Arte romanica, BASILICA DI S. AMBROGIO Cattedrale di San Gemignano Venezia Basilica di San Zeno Batt

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Testo

Arte Romanica

L'architettura romanica nasce in Francia, e si diffonde in tutta europa, e in Italia, trova terreno fertile nel I millennio(tra il 9 e 11 secolo). La vera innovazione costruttiva romanica consiste nella adozione della volta a crocieera, che, anche se note fin dall'epoca romana trova solo in quest'epoca la sua piena applicazione. Tale volta и un sistema di copertura in muratura che sostituisce le piщ deperibili coperture linee a capriate e le troppo pesanti volte a botte. --lo spazio tra i costoloni и la vela che non ha funzione portante ed и fatta in materiale piщ leggero.-- Mentre la volta a botte scarica il proprio peso uniformemente lungo le due pareti continue che la sorreggono. Mentre la volta a crociera ripartisce il peso sui quattro pilastri che la delimitano. Per questo motivo tali pilastri devono assumere proporzioni e forme idonee a sopportare il maggiore carico e o contrastare efficacemente tale spinta.Nel caso di chiese a tre o piщ navade sono le volte a crociera delle navade minori a compensare la spinta esercitata sui pilastri della navada centrale dalle crociere principali. Mentre invece le spinte della volte delle navade minori sono contrastate dalla spessa muratura perimetrale e soprattutto dai contrafforti che sono degli ulteriori pilastri di rinforzo addossati alla parete esterna in corrispondenza dei pilastri interni. Le nuove tecniche impongono una o piщ razionale organizzazione dei cantieri. In esse si alternano maestranze specializzate e sono:scalpellini, carpentieri(dal latino carpentum,carpo), maestri muratori, il cui lavoro di tutti и coordinato da un architetto che sovraintende a tutta la costruzione.

BASILICA DI S. AMBROGIO

In Lombardia il romanico si afferma precocemente nelle cittа, nei paesi e nelle campagne.
La Lombardia, per la sua posizione geografica, ha stretti contatti con l’Europa settentrionale, contatti commerciali ma anche culturali. Allo stesso tempo la posizione geografica la pone in prima linea nella lotta contro l’imperatore per la difesa delle autonomie comunali. Al centro di questa lotta anti-imperiale dei comuni и Milano, uno dei comuni piщ attivi, nel lavoro e nel commerci.
Per queste ragioni la basilica si Sant’Ambrogio esprime, forse meglio di altre, il significato dell’arte comunale.
L’edificio fu fatto erigere tra il 379 e il 386 da Sant’Ambrogio accanto al sacello di San Vittore, dove vennero scoperte le spoglie dei Santi Gervaso e Protaso. La Basilica venne cosм dedicata ai martiri.
Nel IX secolo i monaci benedettini intrapresero una vasta opera di ricostruzione perchй dopo quattro secoli di vita la Basilica necessitava di urgenti interventi. Iniziarono con la costruzione di uno dei due campanili e con una trasformazione nella zona absidale.
Tra il IX e la metа del XII secolo prende forma nelle sue linee essenziali. Tra il XI e la metа del XII secolo venne innalzata la fronte della Basilica con lo stupendo raddoppio degli archi (nascete terreno e galleria degradante superiore) e un altro campanile che rimase incompiuto fino al XIX secolo. Sotto altri restauri alla fronte, all’atrio e all’interno del tiburio, cupola e presbiterio assunsero la camuffata dello stile barocco.
Nel 1943 due bombardamenti portarono gravissimi danni al gruppo monumentale di Sant’Ambrogio. Nel 1944 vennero fatti subito il restauro e il ripristino della Basilica.
La Basilica nelle sue sembianze attuali rispetta scrupolosamente la pianta della Basilica paleocristiana fondata da Sant’Ambrogio: 3 navate absidale senza transetto con un quadriportico antistante.
Il quadriportico и ormai eccezionale nell’architettura cristiana, ha perduto infatti la sua funzione iniziale, non dovendo piщ accogliere masse di catecumeni, perchй tutti vengono battezzati alla nascita. Qui il quadriportico assume il ruolo nuovo, и il luogo scoperto dove si radunano i fedeli per discutere dei loro problemi e dalla loggia della facciata il vescovo benedice la folla e alte magistratura comunali parlano ai cittadini.
