Apparato scheletrico

Materie:Riassunto
Categoria:Biologia

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Testo

L’apparato scheletrico

Lo scheletro umano consta di circa 208 ossa, non contando le sesamoidi e le wormiane. Vi si può distinguere uno scheletro assile (testa e tronco) e uno appendicolare (collegato al primo mediante il cinto pelvico e la cintura toracica).

-Lo scheletro della testa, il cranio, è composto dalla scatola cranica (neurocranio) e dallo splancnocranio.

-Lo scheletro del tronco è composto dalla colonna vertebrale e dallo sterno. La colonna vertebrale è costituita dalle vertebre: 7 cervicali, 12 toraciche, 5 lombari, 5 sacrali, 3 0 4 coccigee. Le vertebre toraciche si articolano con le coste, mediante due sistemi: l’estremità della costa si articola col corpo vertebrale, la tuberosità si articola con gli apici delle apofisi traverse delle vertebre. Tra la testa ed il tubercolo si trova il “collo” che si continua nel corpo il quale è dotato di un’ infossatura destinata ad accogliere la cartilagine costale. Le coste descrivono una curva a cavità interna costituendo la gabbia toracica, dove si trovano organi importanti e sensibili come il cuore ed i polmoni. Le coste si distinguono in vere, false e fluttuanti. Sono dodici paia e si numerano dall’alto in basso. Si distinguono tre tipi di coste: le coste vere (dal 1° al 7° paio) che sono unite allo sterno mediante le cartilagini costali; le coste false (8º, 9º, 10º paio) che raggiungono lo sterno indirettamente; le coste fluttuanti (11° e 12º paio) le cui cartilagini non raggiungono lo sterno. Inserito alla faccia interna delle ultime sei coste, si trova il diaframma, le cui contrazioni modificano il diametro verticale della cassa toracica permettendo la respirazione. La gabbia toracica si articola nella parte anteriore con lo sterno tramite la cartilagine. Lo sterno è un osso impari mediano piatto e simmetrico che consta di tre porzioni: il manubrio, il corpo e l’apofisi ensiforme o xifoide. Si articola sui due lati con le clavicole e con le cartilagini delle prime sette coste.

-Lo scheletro dell’arto superiore è collegato alla colonna vertebrale mediante il cingolo toracico costituito da scapola e clavicola. La clavicola ha forma di S corsiva allungata e appiattita dall'alto al basso; è situata immediatamente sotto la pelle, il che spiega la facilità con cui si frattura per urto diretto. Le facce presentano alcune rugosità per l'inserzione di legamenti e muscoli. L'estremità esterna è più sviluppata di quella interna perché si articola con l'acromion. L’estremità interna è triangolare e si articola con lo sterno.
La scapola è un osso pari piatto, largo, sottile, dalla forma triangolare. Presenta una faccia anteriore e una posteriore, che è interrotta da un rilievo trasversale, la spina della scapola, che si continua lateralmente con l'acromion, dove si articola la clavicola. Immediatamente sopra alla clavicola si trova l’apofisi coracoidea. L'angolo superoesterno della scapola presenta la cavità glenoide che si articola con la testa dell'omero per formare l'articolazione scapolomerale; la cavità glenoide è separata dal resto dell'osso da una parte più sottile, il collo della scapola. Come in tutte le articolazioni mobili, nelle cavità è presente cartilagine. L’arto superiore è costituito dall’omero (osso lungo: epifisi+ diafisi, tessuto compatto e spugnoso con canale diafisario+ epifisi, tessuto spugnoso con sottilissimo strato compatto). L’omero è un osso lungo pari e simmetrico che in basso forma l'articolazione del gomito. La diafisi è pressoché cilindrica. L'epifisi prossimale dell'omero presenta tre rilievi ossei: uno voluminoso, tondeggiante, ricoperto di cartilagine (testa) che si articola con la superficie glenoidea della scapola; lateralmente due più piccoli, il trochite e il trochine, su cui si inseriscono vari muscoli della spalla. L'epifisi distale si unisce alle due ossa dell'avambraccio per formare l'articolazione del gomito. È costituita da un condilo e da una superficie articolare a forma di puleggia per l'ulna (troclea), sormontata dalla fossetta coronoidea e dalla fossa olecranica. Completano l'epifisi distale due sporgenze, epicondilo ed epitroclea, situate rispettivamente accanto al condilo e accanto alla troclea. L’avambraccio è costituito da radio e ulna (l’ultima in direzione del mignolo). Il radio è un osso lungo pari e simmetrico che si articola a livello del polso con il carpo. Rispetto all’ulna può effettuare i movimenti di pronazione e di supinazione. Il radio consta di un corpo prismatico triangolare e di due estremità. L’estremità prossimale è cilindrica ed è detta testa. Presenta la superficie articolare per il condilo dell'omero. Alla testa segue una superficie ristretta detta collo e poco al di sotto è situata la tuberosità bicipitale, sporgenza tondeggiante. L'epifisi distale è la porzione più voluminosa del radio: presenta la faccia articolare per il carpo, lateralmente si prolunga in basso nel processo stiloideo, sul margine mediale si trova l'incisura ulnare per l'articolazione con l'ulna. L’ulna è un osso lungo pari. È situata medialmente al radio tra la troclea omerale e il carpo, ha un corpo prismatico triangolare che inferiormente si curva lateralmente verso il radio. L'estremità superiore presenta due apofisi la coronoidea e l'olecrano. Tra le due apofisi v'è la grande cavità sigmoidea, che si articola con l'omero. L'estremità superiore dell'ulna si articola con il radio. L'estremità inferiore dell'ulna presenta un aspetto rigonfio, la testa dell'ulna, che, nella sua parte posteriore e interna, si prolunga nell'apofisi stiloidea. La testa dell'ulna è ricoperta dal legamento triangolare e non si articola direttamente con il carpo.
Nella mano si trovano tre componenti scheletriche: carpo (ossa corte o brevi che dir si voglia, due file di 4 piccole ossa), metacarpo ( 5 ossa lunghe), e le falangi –falangine- falangette. Il carpo è formato da otto ossa brevi disposte su due file: la superiore è costituita da: lo scafoide, il semilunare, il piramidale, su cui posa il pisiforme; l'inferiore, è formata da: il trapezio, il trapezoide, il capitato e l'uncinato. Ogni dito è formato da tre falangi allineate in senso distale e riunite tra loro con articolazioni di tipo trocleare. Il pollice e l'alluce ne hanno due. La prima falange, alla base di ogni dito, è detta falange metacarpale (metatarsale nel piede); la seconda (che è quella che manca nel pollice e nell'alluce) è detta anche falangina e l'ultima, falangetta o falange ungueale. Le falangi dei piedi sono più piccole di quelle delle mani.

