Napoleone in Italia

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Napoleone in Italia
Dopo Campoformio
Il “triennio repubblicano”
La caduta delle repubbliche
•Dopo Campoformio: “smascherata” la politica francese in Italia
•Delusione di patrioti e intellettuali
•Partenza di Napoleone dall’Italia, esteso controllo francese sulla Penisola:
•Febbraio ’98 truppe francesi occupano Roma
•Papa Pio VI prigioniero, muore in esilio
•Proclamata Repubblica Romana
•Occupazione francese del Piemonte (dicembre 98)
•Il re Carlo Emanuele IV di Savoia rifugiato in Sardegna
• Truppe francesi a Napoli, instaurata la Repubblica Partenopea”.
•Re Ferdinando IV di Borbone ripara in Sicilia.
•In Toscana il Granducato è sostituito da un governo provvisorio (marzo ’99).
•Adottate nei nuovi Stati Costituzioni su modello francese.
•La Francia incoraggia la presenza al governo di esponenti moderati, emarginando i giacobini e gli estremisti.
Alle nuove repubbliche manca in genere il sostegno popolare; i governi sono visti come complici dei Francesi, maltollerati per i gravoso regime di occupazione: tasse, saccheggi, requisizioni.
•Questione religiosa: il laicismo dei patrioti contrasta con la tradizione cattolica radicata nelle campagne.
•In contemporanea con la Campagna d’Egitto di Napoleone:
•Reazione della II coalizione (Austria+Russia+Gran Bretagna) contro i governi repubblicani.
•L’Austria riprende il controllo dei possessi italiani.
La Repubblica Partenopea
Gennaio- Giugno 1799
•LA REPUBBLICA PARTENOPEA: premesse
•Scontro tra Repubblica di Francia e Regno di Napoli per accredito del nuovo ambasciatore francese rifiutato dalla Corte napoletana.
•Flotta francese inviata nel golfo, re costretto a cedere.
•Presenza a Napoli della flotta favorisce contatto diretto tra patrioti e i protagonisti della rivoluzione.
•Partenza della flotta e irrigidimento della politica interna in senso poliziesco.
•Organizzate società patriottiche, entusiasmo per progetti di riforma.
•1794 : primi processi per cospirazione contro lo Stato, condanne a morte.
•Politica borbonica verso alleanza con grandi potenze assolutiste e contro Francia.
•Riorganizzazione dell'esercito sotto il comando del generale austriaco Mack.
•Spedizione negli Stati pontifici per "liberare Roma" dalla Repubblica.
•Sconfitta e controffensiva francese, Francesi passano il confine tra Stato Pontificio e Regno delle due Sicilie
•Il re parte per Palermo su una nave della flotta inglese dell'ammiraglio Nelson.
•Trattative con il generale Championnet, armistizio.
•Disordini, sommosse e nascita della Repubblica Partenopea
•Patrioti napoletani, liberati dalle carceri e volontari da estero.
•Tra 19 ed il 20 gennaio proclamata la Repubblica
•Il 22 Francesi a Napoli .
•Governo provvisorio; concorso di intellettuali per redigere la Costituzione.
•Nascita di un giornale politico, "Il Monitore Napoletano", diretto da una donna, Eleonora Pimentel de Fonseca.
•Reazione borbonica: 7 febbraio sbarco in Calabria del cardinale Fabrizio Ruffo per riconquista del Regno
•Truppe borboniche organizzate sotto la bandiera della " Santa Fede“, Sanfedisti.
•Flotta inglese nel golfo di Napoli, conquista Ischia, Procida e Capri.
•Partenza francese tra fine di aprile e inizio di maggio.
•Avanzata del Cardinale Ruffo rafforzato da truppe russe e da flotta inglese.
•13 giugno :truppe della " Santa Fede" alle porte di Napoli.
•ARMISTIZIO; resa repubblicana in cambio di un salvacondotto per riparare in Francia.
•Clausole dell’armistizio disattese: condanne a morte spesso con processi frettolosi e indiziari.
•Nomi dei giustiziati tramandati da Francesco Lomonaco, Amadeo Ricciardi e Vincenzo Cuoco che, scampati alla morte, riuscirono a rifugiarsi all'estero.
•Condannati esponenti di tutti i settori della società civile: 22 avvocati; 13 ecclesiastici; 13 militari;8 professori universitari; 8 nobili; 4 medici;4 studenti;3 magistrati; 3 letterati;2 notai;19 mestieri vari.
•Ideologie contrapposte in 2 catechismi del 1799:
• Uno repubblicano“ e l'altro"reale".
•Il primo realizzato "per l'istruzione del popolo e la rovina de' tiranni“
• il secondo come strumento per proporre “i diritti de' Re e gli obblighi de' sudditi".
•Entrambi i catechismi su base di domande e risposte.
•Il “Catechismo repubblicano”:
"D. Chi deve stabilire il Governo?
R. Nessuno ha il diritto di governare, perché tutti gli uomini hanno gli stessi bisogni. Il Popolo dunque ha il diritto di scegliere quel Governo che giudica necessario al suo benessere".
" D. I rappresentanti a chi devono rendere conto della loro condotta?
R. Al Popolo. Esso deve giudicarli, quando escono dalle loro funzioni; e se il Popolo è servito male, li punirà corrispondentemente al loro delitto".
Il secondo catechismo, quello reale”:
"D. Chi è attualmente il Re delle due Sicilie?
R. Ferdinando IV, cui il Signore conservi per molti anni e sempre feliciti con tutta la sua Reale Augusta famiglia.“
D. Il Principe assoluto è soggetto al Popolo?
R. No; perché questo sarebbe il capo soggetto alle membra inferiori".
Briganti e “Santa Fede”
•Gennaio 1799: Cardinale Ruffo, spedizione in Calabria
•7 febbraio:collegamento tra uomini del Cardinale e bande degli insorti contro i Francesi
•Confluiti nell’armata di Ruffo numerosi briganti, che assumono un ruolo guida.
Occupate Catanzaro, Crotone, Altamura di Puglia.
Numerose rivolte antigiacobine,
Molti briganti promuovono azioni di guerriglia:Pronio e Rodio in Abruzzo; Gaetano Mammone e Michele Pezza, detto Fra Diavolo, agivano in Terra di Lavoro.
Saccheggi e violenze incontrollati, occupata Napoli il 13 giugno, disordini gravissimi.