La facciata a 2 spioventi, detta a “capanna”, larga e bassa и tipicamente lombarda, и simbolo della cultura padana: slancio verso l’alto, ma con un attaccamento alla terra.
Le arcate della loggia superiore seguono l’andamento degli spioventi del tetto, alleggerendo la gravitа della facciata. La Basilica presenta due campanili: quello a destra, piщ basso e con un tono piщ severo, “dei monaci” (secolo IX), mentre quello a sinistra, piщ alto e con gli stessi caratteri presenti nel quadriportico, dei “canonici” (secolo XIX).
Varcato l’ingresso, a Sant’Ambrogio sono visibili 3 zone, distinte per la loro diversa funzione: le navate e i matronei, dove sostano i fedeli; la cripta parzialmente sopraelevata, dove stanno le reliquie dei santi; il coro, sopra la cripta, dove i monaci cantavano gli inni in lode del Signore.
C’и una perfetta corrispondenza tra esterno ed interno e fra le varie parti dell’interno: si osservi come l’interno della Basilica (escludendo le absidi) ha misure pari a quelle del quadriportico; come gli spazi laterali dell’atrio, corrispondano numericamente a quelle delle navate minori e come l’intero spazio absidale sia suddiviso in quattro quadranti nella navata centrale e otto nelle navate laterali.
L’elemento piщ appariscente dell’interno и la sostituzione della tradizionale copertura piana o a capriate con la volta a crociera in pietra e cotto (incrocio di due volte a botte che scaricano tutto il peso ai quattro lati del quadrato).
Le nervature delle volte a crociera della navata centrale, in mattone rosso, risaltano molto, essendo in contrasto con il bianco delle vele. In corrispondenza dei punti di scarico delle volte vi sono gruppi di pilastri fiancheggiati da semicolonne, quindi si alternano ai pilastri piщ grandi sostenenti le volte a crociera in corrispondenza della navata centrale con pilastri meno aggettanti sostenenti volte a crociera delle navate minori e matronei.
Le campate (parte sottostante alle volte) delle navate centrali, sono quattro volte quelle delle navate minori.
Nel presbiterio vi и un ciborio d’oro sopra la cripta, ove in quest’ultimo riposano le spoglie dei Santi Ambrogio, Gervaso e Protaso in un’urna argentea comune. Il ciborio fu costruito da Volvinio in onore dei santi sepolti in quel luogo sotto ordine dell’Arcivescovo Angilberto II. La cupola и quasi nascosta da un tiburio ottagonale. Il coro и leggermente rialzato a causa della cripta.Il catino absidale и decorato con un magnifico mosaico aureo.
La maggior fonte di illuminazione и offerta dai finestroni della facciata, la luce quindi giunge obliqua dall’alto colpendo le sporgenze e lasciando in ombra le rientranze. L’interno della Basilica и comunque avvolta in un buio lugubre.
Successivamente nel tempo, fine ‘400 fino alla metа del ‘500), vennero aggiunte delle cappelle ai fianchi delle navate minori: cappella di San Giorgio, cappella di San Michele, affresco raffigurante il Cristo Risorto di Borgognone, affreschi luinieschi nelle cappelle del Sacro Cuore e di Santa Savina, cappella di San Satiro, cappella di Sant’Ambrogio Morente, cappella di Santa Caterina, cappella di Santa Marcellina. Nuova urna argentea per le spoglie dei Santi. La Basilica non и ricca, nй preziosa, nй orientale come nelle basiliche ravennati. Il materiale utilizzato и la pietra, il mattone, e l’intonaco (lo stesso materiale adoperato per la costruzione delle case circostanti.
La Basilica Ambrosiana и madre del romanico ed esprime la volontа concorde di una societа,che si riconosce collettivamente nelle istituzioni comunali.
Cattedrale di San Gemignano

La cattedrale di Modena, opera dell'architetto Lanfranco, costituisce uno degli esempi piщ significativi del romanico italiano. L'attuale edificio sorse nel 1099 nel luogo ove, giа dal 400, esisteva una chiesa costruita attorno al sepolcro di S.Geminiano.
