Tanjo, il soffitto giapponese

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Testo

SOFFITTI

In Giapponese il soffitto si chiama tanjo, che significa letteralmente "pozzo del cielo".
Quando si sceglie il legname per il soffitto si fa molta attenzione che le fibre delle tavole siano perfettamente uniformi e regolari, senza traccia di nodi. Molto apprezzato per soffitti, nonché per altre finiture interne, è un tipo di cedro proveniente dalle paludi di Hakone e da altre zone del Giappone. Può essere di un grigio intenso e caldo, oppure marrone; e non di rado le tavole procurate per questo scopo hanno uno spessore enorme. Questo legno è chiamato jindaisugi, ossia "cedro dell'età degli dei". Per i soffitti si usa anche un legno detto hinoki.
Raramente si trova un soffitto diverso da quello di tipo tradizionale, composto da listelli squadrati leggeri e sottili, che fanno da travi, e da sottili tavole che si sovrappongono lungo i bordi e sono posate trasversalmente sui listelli. Questo tipo di soffitto è presente dappertutto, dal Nord al Sud, in locande, abitazioni private e botteghe. È universalmente diffuso in Giappone, come da noi il normale soffitto di intonaco bianco. Per tipi diversi da quello tradizionale si preferisce una varietà di legno con fibre dall'andamento piuttosto tortuoso.
Talvolta il soffitto non è piano ma a volta, cioè i lati salgono e convergono in alto in un pannello orizzontale, mentre in altri casi il soffitto può essere composto da pannelli quadrati o poligonali.
Un modello di soffitto meno frequente è composto da grandi tavole squadrate di legno di sugi, incorniciate con bambù o con legno di keiaki.

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