L'uomo e la violenza

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Testo

LA VIOLENZA

La moneta da un Euro raffigura, su una delle due facce che la compongono, la perfezione umana nata dalla mente di un genio: Leonardo Da Vinci.
L’uomo vitruviano è disegnato a braccia e gambe aperte, in modo tale che le estremità del suo corpo tocchino in perfetta armonia le diagonali di un quadrato (la figura perfetta per l’epoca medioevale) e il perimetro di una circonferenza (la figura perfetta per eccellenza nella civiltà moderna).
Un messaggio viene così lanciato a tutto il mondo: l’uomo è l’essere perfetto.
Le persone che prendono in mano questa moneta rimangono stupite dalla perfezione del disegno e meravigliate da un uomo che, come Leonardo, solo con gli strumenti che vi erano un tempo, abbia potuto creare tale bellezza.
Fin dall’infanzia ci rendiamo conto che il genere umano non è poi così perfetto, dai più piccoli gesti anche un bambino che non conosce ancora il significato di aggressività la manifesta nei confronti di un coetaneo che gli ha strappato di mano il suo giocattolo preferito.
Man mano che il bambino cresce apprende concetti quali la violenza, differenza tra bene e male, pace e guerra, aggressività, rabbia, ecc…Concetti che gli saranno utili nel futuro che contribuiranno a formarlo psicologicamente e a renderlo una persona diversa da altre.
Locke un famoso filosofo, noto per aver scritto il Leviathan, nei suoi discorsi sull’educazione così affermava:
“Educando l’uomo fin dall’infanzia lo rendiamo migliore, in quanto se lo educhiamo al bene farà del bene e viceversa.”
In una società come la nostra sentiamo ogni giorno parlare di violenze e aggressività, ma come mai allora la tesi di Locke non regge nella civiltà moderna? Gli uomini che compiono tali crimini e violenze non hanno avuto un’educazione? Cos’è che li stimola a compiere tali atti osceni?
Quante volte sentiamo notizie di persone che la gente considerava per bene e poi, in un attimo di irrazionalità compiono delitti mostruosi, come l’omicidio dei propri cari?
Supponiamo di paragonare ora la razza umana a quella animale, notiamo immediatamente la differenza: gli animali utilizzano la violenza a scopo di sopravvivenza, gli uomini come dimostra anche la storia, lo fanno per puro piacere e la esasperano a tal punto che non riescono più a capire la differenza tra realtà e finzione.
Ai tempi degli antichi romani ad esempio, nel Colosseo venivano istituite lotte tra gladiatori: il pubblico acclamava violenza, acclamava morte del perdente: tutto questo per divertimento.
Il delitto di Erika che ha ucciso madre e fratellino è stato uno dei tanti esempi di violenza che s’è manifestata non permettendo a chi la compiva di distinguere la parte reale da quella fantastica, difatti è stata accusata di mancanza di intendere e di volere e non di omicidio premeditato e colposo.
Rousseau (Discorsi sull’ineguaglianza sociale e diritti dell’uomo e del cittadino) affermava che l’uomo nello stato di natura non conosceva la violenza, sol con l’avvento della proprietà privata e della metallurgia l’ha sviluppata.
I comportamenti violenti umani possono essere cancellati? Possiamo sopprimerli a tal punto da ottenere così un mondo di pace e serenità?
No, non possiamo eliminare la violenza dalla faccia della Terra. Possiamo tentare di nasconderla o renderla meno aggressiva, ma non eliminarla.
La verità è che la violenza, così come l’aggressività è un istinto (thanathos), è innata e anche se tentiamo di sopprimerla ci sarà sempre in una parte di noi, anche se piccola e ben celata, ci sarà sempre.

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