La facciata del Duomo и suddivisa in tre parti, corrispondenti alle navate interne, da due alti pilastri che delimitano la sezione centrale. Questa и affiancata dalle parti laterali spioventi. Due torrette ottagonali sormontate da edicole aumentano lo slancio della sezione centrale. Percorre orizzontalmente la facciata un'armoniosa loggia ripartita in sei arcate che circoscrivono altrettante trifore a colonnine sormontate da bellissimi capitelli. Tra le due arcate centrali, piщ strette, si situa un'edicola, retta da colonne, poggiante sul protiro del portale maggiore, sostenuto da due leoni stilofori di epoca romana, mentre altre due porte laterali, di dimensioni minori, si aprono nella facciata. La loggia si sviluppa lungo i fianchi e le absidi del Duomo.
Il lato meridionale(a sud) del Duomo si affaccia sulla Piazza arricchito dalle numerose opere d'arte che nei secoli si sono aggiunte al primitivo progetto di Lanfranco. La sopraelevazione della navata centrale и esternamente scandita da lesene culminanti in antefisse, comunemente denominate "metope", che presentano varie raffigurazioni: creature favolose, esseri mostruosi, acrobatici. La bella porta che si apre sulla sinistra и detta "Porta dei Principi”. A destra della Porta dei Principi, in alto, si vede un celebre bassorilievo raffigurante Giacobbe che lotta con l'Angelo e la Veritа che strappa la lingua alla Menzogna.
Due leoni in marmo rosso che stringono tra le zampe un animale sorreggono due colonne, una poligonale e una cilindrica, con capitello a fogliami su cui poggia il pronao. Dietro ciascun leone si vedono, su di una base a organetto, quattro sottili colonnette annodate con il nodo di Salomone.
L'interno della Cattedrale, semplice e solenne, и a forma basilicale e presenta tre navate e tre absidi. Il pavimento in marmo bianco e rosso venne abbassato di quaranta centimetri durante i restauri del 1914/21. Notevole и la facciata a salienti, scandita dalle alte lesene e mossa dal chiaroscuro della loggia di trifore e del grande rosone centrale. Il portale maggiore и incorniciato dal protiro, con colonne rette da leoni stilofori.

Venezia
Venezia, la potente dominatrice dell'Adriatico, и da sempre la porta dell'Europa verso l'oriente. Tutta la sua cultura, e specialmente la sua arte, risente in questo periodo degli influssi bizantini; da costantinopoli arrivano opere d'arte e artisti. Il modello costantino politano della chiesa dei santi apostoli и utilizzato nella costruzione della piщ importante chiesa veneziana, la basilica di san Marco. L'edificio, iniziato nel 1063 e completato nella sua struttura nell'arco di un trentennio, и a una croce greca, sormontata, secondo l'uso bizantino, da 4 cupole(una per braccio) piщ una quinta al centro, impostate su pennacchi. Ha 3 absidi orientali e il braccio presbiteriale piщ corto, grandi pilastri all'incrocio di navata con arconi di raccordo. La luce filtra soffusa dalle finastrelle dei lati e sui tamburi circolari delle cupole, illuminando lo splendore dell'apparato decorativo(marmi policromi e soprattutto mosaici, che ricoprono interamente le pareti interne. Esternamente la chiesa ha un nartece, anch'esso coperto da cupolette. Il paramento esterno ormai и quasi invisibile, interamente ricoperto dall'apparato decorativo d'epoca gotica. Nelle parti ancora emergenti si riconoscono stilemi bizantineggianti( sequenza di finestre ad arco decorazione in laterizio) e romanici (strombature dei portali).

Basilica di San Zeno
San Zeno fu l’ottavo vescovo di Verona. La basilica a lui dedicata и uno dei capolavori di tutta l’arte romanica in Italia. Tra i secoli IX e XIII, l’abbazia fu il monastero piщ ricco e potente di Verona: in essa soggiornarono vari imperatori. La peste del 1630 decimт la comunitа monastica, che in pratica si estinse. Il monastero fu soppresso dalla Serenissima nel 1770. Agli inizi dell’ottocento ebbe inizio la devastazione degli edifici dell’ex-abbazia, che furono venduti a privati. Nel 1831 crollт l'ultima parte dell'edificio giа abbaziale.
