Tetto di tegole giapponese

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Testo

TETTI DI TEGOLE

Per fare la copertura di tegole, prima si sparpagliano alla rinfusa delle scandole sulle assi del tetto, poi si stende su questa superficie uno spesso strato di fango, nel quale si immergono le tegole. Il fango viene raccolto con la pala dai rigagnoli o dai fossati, ma anche dai canali. Nelle città si vedono spesso uomini che raccolgono il fango che serve a questo scopo dai profondi canali di scolo che fiancheggiano molte strade. Il fango viene mescolato e lavorato con la zappa e il badile fino a che non assume la consistenza di un impasto denso. Per trasferirlo sul tetto non si adopera il vassoio. Un manovale amalgama il materiale fino a formare grossi blocchi, che lascia uno dopo l'altro a un collega ritto su una impalcatura o su una scala a pioli, e questi a sua volta li getta a un altro che sta sul tetto, o, se il tetto è alto, a qualcuno che sta su un ponteggio ancora più alto. Il fango, una volta sul tetto, viene spalmato fino a formare uno spesso strato uniforme, sul quale si immergono le tegole, una fila dopo l'altra. Ma sembra che non aderiscano molto bene alla base del fango, e le forti raffiche di vento provocano spesso gravi danni a un tetto di questo tipo. Quando scoppia un incendio e si devono abbattere gli edifici che sono sulla sua linea di propagazione, sembra che i pompieri non abbiano difficoltà a smantellare le tegole dal tetto in poco tempo.
La trave di colmo si presenta spesso come un imponente agglomerato di tegole e intonaco amalgamati in costoloni squadrati e di svariate forme ornamentali. Anche i quattro colmi del tetto a padiglione sono ispessiti e ingigantiti con strati di tegole sovrapposte che formano poderose nervature squadrate. Nei solidi edifici antincendio il colmo può raggiungere l'altezza di tre o quattro piedi. In questi casi si adopera una buona dose di intonaco bianco, e non solo come cemento, ma come sostrato su cui l'artista può scoprire vari motivi in altorilievo. Uno dei soggetti preferiti è quello delle onde impetuose e spumeggianti e spesso viene realizzato con spiccato senso artistico e grande maestria: di solito è un motivo molto convenzionale, e tuttavia ogni tanto l'opera rivela una straordinaria libertà espressiva. La decorazione sembra veramente stravagante per la cresta di un tetto, benché conferisca un aspetto molto leggero e fluido a qualcosa che altrimenti parrebbe sovraccarico. Il motivo è talmente comune, che si direbbe che i giapponesi siano indotti a utilizzare questo soggetto acquatico per il presentimento o la superstizione che rappresenti un talismano contro gli incendi; sia vero o meno, spesso sulla parte anteriore del colmo dei tetti di paglia delle case di campagna si può notare l'ideogramma cinese che significa acqua, ben ritagliato nella paglia e dipinto di nero, che per consuetudine deriva dalla credenza che l'ideogramma protegga dal fuoco.
I colmi di tegole terminano sempre con un mucchio di tegole create espressamente allo scopo. Le nervature di tegole più sottili che scendono verso le gronde lungo i colmi di un tetto a padiglione, o che seguono i contorni di un tetto a due falde, terminano spesso con qualche piastrella decorata ad altorilievo. Questa può avere come soggetto una maschera, la testa di un demone o qualche figura simile. Nei colmi più massicci le tegole semicilindriche o sagomate secondo modelli tradizionali sono disposte in modi molto ingegnosi e artistici i cui motivi, però, rappresentano cimase di mura dello Yamato. Molti colmi massicci traggono in inganno: il corpo principale è una struttura di legno intonacata, mentre all'esterno si presenta come un ammasso imponente di tegole ed intonaco. E tegole che orlano le gronde sono state create espressivamente allo scopo. Sono di tipo comune, ma hanno il bordo libero piegato ad angolo retto e decorato con motivi tradizionali. Nella parte allungata spesso si vedono dei motivi floreali o le classiche volute in rilievo, mentre nella parte rotonda di solito contiene stemmi di famiglia.
Nei tetti di tegole di qualità superiore, di solito le file vicine alle gronde e quelle vicine al colmo hanno le giunture evidenziate con calce bianca; un trattamento che a volte viene esteso anche al resto del tetto. Questo metodo di colmare con calce bianca le commessure delle file di tegole poste lungo i bordi si ritrova anche in certe case coreane. Più una tegola è vecchia e più è ritenuta adatta alla copertura di un tetto. Quindi le tegole di recupero sono sempre ricercatissime. La tegola nuova, molto porosa e assorbente, non è apprezzata quanto quella vecchia che, avendo i microscopici pori otturati dalla polvere e dalla sporcizia accumulate col tempo, è diventata più adatta a lasciar scorrere l'acqua. Un tetto di tegole non può esser molto costoso, poiché è comunissimo nelle città e nei villaggi più grandi. Un centinaio di tegole di buona qualità costano cinque yen. Un centinaio di tegole economiche si comprano per un prezzo che varia dai due e mezzo ai tre yen. Con un calcolo diverso, uno tsubo di tegole, che copre una superficie di sei piedi quadrati, può essere acquistato a un prezzo che oscilla dai due e mezzo ai tre yen.
In Giappone la forma delle tegole varia secondo la regione. Quelle adoperate comunemente a Nagasaki somigliano a quelle di Cina, Corea, Singapore ed Europa. Sono leggermente incurvate e si posano con la superficie convessa rivolta verso il basso. Quelle di altro tipo, più strette e a sezione semicilindrica, si posano con la parte convessa rivolta in alto, a chiudere le commessure fra le file di tegole sottostanti. È chiaro che le tegole di questo tipo sono le più antiche in Oriente; in Giappone vengono chiamate hongawara, ossia vere tegole. A Tokyo è entrato in uso da qualche anno un nuovo tipo di tegola, detto tegola francese. Ma non è molto diffuso.
Nella provincia di Shimotsuke, e sicuramente in quelle limitrofe, si trovano dei kura in pietra, che spesso hanno i tetti dello stesso materiale. La pietra sembra un tufo vulcanico grigio chiaro, di facile lavorazione. Le lastre di pietra che coprono il tetto sono sagomate in forme molto nette, tanto che le varie file si sovrappongono e si concatenano in modo da dare una grande solidità e resistenza.

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