Pietrasanta

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La piazza del duomo di Pietrasanta
Pietrasanta, antica città di origine medioevale situata sulle coste della Versilia, è da considerare il capoluogo storico della zona e la capitale della lavorazione artistica del Marmo. Il suo patrimonio artistico, indubbiamente legato alle vicende cittadine, comprende pregevoli opere di famosi maestri dello scalpello, da ricerche storiche si segnala il passaggio del grande Michelangelo, che qui scelse i marmi per le sue opere nelle famose cave di marmo.

La città, fondata dal podestà di Lucca Guiscardo da Pietrasanta (che diede alla città il suo nome e lo stemma del casato) nel 1255 intorno alla preesistente "Rocca di Sala", fortezza di epoca Longobarda, raggiunge il suo massimo splendore nei primi anni del XIV secolo.
Data in pegno a Genova una prima volta nel 1330, Pietrasanta passa per un breve periodo a Lucca che la riconsegnerà nuovamente a Genova nel 1430. Non avendo Lucca i soldi per riscattarla, Pietrasanta resta ai genovesi fino al 1484 quando, assediata dalle milizie medicee in lotta con il capoluogo ligure, passa sotto il controllo fiorentino dei Medici. Dopo un periodo di decadenza tra il XVII ed il XIX secolo, dovuto anche alla malaria portata dalle paludi costiere, il Granduca di Toscana Leopoldo II di Lorena intraprende le opere di bonifica ed eleva, nel 1841, Pietrasanta al rango di città nobile tenendo conto della sua antichità, della bellezza degli edifici, della importanza delle istituzioni, dello sviluppo nella estrazione e lavorazione del marmo, del numero di famiglie nobili e facoltose. Diventa anche capoluogo del Vicariato di Pietrasanta, territorio che comprendeva anche gli attuali Comuni di Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema. Infine, con il Plebiscito, la città entra a far parte del Regno d'Italia.

Capoluogo storico e artistico della Versilia, Pietrasanta fa fede alla sua tradizione mostrando interessanti esempi di architettura religiosa, militare e civile. Nell'arte religiosa, che presenta varie influenze, è facilmente riconoscibile l'influsso pisano, con i suoi elementi bizantini, e quello del gotico.

IL CENTRO STORICO
La splendida "PIAZZA DEL DUOMO" ospita i principali edifici storici della città:
Al centro domina la mole della Collegiata di SAN MARTINO(XIV sec.), da tutti chiamata "DUOMO", insieme al campanile, di stessa epoca ma mai rivestito in marmo.
Poco più dietro si trova l'oratorio di SAN GIACINTO meglio conosciuto come "BATTISTERO"(XVII sec.). Sullo stesso lato della piazza troviamo anche il "PALAZZO MORONI ", edificio del '500 che ospita l'Archivio Storico Comunale ed il Museo Archeologico Versiliese e la "TORRE DELLE ORE", la torre dell'orologio costruita nel 1530.

Il lato mare della piazza è chiuso dalla "ROCCHETTA ARRIGHINA", edificata nel 1324 dal Castracani a cui diede il nome del figlio Arrigo e ricostruita nel 1490, unita all'antica "PORTA A PISA" unica porta rimasta intatta dell'antica cinta muraria.

L’altro lato della piazza ospita la chiesa di SANT'AGOSTINO (XIV sec.) con attiguo l'ex convento agostiniano, con lo splendido chiostro che ospita la biblioteca e il MUSEO DEI BOZZETTI. Il campanile è di epoca successiva (1780).
CATTEDRALE DI SAN MARTINO - DUOMO
Costruita nel XIII secolo, ha mantenuto intatto nella facciata l'iniziale stile gotico-tedesco mentre l'interno ha subito profondi restauri l'ultimo dei quali voluto da Madama Cristina di Lorena nel 1630.L’edificio a tre navate è rivestito di marmo bianco ed è posto sopra un’ampia gradinata di marmo. La facciata, tripartita da quattro pilastri lisci che delimitano tre spazi terminanti in alto con sequenze di archetti a sesto acuto che si susseguono anche sulle fiancate, presenta un rosone centrale in marmo finemente lavorato, opera del Riccomanni, e tre lunette con bassorilievi attribuibili alla Scuola Pisana, sopra le porte: al centro è rappresentata la Crocifissione, ai lati la Deposizione e la Risurrezione. Altri tre bassorilievi decorano la facciata: uno rappresenta l’emblema di Pietrasanta e gli altri due attestano la dominazione di Genova e Firenze. In alto, sopra il portone principale, lo stemma di Papa Leone X.