La grande basilica и il risultato di tre momenti principali: costruita nel sec. IX, subм un rifacimento del 1120-1138 e fu ampliata nei secoli XIII-XIV. A fianco della basilica, svetta l'alto campanile che risale, come la torre merlata, al 1045: la cella campanaria и a doppio ordine di trifore con colonnine ed archetti. Addossata alla parete della basilica, v’и una tomba romana, massiccia e rozza, che, secondo un’iscrizione inesatta, conterrebbe le spoglie di Re Pipino. L’interno della basilica и a croce latina e articolato in tre navate divise da pilastri e colonne, con affreschi dei secoli XIII e XIV. Il soffitto и trecentesco a carena di nave. Sulla sinistra, appena entrati, sta una vasta coppa monolitica in porfido, proveniente dalle terme romane. Sul lato destro, si nota il grande fonte battesimale, monolitico e ottagonale, attribuito al Brioloto. Saliti alla chiesa superiore, si notano la statua di San Procolo e una statua marmorea policroma di San Zeno, detta “San Zen che ride”, che risale al sec. XII. Il presbiterio vero e proprio sorregge l’ancona che incornicia il trittico del Mantegna, raffigurante la Madonna in Trono tra Santi. La cripta, restaurata nel 1938, и libera: solo l’Altare monolito sorge nel mezzo, e accoglie i resti del Santo.
Battistero di San Giovanni
Uno degli edifici medievali piщ antichi di Firenze и il Battistero di San Giovanni, forse di origine paleocristiana(V secolo). La struttura dell'edificio, a pianta ottagonale, coronato da una cupola impostata non sulle mura perimetrali ma su un sostegno interno, le colonne di scavo e l'aspetto classicheggiante delle decorazioni suffraggano quest' ipotesi. Certamente romanico и invece l'esterno, decorato con motivi geometrici in marmo bianco e verde. L'uso di moduli geometrici regolari e di elementi classici, come il timpano triangolare sulle finestre, conferisce all'insieme un aspetto aulico e un'armoniosa sobrietа. Nell'apparato decorativo del battistero vi sono anche elementi tipici del romanico lombardo(arcate cieche contrafforti angolari).
San Miniato al Monte
Dal battistero discende direttamente la chiesa di San Miniato al Monte(1018-1063).La pianta basilicale a 3 navate и movimentata da elementi tipicamente lombardi - pilastri cruciformi, sopraelevazione presbiteriale su cripta -, uniti a reminiscenze dell'architettura tardo-antica, come le colonne corinzie alternate ai pilastri(l'uso delle colonne al posto dei pilastri и uno degli elementi caratteristici del romanico toscano),la decorazione ha finte arcate in facciata e all'interno dell'abside,gli intarsi marmorei. L'intera navata centrare и ricoperta di un paramento marmoreo bianco e verde, con motivi decorativi geometrici,simili a quelli del battistero(la decorazione in parte non и originale). A Pisa, Lucca e Pistoia l'architettura romanica sviluppa forme diverse, piщ fedeli ai modelli lombardi, su cui inserisce elementi locali e di origine araba. E' impostato su una monumentale croce latina a cinque navate con arcate e colonne corinzie, abside terminale e transetto a 3 navate. La cupola all'incrocio delle navate con il transetto и impostata su archi a sesto acuto, di spessore maggiore sul vertice,tipici dell'architettura araba.