-Lo scheletro dell’arto inferiore è collegato alla colonna vertebrale tramite la cintura pelvica, costituita dall’osso sacro e dall’osso dell’anca (ileo+ischio+pube). L’ileo consiste in una lamina grande e spessa che si fonde con l'ischio e il pube. Il pube è un osso pari e simmetrico, la cui faccia esterna dà inserzione ai muscoli adduttori della coscia Il pube finisce con la sinfisi pubica, anfiartrosi fra le due ossa pubiche costituita dalle facce articolari pubiche e dalla lamina fibrocartilaginea interposta. È un cuscinetto molto sensibile alla variazione ormonale e l’allargamento delle ossa del bacino è dato dall’ossitocina. Nell’arto inferiore lo scheletro della coscia è costituito dal femore. La cavità dove si articola la testa del femore si chiama acetabolo. Il femore è un osso lungo (epifisi+ diafisi, tessuto osseo compatto e spugnoso in piccola quantità + epifisi ). Sulla sua superficie si impiantano i principali muscoli della gamba; il bordo posteriore, sporgente, spesso e rugoso, prende il nome di linea aspra. L'estremità superiore del femore è formata da una grossa sporgenza sferoide, la testa del femore, e da due sporgenze rugose più piccole, il grande e il piccolo trocantere; la testa è unita al corpo del femore da un tratto cilindrico, il collo del femore. L'estremità inferiore, piuttosto voluminosa, presenta due condili. L’epifisi inferiore con due condili laterali descrive la scanalatura di tibia e perone o fibula, articolazioni con faccette “semilunatiche”. Il perone è situato lateralmente alla tibia, con la quale si articola alle due estremità. La sua diafisi ha forma di prisma triangolare e presenta una faccia laterale, una posteriore e una mediale che reca una cresta interossea longitudinale su cui si inserisce la membrana interossea che collega il perone alla tibia. L'estremità superiore presenta l’apofisi stiloidea. L'estremità inferiore forma con l'estremità inferiore della tibia una specie di mortaio, in cui si incastra l'astragalo; inoltre presenta il malleolo esterno che partecipa alla costituzione della caviglia. La tibia è un osso lungo, a sezione prismatica triangolare. L'estremità superiore presenta due condili, laterale e mediale, che superiormente formano la cavità glenoidea. Il condilo laterale sulla faccia esterna ha anche una faccetta articolare per il perone. L'estremità inferiore della tibia si articola in basso con il corpo dell'astragalo, lateralmente con il perone e si prolunga verso il basso con un'apofisi voluminosa, il malleolo tibiale. La rotula si articola con il menisco, che serve ad impedire l’attrito. Il piede è composto dal tarso (due fila di ossa brevi), dal metatarso (5 ossa lunghe), da falangi-falangine-falangette (le ultime non presenti nell’alluce). Il tarso è formato da sette ossa corte disposte in due file: una posteriore, astragalo + calcagno, e una anteriore, cuboide + scafoide e + tre cuneiformi. L'astragalo poggia sul calcagno e si articola con il complesso tibia-perone. Il metatarso (che è per il piede l'omologo del metacarpo per la mano) è costituito da cinque ossa lunghe e parallele (ossa metatarsali).

Esempio



  


  1. FRANCESCHITA

    STO CERCANDO UNA SPEIGAZIONE CHIARA E DETTAGLIATA ,NON LUNGHISSIMA DEL SISTEMA SCHELETRICO