Michele Pezza, detto Fra’ Diavolo
Eleonora Fonseca Pimentel
Un direttore di giornale
•Con la Pimentel nasce l’editoriale, l’invenzione del commento politico quotidiano; il reportage diretto sugli avvenimenti
•Il “Monitore” avrebbe dovuto essere un semplice bollettino di notizie
•Diventa uno strumento di diffusione di ideali giacobini.
•Affrontati i problemi del nuovo Stato: riforme economiche, labolizione delle barriere tra popolo e plebe, l’uso del dialetto per favorire la diffusione delle idee repubblicane.
• La Pimentel imprigionata dopo la resa della Repbubblica su una nave ancorata nel porto.
•Condannata a morte per impiccagione.
•V. Cuoco racconta che prima di essere giustiziata citò il verso virgiliano “forsan et haec olim meminisse iuvabit”, forse un giorno gioverà ricordare tutto questo.
• Esigenza di una informazione libera, massima espressione nel periodo “giacobino’ e nel Napoletano
•Attività giornalistica intensa: giornali, es. il “Veditore Repubblicano”, il “Giornale Estemporaneo”, il “Corriere di Napoli e di Sicilia” ed il “Monitore Napoletano”
•Il “Giornale Estemporaneo” definisce così il giornale:“quel libro ove dì per dì si notano i fatti … perché questi si notino con esattezza, è necessario che si notino subito e con semplicità”.

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