Pompeo e Cicerone

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

Dopo la morte di Caio Mario e i fratelli Gracchi la classe senatoria riprese il potere ignorando le proposte di cittadinanza dei soci italici.
Nel 91 il tributo Druso tentò di prenderle in considerazione cercando l’appoggio dei cavalieri ammettendoli al senato, ma per questa sua proposta venne ucciso.
Gli alleati italici così dichiararono guerra. Tutte le popolazioni erano sotto la guida dei due nuclei più forti: MARSI e SANNITI che possedevano un forte esercito. La guerra fu molto dura ma Silla riuscì a portare i Romani alla vittoria.
Nel frattempo Mitriade VI, re del Ponto, aveva dato inizio a una rivolta contro Roma e nell’88 iniziò una serie di uccisioni di cittadini romani che abitavano la zona da lui controllata. Così furono inviate delle legioni a contrastarlo in Asia Minore con a capo Silla. Ma il comando da Silla passò a Mario, Silla però disubbidi e sconfisse Mario cosi che nel 87 partì per L’oriente.
Durante i quattro anni di guerra Roma ristabilì il suo potere nelle regioni asiatiche e l’esercito continuava ad arricchirsi. Il figlio di Mario, Mario il Giovane, si alleò con gli etruschi e i sanniti e dichiarò guerra a Silla, al suo rientro dalla guerra in Asia, che si alleò con Marco Crasso e Pompeo. Ne segui una guerra civile che terminò con la vittoria di Silla.
Silla si fece eleggere dittatore e scrisse nuove leggi:
I consoli e i pretori durante la carica dovevano rimanere in città; I magistrati potevano essere rieletti dopo 10anni; Il numero dei senatori venne raddoppiato.
Silla nel 79 si ritirò dalla vita politica ma il senato (aristocrazia senatoria) non era in grado di governare. Era necessario un uomo forte, un capo militare: quest’uomo fu Gneo Pompeo.
Pompeo uscì vittorioso dalla guerra in Spagna dove i ribelli capeggiati dal generale Quinto Sartorio chiedevano l’indipendenza della Lusitania (Portogallo). (80-72 a.C.)
Nel 73 scoppiò una rivolta servile capeggiata da Spartaco, uno schiavo proveniente dalla Tracia che faceva parte della scuola di gladiatori a Capua. Egli, intelligente e coraggioso, non accettava l’idea della schiavitù così ideo un piano per ridare la libertà ai suoi compagni.
Spartaco all’inizio aveva l’appoggio di poche decine di ribelli ma durante la marcia andava raccogliendo sempre un maggior numero di aderenti arrivando a formare un esercito di 550.000 persone che si dirigevano verso sud. Roma inviò ben 8 legioni per combatterlo e il comando fu affidato a Marco Crasso che li sconfisse nel 71 a.C. Gli schiavi che non morirono in combattimento vennero crocifissi lungo tutta la via Appia.
Le vittorie militari fecero acquistare a Pompeo popolarità e prestigio preoccupando l’aristocrazia senatoria, in quanto Pompeo desiderava di essere eletto console nonostante il “cursum honorum” glielo impedisse. Ma Pompeo decise di forzare il senato alleandosi con Crasso, che grazie agli abusi durante le proscrizione ( confisca dei beni dei condannati a morte/esilio) era diventato l’uomo più ricco di Roma, e si guadagno il sostegno di populares con la promessa di modificare la costituzione sillana in senso democratico. Il senato cedette: contro le regole costituzionali nel 70 a.C. Crasso e Pompeo divennero Consoli. Pompeo fece votare una serie di leggi: abolì la legge che vietava a chi era stato tribuno della plebe di accedere alle altre cariche pubbliche, restituì ai tribuni della plebe i diritte del veto e nominò nuovi censori.
Al termine dell’anno di carica Pompeo voleva realizzare il suo progetto di potere che aveva da tempo in mente. E l’occasione arrivò nel 67 quando il tribuno Aulo Garbini propose una legge che concedeva a Pompeo potrei straordinari per la durata di 3anni e che fece di Pompeo il padrone assoluto di Roma. Questo provvedimento venne preso di fronte al problema delle navi pirata che spadroneggiavano nel Mediterraneo attaccando le navi romane: chi viaggiava per mare rischiava di essere ucciso o catturato, i sabotaggi in oltre mettevano in pericolo gli approvvigionamenti della capitale provocando carestie. Pompeo ebbe al suo comando centinaia di navi e migliaia di soldati e cavalieri con i quali in 3mesi riaprì le rotte nel Mediterraneo.
