Apparati riproduttori e anatomia

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Testo

APPARATO RIPRODUTTORE MASCHILE
Dall’adolescenza, fino alla vecchiaia, l’uomo produce ogni giorno parecchie centinaia di milioni di spermatozoi. Queste cellule, i gameti maschili, sono prodotte nei testicoli dell’apparato riproduttore maschile. I testicoli si sviluppano nella cavità addominale dell’embrione maschile e scendono poi in una sacca esterna, lo scroto. Ogni testicolo è suddiviso in circa 250 compartimenti, ognuno dei quali è completamente riempito da tubuli seminiferi, in questi tubuli sono prodotti gli spermatozoi. Le cellule spermatogeniche dei tubuli seminiferi passano attraverso vari stadi di differenziamento. Il processo ha inizio da cellule diploidi, gli spermatogoni, che rivestono internamente la membrana basale d’ogni tubulo seminifero e che effettuano continue divisioni mitotiche. Da queste divisioni alcune cellule continuano a dividersi, mentre altre si allontanano dalla membrana basale e iniziano a differenziarsi dando origine agli spermatociti primari. Queste cellule diploidi effettuano la meiosi e ognuna di loro produce quattro cellule aploidi, gli spermatidi. Dopo la meiosi queste cellule si differenziano in cellule molto specializzate, gli spermatozoi. L’intero processo avviene in circa 8-9 settimane; durante questo periodo le cellule in via di maturazione ricevono il nutrimento da altre cellule dei tubuli seminiferi, le cellule sertoli.
IL PERCORSO DEGLI SPERMATOZOI
Dal testicolo gli spermatozoi passano nell’epididimo, che è costituito da un lungo tubulo spiralizzato sopra il testicolo ed è circondato da un sottile strato circolare di fibre di tessuto muscolare liscio. Dall’epididimo passano nel vaso deferente, dove si accumulano. Il vaso deferente, che è un prolungamento dei tubuli strettamente spiralizzati dell’epididimo, va da ogni testicolo verso la cavità addominale. I vasi deferenti sono ricoperti da uno spesso rivestimento costituito da tre strati di tessuto muscolare liscio, le cui contrazioni spingono gli spermatozoi in avanti. (la vasectomia consiste nel legare le due estremità dei vasi deferenti).
Nella parte posteriore della cavità addominale i vasi deferenti girano intorno alla vescica dove si uniscono ai dotti delle vescicole seminali. I vasi deferenti provenienti dal testicolo entrano nella prostata dove confluiscono nell’uretra, che si estende per tutta la lunghezza del pene. L’uretra è un condotto che viene utilizzato sia per l’escrezione dell’urina sia per la fuori uscita degli spermatozoi, o eiaculazione, processi che però non vengono mai contemporaneamente. A mano a mano che gli spermatozoi procedono lungo questo percorso, a loro vengono addizionati dei liquidi provenienti dalle vescicole seminali e dalla prostata. Le vescicole seminali secernono un liquido ricco di fruttosio che nutre gli spermatozoi; questo liquido contiene anche un’elevata concentrazione di prostaglandine che stimolano le contrazioni dell’apparato femminile le quali facilitano la risalita degli spermatozoi nel loro viaggio verso la cellula uovo. La prostata produce un liquido viscoso che aiuta a neutralizzare l’ambiente acido del canale riproduttivo femminile. Gli spermatozoi e il liquido in cui essi sono sospesi costituiscono lo sperma. Ad ogni eiaculazione vengono prodotti circa 3.4 miliardi di sperma.
IL RUOLO DEGLI ORMONI
Oltre a produrre spermatozoi, i testicoli sono anche la principale fonte d’ormoni maschili, detti complessivamente androgeni. Il principale androgeno, il testosterone, è un ormone steroideo necessario per la formazione degli spermatozoi ed è prodotto essenzialmente dalle cellule interstiziali che si trovano intorno ai tubuli seminiferi dei testicoli. Altri ormoni androgeni sono prodotti nella corteccia surrenale. Gli androgeni fanno sviluppare il feto in modo che diventi un maschio e non una femmina. Dopo la nascita la riproduzione d’androgeni continua ad un livello più basso fino a che il ragazzo non raggiunge i 10 anni d’età. Poi vi è una nuova forte riproduzione di testosterone, che dà origine alla produzione di sperma accompagnata da un ingrossamento del pene, dei testicoli, e anche della prostata e degli altri organi annessi