L'uguaglianza

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Testo

L’UGUAGLIANZA

Accanto a quello della libertà, il problema del progresso morale pone anche un altro interrogativo: c’è oggi una maggiore uguaglianza? E come parlando di libertà si intende, così anche parlando di uguaglianza vanno fatte delle distinzioni, visto che non tutte le forme di uguaglianza sono “desiderabili”.
Oggi il concetto che tutti gli esseri umani, qualunque sia la loro posizione sociale, la loro nazionalità, la loro religione od occupazione, il loro sesso o razza, abbiano diritto ad un’uguale considerazione da parte degli altri, è accettato come principio da tutti i membri delle nazioni unite; ma la realtà è diversa .
L’uguaglianza di tutti di fronte alla legge è stata raggiunta solo lentamente e in numero relativamente piccolo di società; inoltre, un problema non ancora risolto e “pericoloso” è quello dell’uguaglianza fra gli Stati.
Che gli uomini in quanto individui devono avere diritti uguali, è una cosa facile da capire; ma , ad esempio, il Togo, con un milione di abitanti, può essere considerato uguale alla Cina che ne ha 700 milioni?
L’idea che tutti gli uomini appartengono ad un’unica famiglia e che, in linea di principio, hanno uguali diritti apparve per la prima volta in politica nel mondo greco al tempo di Alessandro Magno.
Ma dovevano passare più di 21 secoli prima che la Rivoluzione Francese consacrasse l’idea dell’uguaglianza giuridica, politica e sociale e la ponesse come fondamento dalla società moderna. E subito si cominciò ad agitare un altro ideale: quello dell’uguaglianza economica.
Di quest’ultimo genere di uguaglianza vengono date due interpretazioni del tutto diverse.
Da una parte essa viene intesa come il diritto di ognuno ad avere uguali possibilità di carriera e di avanzamento in senso economico, così che né la nascita, né l’istruzione, né la ricchezza ereditata possano impedire a chiunque di migliorare la propria posizione.
A questo scopo i governi cercano con la scuola di dare ad ognuno la stessa base di partenza, e con la tasse di ridistribuire la ricchezza.
L’altra interpretazione è diversa e più radicale, in quanto implica il controllo politico,cioè dello Stato, sull’attività economica eliminando la proprietà privata ai mezzi di produzione e mirando affinché non vi siano grandi differenze di reddito fra i cittadini.
In un mondo in cui i cambiamenti sociali dipendono sempre più da scelte e da decisioni politiche, molti sono coloro che dubitano si possano raggiungere nello stesso tempo la libertà e l’uguaglianza.
Può accadere infatti che quando la gente rincorre l’uguaglianza come fine sociale, essa sia portata ad odiare tutte la differenze, tutte le opinioni diverse e di minoranza, tutti i vizi e le virtù al di fuori dall’ordinario (tutte cose che sembrano appunto minacciare l’ideale di uguaglianza).
Una tale tendenza è rafforzata dall’industrializzazione, la quale ha uniformato i nostri modi di spendere tempo e denaro.
Noi utilizziamo gli stessi mezzi di comunicazione di massa (giornali, cinema, radio, televisione…); usiamo trasporti di massa, indossiamo abiti e mangiamo cibi prodotti in serie, e così via; inevitabilmente, quindi, in tutte le nazioni industrializzate il comportamento sta diventando sempre più uniforme e si va verso un “livellamento sociale”.
La nostra società di massa ha creato una tale varietà di servizi e di comodità che nessuna altra società ha mai conosciuto in passato.
Le forze sociali indubbiamente ci limitano e ci inquadrano, ma non ci vincolano.
Inoltre, quanto è più profonda la nostra conoscenza delle scienze sociali, tanto più è vasto il panorama delle scelte che ci si offrono nel campo individuale, sociale e politico; non solo, ma è ancora più grande la nostra libertà di scegliere forme specifiche di libertà e di uguaglianza.
In molte società industriali è stata fatta una serie di scelte con conseguenze sociali profonde. Si tratta di scelte relative al benessere sociali.
In ogni società vi sono persone minorate mentalmente o psichicamente, oppure esistono aree un tempo ricche ed ora depresse, o gruppi sociali che, come i vecchi, non hanno più energie; non solo, ma nella vita di molti individui o famiglie vi sono periodi di emergenza, momenti di disgrazie, malattie, morti e così via. Si tratta di situazioni che annientano sia gli individui che i gruppi sociali, ma oggi la società, è in grado di fornire servizi assistenziali tali da ridurre fortemente questi disagi.
L’uguaglianza intesa come il diritto di tutti ad un’uguale assistenza e considerazione è sempre più ritenuta come una base fondamentale della libertà di azione individuale.

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