Cattedrale di Santa maria Maggiore
Santa Maria Maggiore и una splendida chiesa romanica con influssi gotici, risalente al secolo VIII, quasi tutta ricostruita, in due riprese, nel secolo XII e consacrata nel 1206. Fu la prima cattedrale di Tuscania (fino al secolo IX), e per molti secoli, per un'antica concessione confermata da papa Alessandro III (1159-1181), fu l'unica chiesa di Tuscania a possedere una vasca battesimale a immersione, che ancora oggi vi si conserva. Sorta per tradizione sulle rovine di un tempio romano, vi sono stati effettivamente scoperti, in seguito ai recenti restauri, resti di una grande costruzione romana sotto il pavimento della navata centrale, con molti tratti in opus reticulatum. Precede la chiesa una poderosa torre campanaria romanica, mozza, di cui restano l'alto basamento e due ordini di finestre, separati da lesene e da file di archetti ciechi. La facciata, riecheggiante motivi umbri, и quasi simile a quella di San Pietro, ricchissima di decorazioni e con coronamento orizzontale. Dei tre portali (il sinistro, a causa dello scoscendimento del terreno, ha l'arco assai piщ basso degli altri) soprattutto notevole quello centrale, di marmo bianco, dalla profonda strombatura, fiancheggiato da due colonne scanalate a tortiglione rette da leoni e sormontate da altre figure bestiarie riallacciantisi a motivi decorativi abruzzesi della metа del secolo XIII; nei ricchi stipiti, a bassorilievo, i Santi Pietro e Paolo (quest'ultimo mancante della testa, vandalicamente asportata nel 1967); nella lunetta, bassorilievo della Madonna col Bambino in trono, fiancheggiata a destra dall'Agnello mistico e a sinistra dal Sacrificio di Abramo (2 scene). Il portale destro, sormontato da un oculo, ha una grande decorazione a fogliami d'ispirazione classica e, nella lunetta, tralci di vite e figure simboliche; quello sinistro, pure sormontato da un oculo che spezza una cornice romanica, ha l'arco con ornato del tipo normanno-siculo e, nella lunetta, figure simboliche. Come in San Pietro, al centro corre in alto una loggia cieca, dalle colonnine tozze, fiancheggiata da un leone e da un grifo. Piщ in alto si apre un ricco rosone attorniato dai simboli degli Evangelisti. Compiendo il giro della chiesa si puт osservare la decorazione romanica dei fianchi (qualche monofora и leggermente ogivale) e l'abside corsa da sottili lesene e da fasce di archetti. Armonioso e vasto interno a tre navate divise da colonne e pilastri recanti tracce di affreschi, e con capitelli romanici bizzarramente scolpiti (chierichetti col turibolo, testa di diavolo, un mostro con due corpi e una testa che divora un bambino), su cui si impostano archi a tutto sesto, ornati, nel sottarco, da fasce di fiori stilizzati a quattro petali; al di sopra, lungo tutta la navata, corre una cornice retta da mensole scolpite a motivi architettonici e zoomorfi (segni zodiacali e altri motivi fantastici). Lungo le pareti delle navate laterali grandi arcate cieche sorrette da semicolonne racchiudono arcatelle cieche impostate su semipilastri; tetto a capriate; nel vasto transetto si aprono le tre absidi (piщ ampia quella centrale). Nella navata destra, fonte battesimale ottagonale a immersione; nella navata centrale, all'ultima campata sinistra, su quattro robuste colonne, pergamo ricomposto con marmi decorati a bassorilievo dei sec. VIII, IX e XII; nel presbiterio, ciborio in forme gotiche primitive con vele interne affrescate (Evangelisti) e, sui pennacchi esterni, Annunciazione, santi e sante; nell'abside, antica rozza sedia vescovile. Sopra l'arco trionfale dell'abside centrale, Giudizio Universale, grande affresco del Trecento, nel quale и rappresentato anche il committente, Secondiano; nell'abside, Apostoli, affresco bizantineggiante della fine del Duecento; alle pareti, altri affreschi medievali deperiti; nel transetto sinistro, San Giorgio e il drago, Madonna in trono col Bambino; nella navata destra, Madonna in trono col Bambino fra angeli e santi; in fondo alla navata sinistra anche affreschi seicenteschi.
La cattedrale sorse a partire dal 1063 per celebrare una grande vittoria navale riportata dai pisani a palermo contro i musulmani. Ne fu architetto Buscheto,come ci testimonia una lapide murata nella facciata sulla siua tomba. Verso la fine del 1200, la chiesa ha subito nel corso dei secoli numerose trasformazioni.