all’apparato riproduttore. Il testosterone ha effetto anche su altre parti del corpo: l’accrescimento della laringe e il conseguente ingrossamento della voce, lo sviluppo dello scheletro e dei muscoli, e una caratteristica distribuzione dei peli sul corpo. Gli androgeni stimolano la biosintesi di proteine e quindi di tessuto muscolare, e stimolano anche le ghiandole sudoripare apocrine, le cui secrezioni attraggono batteri producendo l’odore associato al sudore. Gli androgeni possono anche provocare l’acne. Tali caratteristiche, associate agli ormoni sessuali, ma non direttamente alla riproduzione, sono dette caratteri sessuali secondari.
L’APPARATO RIPRODUTTORE FEMMINILE
Le ovaie producono i gameti, sono due organi di circa tre centimetri di lunghezza sospesi nella cavità addominale per mezzo di strisce di tessuto connettivo. Gli oociti, dai quali si sviluppano le cellule uovo, si trovano nello strato esterno dell’ovaia. Altre importanti strutture sono gli ovidotti, l’utero, la vagina e la vulva.
L’utero è un organo muscolare cavo a forma di pera, è posto quasi orizzontalmente nella cavità addominale e si trova sopra la vescica. L’utero è rivestito internamente dall’endometrio, costituito da due strati principali. Il muscolo circolare che circonda l’apertura dell’utero è la cervice. Al momento del parto la cervice si dilata per permettere l’uscita al feto. La vagina è un tubo muscolare che va dalla cervice all’esterno del corpo. È l’organo che riceve il pene ed anche il canale del parto. Gli organi genitali esterni della femmina sono detti complessivamente vulva. Il clitoride è la struttura omologa al pene maschile. Le labbra sono pieghe della pelle. Le grandi labbra sono carnose e, nella donna adulta sono ricoperte da peli pubici; esse racchiudono e proteggono le strutture sottostanti e più delicate, tra cui le piccole labbra.
REGOLAZIONE ORMONALE DELLA DONNA: il CICLO MESTRUALE
Nella specie umana il processo ciclico che comporta cambiamenti a livello di ormoni e tessuti viene detto ciclo mestruale. Il ciclo viene sincronizzato e regolato dall’ipotalamo. Tra gli ormoni che partecipano al complesso sistema a feedback che regola il ciclo mestruale vi sono gli estrogeni e il progesterone (ormoni sex femminili), le gonadotropine ipofisarie FSH e LH, e il fattore di rilascio delle gonadotropine (GnRH) prodotto dall’ipotalamo. All’inizio del ciclo, che corrisponde al primo giorno del flusso mestruale, i livelli ormonali sono bassi. Dopo pochi giorni un oocita e il suo follicolo cominciano a maturare sotto l’influenza di FSH e LH. Ingrossandosi, il follicolo secerne quantità crescenti di estrogeni che stimolano la ricostruzione dell’endometrio in preparazione dell’impianto di una cellula fecondata. Il rapido aumento che si verifica prima della metà del ciclo determina un netto aumento di LH che stimola la liberazione dell’oocita (ovulazione). Dopo l’ovulazione i livelli di LH e di FSH diminuiscono. Il follicolo si trasforma in un corpo luteo (corpo giallo) che secerne progesterone oltre che estrogeni. Il progesterone stimola ulteriormente l’endometrio, preparandolo per l’impianto della cellula fecondata. Se non si verifica la fecondazione il corpo luteo degenera, diminuisce la produzione di progesterone ed estrogeni, l’endometrio comincia a sfaldarsi, aumenta di nuovo la concentrazione di FSH e LH e il ciclo ricomincia.
LE TECNICHE CONTRACCETTIVE
1. Contraccezione: qualsiasi metodo/mezzo che ha lo scopo di prevenire una gravidanza, di ostacolare quindi una fecondazione. Metodi temporanei e reversibili.
2. Sterilizzazione: legatura o resezione tuborica nelle femmine, vasectomia nel maschio. Tale metodo elimina la possibilità di gravidanza in modo pressoché definitivo.
3. Intercezione post coitale (contraccettivi in modo improprio): metodo che ostacola l’impianto o l’annidamento dell’uovo nell’endometrio (IUD o spirale solo per chi ha avuto gravidanza, pillola del giorno dopo).
4. Metodi naturali o astinenza periodica: Billigs (consistenza del muco cervicale), Gino Gauss, preservativo maschile, diaframma (insuccesso alto), contraccezione ormonale.
Condizioni di scelta di un metodo contraccettivo:
1. efficacia: ormonale, preservativo, IUD.
2. tollerabilità: pillola e spirale.
