Scheda colturale del riso

Materie:Riassunto
Categoria:Agronomia

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Testo

Caratteristiche botaniche
Ciclo biologico
Esigenze pedoclimatiche
Gestione della semina
Governo delle acque
Il riso è una pianta erbacea annuale, con culmi eretti disposti a cespo e altezza compresi tra 70 e 160 cm.
Pianta di origine palustre.
Le foglie hanno lunghezze variabili e quelle inferiori sono sempre più corte di quelle superiori; la larghezza è compresa tra 2 e 3 cm.
L’infiorescenza è una pannocchia che prende il nome di collo o colletto, formata da un rachide da cui si dipartono 6-15 rachille, portanti ogniuna 5-20 spighette.
La spighetta a sua volta è formata da 2 brattee esterne, le glume, e 2 interne, le glumette.
La cariosside ha forma allungata e può avere frattura vitrea o presentare una zona centrale, detta perla, a frattura farinosa.
Il riso svolge il suo ciclo in quattro fasi principali:
- Germinazione e accestimento, con emissione della radichetta e dell’apparato aereo; dopo 20-30 giorni la pianta forma dai 2 ai 6 culmi di accestimento
- Levata, con l’allungamento degli internodi; quando l’infiorescenza completamente formata è racchiusa nella guaina dell’ultima foglia si ha la botticella.Al termine di questa fase la pianta raggiunge l’altezza definitiva
- Antesi e fecondazione, la fase si compie in una o due settimane
- Maturazione, in cui avviene il riempimento della cariosside passando attraverso gli stadi di maturazione lattea, cerosa e vitrea.
Il riso è originario di zone tropicali e necessità perciò di temperature elevate e ridotte escursioni termiche.
Il limite minimo di temperatura per la germinazione del riso è di 10°C.
Assume grande importanza la presenza di uno strato di acqua a sommersione della coltura; infatti l’acqua, assumendo calore durante il giorno e cedendolo nella notte, è in grado di ridurre notevolmente l’escursione termica.
Si adatta bene a qualunque tipo di terreno. Il principale vincolo pedologico è legato alla necessità di sommersione, che richiede terreni pianeggianti poco permeabili.
Occorre sempre usare sementi certificate.
Il periodo di semina del riso può andare da fine aprile, non è consigliabile seminare prima per evitare ritorni di freddo che prolungherebbero il periodo di germinazione.
La semina può essere effettuata in acqua o in asciutta con terreno a immediata sommersione o con seme interrato su sodo.
Il quantitativo di seme va commisurato all’epoca di semina (più anticipata e maggiore è la dose) e all’età della risaia.
La densità di semina media è di circa 500 semi/m2
Non si seguono norme fisse ma ci si deve adeguare alle condizioni climatiche.
In generale durante il periodo di germinazione si mantiene uno strato di acqua di 7-8 cm; a circa 25-30 giorni dalla semina si sommerge completamente la coltura (15 cm circa). Segue poi un ripristino del livello di 7-8 cm per circa un mese, dopodichè si ha un’asciutta di 3-4 giorni per effettuare trattamenti contro le infestanti. Fino all’ultima decade di giugno (fine accestimento), l’acqua viene mantenuta a 10 cm; si effettua poi un’asciutta di circa una settimana per procedere alla concimazione azotata di copertura, quindi l’acqua viene mantenuta a 10 cm fino alla maturazione lattea, fase in cui si sospende l’irrigazione , fino all’asciutta finale a inizio settembre.
Gestione del terreno
Gestione della fertilità
Gestione del diserbo
Gestione della raccolta
E’ preferibile eseguire le lavorazioni a fine inverno-inizio primavera, evitando le arature invernali e limitandosi a eliminare i ristagni idrici dopo la raccolta.
Si esegue l’aratura ad una profondità di 25 cm per interrare meglieo le paglie; evitare la formazione di zolle troppo grosse che tendono a coprire la semente, ma evitare anche l’eccessivo frammentamento del terreno poiché il riso appena seminato tende a muoversi a causa del moto ondoso.
Gli asporti di azoto, fosforo e potassio per quintale di granella prodotta sono rispettivamente di 1.4, 0.8 e 1.3 kg.
L’azoto e il fosforo presentano un massimo di intensità di assorbimento nella fase di botticella, mentre il potassio è assorbito quasi completamente nel periosdo dall’accestimento alla botticella.
Per l’integrazione di azoto è consentito l’uso solo di azoto ammoniacale e quindi di urea.
Il riso è classificato come una coltura poco esigente di fosforo, mentre nel caso del potassio quest’ultimo viene assorbito in misura consistente ma a differenza dell’azoto ritorna in buona parte al terreno coi residui pagliosi.
Nel caso del riso si parla più di DISALGO, in quanto la presenza di alghe azzurre e alghe verdi, che portano ad asfissia la pianta, richiedono trattamenti ripetuti per il loro controllo.
Le alghe azzurre formano un feltro sul fondo della risaia, ostacolando mlo sviluppo dei germinelli; non ci sono trattamenti efficaci se non l’asciutta.
Le alghe verdi non consentono la penetrazione della luce formando un feltro superficiale; risultano effiocaci i derivati rameici in formulazione liquida.
La raccolta deve avvenire al giusto grado di maturazione e si esegue in un periodo compresotra l’inizio di settembre e la fine di ottobre a seconda della varietà.
L’umidità della granella alla raccolta deve essere compresa tra il 22% e il 28%.
La raccolta si effettua con mietitrebbiatrici dotate di barra di taglio con larghezza da 3 a 5 m.
Immediatamente dopo la raccolta è necessario provvedere all’essicazione in modo da far raggiungere al riso la soglia di conservabilità del 14% di umidità.

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