Nel Medio Evo l'ingresso principale era sulla piazza, preceduto da un porticato a tre archi, affiancato dal campanile, staccato, e con il Battistero di San Giovanni di fronte (questa struttura и tipica, basti pensare al duomo di Firenze o di Pisa).
Verso la metа del 1800 ci fu perт il terremoto del 1858. Nel realizzare i lavori dopo il terremoto, si colse l'occasione per ingrandire la chiesa, realizzando tutta la parte del transetto del presbiterio e della sacrestia, invertendo anche l'ingresso che dalla piazza fu spostato nel vicolo opposto.
Di pregevole fattura sono i due portali: quello principale ricco ed elaborato attribuito a Melchiorre nel XIII sec. e quello laterale del 1508.
All'interno:
- il pulpito (rarissimo esempio in Italia di scultura firmata ) scolpito da Melchiorre da Montalbano, datato 1271. Tutta l'opera, realizzata in pietra di Teggiano, su quattro colonne sormontate da quattro capitelli e da due archi trilobati, ha un significato allegorico: partendo dall'alto troviamo i simboli dei quattro evangelisti (Marco, Matteo, Giovanni e Luca), al di sotto, scolpiti nei triangoli, il cervo (raffigurante l'uomo non ancora convertito) poi il leone (raffigurante l'uomo forte e potente perchи cristiano) poi Mosи che indica Eva. Nella figura centrale il leone rappresenta la potenza della Chiesa che regge la colonna attorcigliata simboleggiante l'umanitа e, al di sopra, l'eterna lotta tra il bene e il male con il guerriero (il bene) che con sforzo difende la lepre (l'uomo) dall'aquila (il male).
- la tomba di Stasio d'Heustasio, datata 1472 и retta da tre statue raffiguranti le virtщ teologali (fede, speranza e caritа). Nel corpo centrale una Madonna con bambino affiancata da angeli con a sinistra lo stemma dei d'Heustasio e a destra quello dei Sanseverino.
Sul coperchio riposa Stasio vestito da guerriero con i piedi poggiati sul fedele cane. Stasio, perт, era un guerriero e come tale morм chissа dove per cui non и stato mai sepolto in questa tomba che dal 1857, dopo che Diano divenne sede di Diocesi, conserva le spoglie del primo Vescovo di Teggiano Mons.
Valentino Vignone.
- la tomba di Enrico Sanseverino и l'opera piщ raffinata di questa chiesa. Attribuita a Tino da Camaino e scolpita nel 1336, и molto simile a quella del Duca di Calabria e a quella della moglie Maria d'Angiт dello stesso autore che si trovano a destra dell'altare maggiore della chiesa di Santa Chiara di Napoli.
Tommaso Sanseverino, Gran Connestabile del Regno di Napoli, fondatore della Certosa di Padula e del Castello di Diano, volle per il figlio primogenito Enrico, morto giovanissimo nella Crociata a Gerusalemme, un sepolcro degno del suo rango.
Poggiata su tre colonne tortili raffigura, nella parte centrale, i dodici apostoli con ai bordi e sulle fasce centrali scritte in oro su fondo smaltato bleu e sul coperchio Enrico nelle vesti da crociato.
Nella parte superiore и raffigurata la presentazione di Enrico, inginocchiato e con la spada al fianco, alla Madonna con bambino, affiancata da angeli e da Sant'Enrico di Hoistoffen con in braccio un infante che simboleggia l'anima del morto.
- la tomba di Orso Malavolta, datata 1488, ricca e ricercata, и opera certamente di un artista venuto da fuori.
Poggia su due alte cariatidi di epoca precedente che certamente reggevano un'altra tomba.
Sul coperchio la figura di Orso, senese e medico personale di Antonello Sanseverino, principe di Salerno. Il fatto che un medico senese si trovasse a Diano alla fine del XV sec. si spiega con il fatto che Antonella aveva sposato Costanza, la figlia del Duca di Urbino, e insieme alla moglie ha portato con sи dal centro Italia anche tutta una serie di persone come medici, notai, pittori, scultori ect.
- due angeli in legno dipinto del settecento, posti ai lati dell'altare maggiore.
- due tele dei primi anni del XVIII sec. raffiguranti una Madonna con San Cono e un Miracolo di San Cono

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