san francesco e la sua sorte

Materie:Riassunto
Categoria:Arte

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Testo

Francésco d'Assisi (santo) [Assisi 1181 o 1182-1226]. Il padre, Pietro di Bernardone, era un ricco mercante di stoffe, legato alla Francia tanto da mutare il nome del figlio Giovanni in quello di FRANCESCO (Francese) Attratto dalle imprese cavalleresche e dalle arti cortesi (anche se alcune fonti hanno probabilmente forzato le tinte nel dipingere la sua vita giovanile come dissipata), partecipò nel 1202 alla guerra tra Assisi e Perugia, finendo prigioniero per circa un anno. Nel 1205 a Spoleto,cadde gravemente ammalato. Durante la malattia ebbe una visione che lo indusse a ritornare ad Assisi dove si consacrò sempre più assiduamente alla preghiera, alla penitenza, alle opere di misericordia. Dal 1206, superando gli ostacoli oppostigli dal padre e restituendogli, dinanzi al vescovo di Assisi, persino le proprie vesti si dedicò interamente alla vita di povertà, al servizio di Dio, vivendo per due anni come eremita e restaurando le chiese di San Damiano, San Pietro e Santa Maria degli Angeli. Cominciò poi a predicare raccogliendo i primi discepoli: Bernardo di Quintavalle, Pietro Cattani, Egidio d'Assisi e altri. A loro dettò la prima semplice regola, tutta intessuta di frasi evangeliche: nel 1210, recatosi a Roma, ne ottenne l'approvazione orale da parte del pontefice Innocenzo III, che concesse la tonsura a Francesco e ai suoi seguaci: non poche difficoltà dovette sin da allora superare il santo, sospettato di voler proporre un programma di rinnovamento religioso non dissimile da quello propugnato dai numerosi movimenti eretici contemporanei. In realtà Francesco, mostrandosi sempre rispettosissimo delle direttive gerarchiche e fedele al vescovo di Assisi, badava piuttosto a predicare un ideale di purezza evangelica. La spiritualità francescana non si configurava neppure, alle origini, secondo i caratteri di un ordine vero e proprio, ma di una regola di vita religiosa, una religio, fondata sull'imitazione della vita di Cristo.
Tornato ad Assisi, si stabilì con i suoi compagni alla Porziuncola, che divenne il centro del francescanesimo. Nel 1212 vestiva quivi l'abito religioso santa Chiara d'Assisi, fondando col santo il second'ordine francescano, quello delle clarisse. Il movimento francescano si allargava ormai rapidamente in Umbria, Lazio, Toscana e Marche, e non tardava a superare i confini d'Italia. Lo stesso santo s'imbarcò per la Siria, ma venne respinto da una tempesta: riprese allora la sua predicazione in Umbria (1212-1213). Ricevette in dono per i suoi frati il monte della Verna; quindi s'imbarcò per la Spagna, proponendosi l'evangelizzazione dei Mori (1213-1215). Ammalatosi, dovette ritornare in Italia. Incominciò allora a raccogliere i suoi frati in capitoli generali alla Porziuncola,per discutere l'organizzazione dell'ordine: il capitolo del 1217 lo suddivise in province.
Nel 1216 ottenne da Onorio III una speciale indulgenza per la Porziuncola. Nel 1217 si mise in viaggio per la Francia, ma incontrò a Firenze il cardinale Ugolino de' Conti, il futuro Gregorio IX, che gli consigliò di restare in Italia. Due anni dopo raggiunse in Egitto l'esercito crociato, tentò di convertire in Palestina. Ma urgeva una nuova organizzazione dell'ordine,straordinariamente ampliatosi e guardato ora con maggior sospetto dalla curia. Ritornato in Italia nel 1220, san Francesco lasciò la carica di ministro generale, designando a succedergli Pietro Cattani e, alla morte di questo (1221), per dedicarsi più intensamente alla vita mistica. Il capo generale del 1221, il promulgò una nuova regola, detta “regola prima” che, successivamente modificata, abbreviata e redatta in formule più giuridiche, con la collaborazione di Ugolino de' Conti (creato cardinale protettore dell'ordine), divenne la regola definitiva, approvata da papa Onorio III nel 1223. Intorno al 1221, il santo aveva anche fondato il terz'ordine, destinato a raccogliere i numerosi seguaci già legati in matrimonio e di ogni stato sociale. Nella notte di Natale del 1223, nel bosco di Greccio, Francesco rappresentò per la prima volta la Natività nel Presepio. Tornato ad Assisi ormai gravemente ammalato e affetto da quasi totale cecità, dettò, tra le sofferenze, il Cantico di frate Sole, somma espressione della sua spiritualità. Sentendosi presso alla fine volle essere trasportato alla Porziuncola, dove, dettato il proprio Testamento, che ordinò fosse considerato come supplemento della regola, fattosi spogliare delle vesti e deporre sulla terra, come segno di suprema povertà, morì nella notte fra il 3 e il 4 ottobre 1226. Il risveglio religioso da lui suscitato andò ben oltre l'ambito dell'ordine che egli aveva fondato senza essere prete, ma semplice diacono, caso raro nella storia: la riforma dei costumi del clero secolare, la pietà popolare, la fioritura culturale e artistica dell'epoca molto dovettero alla “riforma” francescana, compiuta nel pieno rispetto della gerarchia episcopale.
Il corpo del santo, dopo diverse liti, fu sepolto nella basilica d'Assisi, che da lui prende nome.

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