Nella chiesa, con pianta a croce latina a tre navate, le diverse epoche hanno lasciato le proprie caratteristiche. Il restauro più importante è avvenuto nel 1627 per volere della Gran Duchessa Madama Cristina di Lorena: a questo periodo risalgono gli altari e i confessionali in marmo; le pale dell’altare e le tele inserite sopra i confessionali sono opera dei pittori fiorentini presso la corte medicea; il grande Crocifisso che domina il catino absidale è realizzato in bronzo finemente lavorato, ma il vero capolavoro è il Pulpito marmoreo situato a sinistra a metà pianta. La cupola, originariamente esagonale, in seguito ad un rifacimento ha acquisito forma circolare e presenta sulla base quattro aperture, due delle quali permettono il passaggio di luce dall’esterno.

BATTISTERO
L'oratorio di S.Giacinto fu edificato agli inizi del sec. XVII per iniziativa della Compagnia del Santissimo Sacramento. Per tutto il secolo e nei primi decenni del successivo si susseguirono lavori di sistemazione e di abbellimento. Alla fine del '700 l'oratorio passò alla Chiesa di S.Martino che lo utilizzò come battistero. All'interno si trovano due pregevoli fonti battesimali: uno esagonale a vasca del XIV sec., con bassorilievi su ogni lato raffiguranti la Fede, la Speranza, la Fortezza, la Giustizia, la Carità, la Temperanza; uno a tabernacolo del XVI-XVII sec., di cui la vasca, il fusto e la copertura a tempietto, la statua del Redentore e la porticina bronzea, sono stati realizzati da tre differenti artisti.
PALAZZO MORONI
Posto sulla piazza principale del centro storico, nelle immediate vicinanze del Duomo edel complesso monumentale del S. Agostino, il Palazzo Moroni, con la sua caratteristica doppia scala esterna e l'austerità delledecorazioni classiche delle finestre, di fattura ottocentesca, è uno degli edifici storicamente più rilevanti della città per le funzioni pubbliche cui esso è sempre stato destinato.
Il Palazzo deriva dall'unione di due preesistenti edifici: nel XVII sec. la Comunità di Pietrasanta decise di acquistare una casa dei Padri Agostiniani confinante con l'abitazione del notaio Moroni, lasciata in eredità alla comunità stessa come testimonia una lapide posta su un lato dell'edificio. Modificazioni furono poi apportate nel corso dell'800 e nella prima parte del '900.
Oltre che sede della Cancelleria, l'edificio divenne anche sede del Municipio e tale rimase fino all'ultimo conflitto mondiale. Utilizzato successivamente per gli uffici di vari enti e associazioni, il palazzo è oggi sede dell'Archivio Storico Comunale e del Museo Archeologico Versiliese.

CHIESA E CONVENTO DI S. AGOSTINO
La chiesa fu edificata a partire dal sec. XIV dai frati agostiniani, che costruirono successivamente (sec.XVI) anche l'attiguo convento. Il campanile è del 1780.
Elevata sopra una breve scalinata di marmo, la sobria facciata, anch'essa in marmo, è caratterizzata da tre grandi archi a fondo cieco, sormontati da un ordine di eleganti archetti gotici dalle esili colonnette.
A navata unica con soffitto a capriate, la chiesa ha un pavimento su tre livelli, a seguire il declivio della collina ai cui piedi sorge, costellato di numerose lapidi sepolcrali di antiche famiglie nobili di Pietrasanta e Lucca.
La particolarità della chiesa è di avere nove altari, tutti ornati di dipinti tranne il primo a sinistra. A fianco della chiesa si trova il chiostro, circondato da un peristilio di colonne di marmo. Un tempo era interamente decorato da lunette affrescate raffiguranti episodi della vita di S. Agostino, illustrati da brevi scritte in latino poste sotto ai dipinti, ciascuna intramezzata da un piccolo stemma. Di tali affreschi sono oggi visibili le sette lunette di un lato e una lunetta sul lato attiguo.
A seguito delle soppressioni napoleoniche degli ordini monastici, l'intero complesso divenne proprietà comunale. Dopo la Restaurazione, come ricorda una lapide posta sopra l'ingresso del chiostro, il convento ospitò la scuola tenuta dagli Scolopi e successivamente ha continuato ad essere utilizzato come edificio scolastico. Nel corso di questo secolo sia la chiesa che il convento hanno subito un notevole degrado.
L'opera di restauro, iniziata sul finire degli anni '70, ha consentito il totale recupero del complesso, che oggi ospita laBiblioteca Comunale"Giosue Carducci" e Il Museo dei Bozzetti.

LA ROCCA DI SALA
In posizione dominante sulla collina a ridosso del centro cittadino, la Rocca fu ristrutturata dal Castruccio Castracani nel sec. XIV ed arricchita di un palazzetto residenziale nel XV secolo. Ospitò personaggi illustri tra cui imperatori e pontefici. Nel sec. XVIII fu disarmata e venduta per ordine di Leopoldo I, Granduca di Toscana.

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