Nel 66 a.C. una nuovo legge affidò nuovamente i pieni poteri a Pompeo al fine di chiudere per sempre la guerra con Mitriade che alleatosi con il re D’Armenia continuava a provocare Roma invadendo la Cappadiocia e la Bitinia. Per rispondere furono inviate alcune legioni sotto il comando di Pompeo che ottenne una vittoria strepitosa. Nel 63 Mitriade si uccise e l?oriente venne conquistato.
Nel 62 Pompeo sbarcò a Brindisi, congedò l’esercito e si limitò a chiedere al senato la ratifica dei provvedimenti presi in Asia e la distribuzione di terre ai suoi veterani. Concessi rifiutati.
Durante l’assenza di Pompeo lo scontro tra gli Optimates e i populares divenne sempre più duro. OPTIMATES (difese aristocrazia senatoria) Cicerone e Catone
POPULARES Crasso, Giulio Cersare, Catilina.
Cesare era povero ma proveniente dalla famiglia nobile degli “Iulii” di origine divina (discendenti si Enea, figlio di Venere) Nato nel 100 a.C., nipote di Caio Mario, sposo di Cornelia figlia di uno dei più importanti esponenti del partito popolare.
Catilina proveniva da una famiglia nobile, aveva combattuto con Pompro e al termine di carica come pretore si recò a governare L’Africa ma il suo comportamento nella provincia gli recò un’accusa di concessione, che gli impedì la candidatura al consolato e determinò la sconfitta, per pochi voti, contro Cesare alle seguenti elezioni nonostante fosse stato assolto. Catilina, sapendo di non poter giungere al potere legalmente pensò a un’insurrezione armata che prevedeva l’uccione di Cicerone, una serie di azioni terroristiche seguite dall’occupazione militare a opera di un esercito etruriano. Arruola gli uomini appartenenti alle classi più povere e perde il sostegno di Cesare e Crasso. Cicero viene a conoscenza della congiura e ne svela l’esistenza in senato. Catilina è costretto a fuggire, ma i suoi congirati rimasti a Roma non abbandonano il progetto e, scoperti in tempo da Cicerone, vengono condannati a morte senza appello.
Catilina muore da valoroso nella battaglia di Pistoia.
Cesare nel 60 a.C. tornò dalla Spagna, dove era stato governatore, con l’obiettivo di essere eletto console. Ma per questo gli serviva l’appoggio di Crasso, in modo da ottenere i voti da lui controllati, e poi chiese l’alleanza a Pompeo. I tre strinsero un accordo di reciproco aiuto (accordo di Lucca) Pompeo avrebbe appoggiato la candidatura di Cesare, Cesare avrebbe sostenuto i provvedimenti di Pompeo e Crasso avrebbe provveduto alla distribuzione delle tere ai veterani di Pompeo.
Cesare venne eletto console, onora gli impegni presi con Pompeo e Crasso distribuendo terre anche alla plebe acquistando nuovi terreni con i fondi del bottino e le entrate asiatiche.
Cesare, durante la carica, si assicurò il comando preconsolare dell’Italia Settentrionale, ottenne poi 4 legioni apparentemente per fermare i continui movimenti turbolenti delle tribù celtiche ma in realtà voleva estendere i confini di Roma nella Gallia Libera (barbarica) Ma per questo dovetto allontanare i suoi nemici. Catone fu scelto per prendere possesso dell’isola di Cipro, dono egiziano.
Cicerone venne condannato all’esilio per una nuova legge che condannava chiunque avesse giustiziato un cittadino senza diritto d’appello.
Gli elvezi (Svizzera occidentale) minacciavano i confini degli edui, alleati romani, che chiesero aiuto a Cesare il quale sconfisse gli elvezi e in seguito l’esercito del te germanico, poi anche la coalizione antiromana ornagizzata dai belgi e altri popoli della zona che temevano le sue mire espansionistiche. Nel 57 a.C. Cesare era giunto alle coste della Manica.