3. accettazione psicologica.
4. controindicazioni mediche: c’è bisogno di un esame ginecologico, clinico completo o di un’indagine di laboratorio.
Metodi anticoncezionali:
• Pillola: tiene alto il livello degli ormoni: estrogeni e progesterone; inibisce la produzione di FSH e di LH, inibendo, così la maturazione del follicolo e l’ovulazione. Efficacia è di 0-10; non ha bisogno di alcun atto nel momento del rapporto sessuale, si richiede inoltre regolarità per l’uso. Si possono verificare alcuni effetti secondari come una ritenzione idrica iniziale, indolenzimento del seno, nausea, più tardi maggiori rischi di malattie cardiovascolari. Una volta dosata eccessivamente, ma anche adesso, agisce sull’ipotalamo, ipofisi, ghiandole endocrine.
• Diaframma (con gelatina spermicida): impedisce che gli spermatozoi entrino nell’utero, la gelatina uccide gli spermatozoi. L’efficacia è di 2-20; deve essere inserito prima dei rapporti sessuali. Si raccomanda di inserirlo nel modo giusto ogni volta, e deve essere lasciato nel luogo per almeno sei ore dopo il rapporto. Generalmente nessuno può causare irritazioni.
• Preservativo (maschile): impedisce che gli spermatozoi entrino nella vagina. Ha un’efficacia di 3-36, deve essere messo dopo l’erezione. Generalmente non richiede istruzioni per l’uso. Può però causare una parziale perdita della sensibilità maschile.
• Dispositivo intrauterino (iud o spirale): impedisce la fecondazione e l’impianto, presenta un’efficacia di 4-5. Può addirittura rimanere inserito per anni, deve però essere applicato da un medico e periodicamente controllato. Provoca dolori mestruali, spostamento o perdita del dispositivo, infezioni uterine e gravidanze extrauterine. Deriva: peristalsi cioè la contrazione delle tube; azione antinidatoria, quando l’utero è inadatto a ricevere l’uovo; l’endometrio può produrre macrofagi (globuli bianchi) per fagocitare organi estranei (zigote, uovo, spermatozoi).
• Metodo ritmico: astensione dai rapporti sessuali durante il probabile periodo dell’ovulazione. L’efficacia è di 14-47; non ha bisogno di alcun atto nel momento del rapporto sessuale. Bisogna sapere quando astenersi in base alle temperature mattutine misurate ogni giorno e/o ai cambiamenti ciclici della mucosa vaginale.
• Contraccezione ormonale: provoca scompensi ormonali a livello ipotalamico e ipofisario, gli ormoni bloccano l’ovulazione, vengono bloccati anche i meccanismi e riflessi di secrezione di gonatropine ipofisarie (ormoni, prodotti dall’ipofisi, che agiscono su gonadi). Le gonadi femminili (ovario) producono estrogeni e progesterone, finché il livello non è alto nel sangue. Troviamo poi dei recettori ipotalamici , riversati nel sangue, che individuano gli ormoni. Lo GNRH è un ormone o fattore di rilascio, che viene prodotto dall’ipotalamo e stimola l’ipofisi che inibisce le ghiandole gonadi. Il FEDD BACK = retroazione ipofisaria. L’ipofisi produce LH, LHT, FSH nel sangue poi nelle gonadi e poi producono estroprogestimici; l’ipotalamo produce GNRH. L’estrogeno viene prodotto prima dell’ovulazione, il progesterone dopo l’ovulazione (prodotto dal follicolo). L’estrogeno e il progesterone sono individuati dai recettori ipotalamici. Ipofisi dice all’ipofisi di fare quello che le gonadi non producono mestruazione.
Nelle donne in buona salute non ci sono rischi importanti, solo qualche disturbo metabolico. Questo tipo di contraccezione non è indicato per chi ha avuto embolia o trombosi, ipertensione arteriosa, cardiopatie, diabete, depressione nervosa, epilessia, malattie alla mammella e al fegato, obesità, fumo, ecc.
AGENTI PATOGENI DELLE MALATTIE SESSUALI: BATTERI E VIRUS
I batteri conducono vita autonoma, sono lunghi da 0,3 a 103 micrometri e sono divisi in quattro famiglie a seconda della loro forma:
1. bacilli: forma cilindrica
2. spirilli: forma aspirale
3. vibrione: forma a virgola
4. cocchi: forma sferica
5. stafilococchi: catena
6. streptococchi: grappolo
7. diplococchi:
Le infezioni batteriche possono essere curate mediante terapia antibiotica.
I virus sono più piccoli dei batteri, da 10 a 100 nanometri. Sono dei parassiti intercellulari che per riprodursi hanno bisogno di una cellula ospite. Possiamo dire che non esistono farmaci antivirale.

