sulle autostrade, con un logorio del
manto stradale e delle infrastrutture in crescente aumento; questo ha richiesto e richiede un
impiego di grandi risorse economiche sia per le opere di manutenzione, sia per il rifacimento,
l'ampliamento, la ristrutturazione di intere strade e delle opere accessorie (ponti, viadotti,
gallerie, ecc.). La c. di grandi autoarticolati (TIR), la presenza di cantieri stradali, gli ingorghi e i
rallentamenti aggravano anche il problema dell'inquinamento lungo i percorsi piщ congestionati,
con danni dai costi rilevanti, non solo nel caso sempre piщ frequente di incidenti, ma anche per
quelli recati all'ambiente circostante causati dalla diffusione dei gas di scarico e delle sostanze
tossiche da questi prodotti. Tutto ciт ha portato a conflitti politico-commerciali fra Paesi confinanti
con relative limitazioni alla c. dei veicoli da trasporto e con l'imposizione di tasse aggiuntive per
la c. dei veicoli stranieri; anche all'interno dei singoli Paesi si и posta l'esigenza del blocco
totale della c. dei mezzi pesanti in determinati periodi o giorni, onde limitare i disagi e i pericoli
per la c. dei veicoli privati. L'aumento della c. sulle strade extraurbane, soprattutto durante i fine
settimana, и diventata fra l'altro causa di un elevato aumento degli incidenti, spesso mortali, ai
quali si и cercato di porre rimedio con un'ulteriore riduzione dei limiti di velocitа (peraltro variabili
da Paese a Paese) accompagnata da sistemi di controllo elettronico delle infrazioni e con il
miglioramento dell'illuminazione in prossimitа di incroci, nelle gallerie, ai caselli autostradali,
vicino alle stazioni di servizio. Si и inoltre cercato di adottare una piщ efficiente segnaletica
verticale e orizzontale, in fase di unificazione a livello europeo, utilizzando anche avvisi specifici
per i conducenti (p. es., pannelli luminosi con indicazione in tempo reale di eventuali incidenti,
delle condizioni del traffico, della presenza di nebbia, ecc.). Per evitare la c. dei mezzi pesanti
sulle lunghe percorrenze si tende ormai all'uso di treni-navetta sui quali trasportare i veicoli;
questo trova, perт, seri ostacoli a causa della limitata se non scarsa efficienza (soprattutto in
Italia) del trasporto su ferro, e per la topografia del territorio: p. es., la presenza di rilievi, come le
Alpi, i Pirenei, gli Appennini, provoca delle "strozzature" rappresentate dalle gallerie non agibili
per treni che trasportino veicoli voluminosi. Per quanto riguarda la c. nell'ambito urbano, in molti
centri metropolitani, onde evitare la paralisi della c. и stato necessario adottare soluzioni piщ
drastiche rispetto a quelle giа citate; si и cosм giunti al blocco della c. nei centri storici, alle corsie
protette per i mezzi pubblici, alle isole pedonali interdette al traffico, fino all'obbligo della c. a
targhe alterne (pari o dispari) ogni volta che vengono superate le soglie di rischio per
l'inquinamento da gas di scarico; meno diffuse sono le barriere antirumore contro l'inquinamento
acustico. Non esiste ancora, perт, una normativa unificata sia a livello C.E.E., sia nei singoli
Paesi, anche se in alcune cittа, soprattutto inFrancia e in Germania, sono allo studio o in parte
giа applicati sistemi di c. integrata. Questi sono basati sull'impiego di mezzi pubblici di
superficie, sotterranei e sopraelevati e su severe limitazioni al traffico interno e in entrata nelle
cittа, con lo scopo di coordinare la c. dei veicoli e ridurre in modo drastico l'inquinamento da
traffico. Oltre alle giа citate soluzioni di canalizzazione della c. urbana e periferica si punta
sull'uso massiccio del mezzo pubblico giа a partire dall'hinterland metropolitano, e sull'impiego
di veicoli meno inquinanti ma in grado di effettuare lo spostamento di ingenti masse di utenti,
anche in maniera decentrata. Tra i mezzi di superficie la preferenza и per le metropolitane
leggere, per i tram e i filobus a grande capacitа, integrati da minibus a trazione elettrica per i
brevi percorsi decentrati; tra i mezzi sopraelevati si stanno diffondendo i sistemi a monorotaia e
le metropolitane leggere su viadotto; per la c. in sotterranea, oltre alle collaudate metropolitane
pesanti, sono state realizzate o sono allo studio gallerie sotterranee urbane per il traffico su
lunghe tratte. Poli d'interscambio con i sistemi di trasporto regionali e interurbani, parcheggi
sotterranei e di superficie posti in aree strategiche, isole pedonali periferiche e barriere
antirumore completano il quadro di prospettiva per rendere la c. stradale a dimensione d'uomo. Bibliografia (solo biologia)R. Margaria, L. De Caro, Trattato di fisiologia, Milano, 1947; A. Bairati, Anatomia umana, Torino,
1961; L. Pescador, L. Pescador jr., Patologia funcional del aparato circulatorio, Madrid, 1968; B.
Gaddini, Fluidodinamica fisiologica-Emodinamica, Roma, 1982.

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