Durante l’assenza di Cesare, Pompeo allarmato dal suo potere fa si che Cicerone ritorni dall’esilio. Cesare allora nel 56 torna a Roma e stringe con Pompeo e Crasso un nuovo accordo: Cesare avrebbe mantenuto il proconsolato in Gallia per altri 5anni, Pompero e Crasso sarebbero diventati consoli nel 55 dopodichè Pompeo sarebbe diventato preconsole in Spagna e Crasso in Oriente.
Ma Pompero decise di non lasciare la capitale e si schierò dalla parte dell’aristocrazia senatoria per dar vita a una lotta contro Cesare.
Nel 53 a.C. Crasso muore in Mesopotamia. Nel 52 Pompeo viene rieletto console e il senato gli attribuisce poteri assoluti con i quali forma un esercito addetto al controllo della città.
Il capo degli Averni, Vercingetorige, aveva formato un esercito di molte tribù per riconquistare la libertà, ma data la potenza superiore di Roma si arrese nel 52.
La Gallia divenne definitivamente provincia Romana.
Cesare volle ripresentare la sua candidatura al consolato ma il senato(con Pompeo) stabilì che i candidati alle magistrature dovessero essere presenti in città.
Cesare decise si lasciare le sue legioni per andare a Roma ma chiese, come condizione, che Pompeo sciogliesse l’esercito. Il senato respinse. Cesare decise allora di usare la forza e attraversa con le legioni in fiume Rubicone (che stabiliva il confine romano). Varcandolo Cesare detet inizio alla seconda guerra civile. Cesare avanzò verso la capitale senza incontrare resistenza, Pompeo impreparato fugge con parte dell’aristocrazia in Macedonia.
Cesare conquista la penisola italica e iberica e nel 48 sconfigge Pompeo nella battaglia di Farsalo.
Pompeo fugge in Egitto nella speranza di aiuto da parte del re Tolomeo XIII ma viene ucciso.
Cesare, in Egitto, si innamorò si Cleopatra che per legge doveva sposare suo fratello Tolomeo XIII ma a lui avversa. Cesare così eliminò il re e incoronò Cleopatra regina d’Egitto facendola sposare con suo Fratello Tolomeo Neotero XIV di 11anni.
Cesare continuò a combattere diventando l’indiscusso padrone di Roma, e ebbe da Cleoparta un figlio di nome Cesarione.
Oltre al titolo di PONTEFICE MASSIMO assunse quello di IMPERATOR (generale vittorioso), in oltre si fece eleggere dittatore a vita, aveva in mano dunque tutti i poteri civili, militari e religiosi.
Concesso la cittadinanza agli abitanti della Gallia Cisalpina e ad altre province, emanò nuove leggi che favorivano l’agricoltura, l’artigianato e il commercio. Tentò di porre rimedio alla disoccupazione con grandi opere pubbliche.
All’aristocrazia senatoria, tuttavia, non importava che il governo fosse più efficace che mai e così contro Cesare si era schierata l’OLIGARCHIA, che rivoleva il potere, e alcuni repubblicani convinti che Cesare avesse privato Roma della libertà.
Così alle sue spalle si organizzò un complotto da parte di un gruppo di congiurati di cui faceva parte anche Marco Giunio Bruto. . Il 25.03.44 a.C. Cesare si recò in senato e nel vedere tra i suoi nemici il figlio adottivo, capì che era l’ora della sua morte e si lasciò uccidere senza reagire.
Dopo la morte di Cesare l’esercito rimase fedele ai suoi luogotenenti, in particolare ad Antonio,il quale tentò di accreditarsi come suo successore ponendo un accordo: avrebbe tenuto a freno l’esercito risparmiando i congiurati ma in cambio i provvedimenti presi da Cesare sarebbero rimasti in vigore. Il senato accettò ma quando il testamento venne aperto si scoprì che Cesare aveva nominato come suo erede Caio Ottaviano, suo pronipote.
Durante i funerali il popolo manifestò il proprio dolore chiedendo la morte dei sui assassini.
Bruto e Cassio furono costretti a lasciare la città.
Ottaviano da Epiro venne a Roma deciso a far rispettare le ultime volontà di Cesare. Antonio non volle consegnarli i beni di Cesare così Ottaviano vendette i suoi beni personali e il ricavato lo distribuì alla plebe e ai soldati. Appoggiò inoltre la posizione di conservatori più moderati come Cicerone.

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