ANATOMIA
Piani di riferimento:
1. piano sagittale mediano: longitudinale verticale tracciato in direzione antero posteriore (davanti al dietro), che divide il corpo in due parti: destra e sinistra, apparentemente speculari. Troviamo poi altri piani sagittali paralleli a quello sagittale mediano, che passa per l’asse centrale. Negli animali è tracciato in direzione ventrale e dorsale. Nell’uomo c’è una simmetria bilaterale, mentre negli organismi più semplici (stella marina, medusa,) troviamo una simmetria radiale.
2. piano frontale: longitudinale verticale parallelo alla superficie anteriore del corpo. Divide il corpo in una parte anteriore e una posteriore. Ci sono poi più piani frontali perpendicolari a quello frontale principale. Quando si parla di animali il piano è detto ventrale e divide il corpo in una parte ventrale e una dorsale.
3. piano orizzontale: detto anche equatoriale o trasversale. Tale piano è condotto perpendicolarmente ai piani precedenti e divide il corpo in due porzioni: craniale e caudale.
TESSUTI ANIMALI
Sono tutti tessuti adulti:
• tessuto epiteliale: rivestimento di tutti gli organi (esterno e interno). Si trova nell’epidermide (esterno) caratterizzato da uno strato corneo, che è uno strato superficiale con cellule senza nucleo che vengono eliminate con estrema frequenza, è comunque uno strato di protezione perché riveste tessuti esposti. Il processo di ispessimento delle cellule dello strato corneo viene detto cheratinizzazione. E ancora si trova nelle mucose senza lo strato corneo.
• Tessuto connettivo: corrisponde al tessuto parenchimatico, è dotato di poche cellule (diverse a seconda della funzione) e fibre, che sono immerse in una sostanza fondamentale fluida ricca di sali, proteine e carboidrati. Tale tessuto si divide in quattro tipologie:
1. tessuto connettivo propriamente detto: costituito da cellule (fibroblasti attivi e fibrociti vecchi) che devono produrre la fibra, che è fatta da collagene, proteina elastica e dotata di un reticolo con funzioni diverse.
2. tessuto connettivo cartilagineo: costituito da giunture ossee, cartilagini, dischi intervertebrali, padiglioni. Dopo la calcificazione questo tessuto darà tessuto osseo con calcio.
3. tessuto connettivo osseo: costituito da tre tipologie di cellule costituite da una trama proteica e da lamelle (la sintesi di queste proteine è regolata dai testosteroni nei maschi e dagli estrogeni nelle femmine): osteociti, che favoriscono o partecipano attivamente al processo di calcificazione del tessuto cartilagineo, prelevando i sali di calcio dal sangue sotto forma di solfato di calcio e di carbonio di calcio, depositandoli sulle fibre del tessuto connettivo cartilagineo, grazie alla maggiore permeabilità delle membrane cellulari favorita dalla vitamina D. Le cellule osteoclasti, che svolgono una funzione demolitivi enzimatica (rinnovano il tessuto osseo); infine troviamo le cellule osteoblasti, appartengono al tessuto osseo e sono adibite alla sintesi del collagene e della sostanza fondamentale, inoltre queste cellule sono particolarmente ricche di apparati di Golgi.
4. tessuto connettivo liquido.
• Tessuto muscolare
• Tessuto nervoso
SISTEMI E APPARATI
Sistema: è costituito da organi in cui i tessuti sono prevalentemente di un solo tipo.
Apparato: è costituito da organi i cui tessuti sono vari.
Esempi:
apparato locomotore: costituito da tessuti e organi con cellule diverse. Contiene:
1. sistema scheletrico: (ossa) tessuto osseo.
2. sistema muscolare.

Esempio



  


  1. franca

    apparato riproduttivo umano