Le tappe fondamentali dell'emancipazione femminile

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Categoria:Storia

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Testo

LA FESTA DELLE DONNE
Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia.
Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che i primi tempi erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica. Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto.
UN PUNTO DI RISCATTO:
L'ordinamento in questione vieta il lavoro delle donne nei due mesi precedenti e nei tre successivi la data del parto, e consente l'assenza dal lavoro, con conservazione del posto, per i sei mesi che seguono l'astensione obbligatoria (legge 30 dicembre 1971 n° 1204). L'indennità di maternità è stata in seguito prevista dalla legge anche a favore delle lavoratrici autonome e delle libere professioniste (rispettivamente legge 29 dicembre
1987 n° 546 e legge 11 dicembre 1990 n° 379).
LE TAPPE FONDAMENTALI DELL’EMANCIPAZIONE FEMMINILE NEL MONDO:
1628 Papa Urbano II autorizza le suore dell'ordine delle Orsoline e delle Agostiniane a fondare scuole femminili per ovviare "all'ignoranza delle ragazze e alla corruzione dei costumi". Negli stessi anni, la figlia adottiva di Montaigne, Marie Le Jars de Gournay (1566 - 1645), scrive un Trattato sull'uguaglianza degli uomini e delle donne e uno scritto Lamenti delle dame, che inquadra la sottomessa condizione femminile, anche nei ceti più nobili.
1647 In Inghilterra Mary Astell propone la fondazione di una università femminile (poiché alle donne non è permesso frequentare le altre, esclusivo privilegio degli uomini), la proposta però fu bocciata.
1785 Sarah Trimmer riesce a fondare delle scuole specializzate di istruzione tecnica, che trovano la loro collocazione alla luce dello sviluppo industriale della Nazione Inglese.
1791 In Francia, Olympiè de Gouges prepara la "Dichiarazione dei diritti delle donne".
1832 Ancora in Francia Marie Reine Guindorf e Désirée Véret fondano il giornale "La donna libera", redatto esclusivamente da donne.
1835 Nasce in Inghilterra il movimento detto delle "suffragette", perché chiedono che il suffragio, cioè il diritto di voto, sia veramente universale, esteso quindi anche alle donne.
1865-70 Due donne inglesi, dopo aver ottenuto di essere ammesse a frequentare l'Università, conseguono la laurea in medicina.
1866 Per la prima volta in Europa, precisamente in Svezia, la donna viene ammessa al voto.
1871 Nasce in Francia "l'Unione Donne" per iniziativa di Elisabeth Dimitriev, amica di Marx. E' una specie di camera del lavoro che si propone di raggruppare le donne secondo le categorie lavorative.
1900 Viene approvata in Francia una legge che permette alle donne di esercitare la professione di avvocato.
1920 Per la prima volta nella storia, una donna, Jean Tardy entra a far parte di un ministero, il Ministero del Lavoro.
1947 Viene eletta la prima donna Ministro della Francia: Madame Poins - Chapuis, che assumerà il dicastero della Sanità Pubblica. Nel 1945 le francesi avevano ottenuto finalmente di andare a votare.
1963 Valentina Tereskova, russa, è la prima donna astronauta lanciata nello spazio.
1966 Indira Gandhi diventa Primo ministro dell'India; il fatto desta grande stupore, mai fino ad allora, una donna aveva ricoperto questo ruolo.
1969 Golda Meir, ucraina emigrata negli Stati Uniti dalla Russia nel 1906, e stabilitasi in Palestina nel 1920, diventa Primo Ministro dello Stato di Israele.

Tappe principali dell'emancipazione femminile in Italia:
In Italia la situazione è diversa. Grazie all’ intensa vita culturale che ha da sempre caratterizzato il nostro Paese, si sono verificati in modo sporadico atti di avanguardia che non hanno mutato, tuttavia, nel complesso la visione piuttosto arretrata dei ruoli della donna.
1678 Lucrezia Cornaro, giovane di vastissima cultura (parla correntemente 6 lingue ed è studiosa di teologia e filosofia), diventa, per incarico della Repubblica di Venezia, la prima professoressa universitaria.
1758 La bolognese Anna Morandi, occupa la cattedra di anatomia all'Università di Firenze.
Nei moti carbonari del 1821 si distingueranno le donne chiamate in codice "giardiniere", ma si tratta soltanto di casi isolati, in generale, nelle donne si continua a vedere solo qualcuno da destinare alla cura della casa e dei figli, da tenere lontano dalle attività politiche e sociali.
1889 Viene fondato a Varese il primo sindacato femminile che difende i diritti delle tessitrici.
1907 Entra in vigore la prima legge sulla tutela del lavoro femminile e minorile. La prima donna italiana, la torinese Ernestina Prola, ottiene la patente per la guida automobilistica. Maria Montessori fonda, nel quartiere popolare di S. Lorenzo, a Roma, la prima "casa del bambino".
1908 Anno di fondazione dell'Unione Donne di Azione Cattolica (UDACI), che cerca di opporsi alla laicizzazione della scuola e di promuovere la cultura femminile.
1912 Sulla scia della Lega Socialista, nata agli inizi del secolo, si costituisce l'Unione Nazionale delle donne socialiste. Da qualche tempo esule in Italia, Anna Michailovna Kuliscioff, a fianco di Filippo Turati, lavora per inserire la donna nella vita politica e affinchè lo Stato riconosca i suoi diritti. Nel "Primo Congresso delle Donne Italiane", al quale parteciparono tanto le donne cattoliche quanto le socialiste, le ideologie e le mete, però, differiscono troppo fra loro e ciascun gruppo intraprende strade differenti, perseguendo obbiettivi diversi.
1918 Nasce la Gioventù Cattolica, destinata a formare le giovani dall'infanzia fino ai 30 anni alla vita religiosa e sociale.
1931 Il Fascismo abolisce tutte le associazioni cattoliche e solo dopo la ferma presa di posizione di Pio XI, permetterà loro di vivere a condizione che esse abbiano solo uno scopo religioso. Tuttavia la seconda guerra mondiale, assai più della prima, porterà la donna, ad occupare anche posti di grande responsabilità civile considerati fino a quel momento soltanto "maschili" ottenendo non di rado risultati anche migliori. L'apporto dato dalla donna alla Resistenza è stato spesso insostituibile.
1945 Nascono il Centro Femminile Italiano (CIF) che si propone di ottenere la ricostruzione della Patria, devastata dalla guerra e impoverita già precedentemente dalla politica ambiziosa di Mussolini, attraverso la giusta valorizzazione delle risorse femminili, e l'Unione Donne Italiane (UDI), propaggine del Partito Comunista, che si propone di coinvolgere attivamente le donne nella vita del Paese. Anche in Italia dopo Svezia (1866), Finlandia (1906), Norvegia (1909), Danimarca (1915), U.R.S.S. (1917), Inghilterra (1918), Stati Uniti (1920) e Francia (1945) fu riconosciuto alle donne il diritto di voto.
1950 Viene emanata la prima legge che garantisce la conservazione del posto di lavoro per la lavoratrice madre.
1951 Angela Cingolani, democristiana, è la prima donna sottosegretario d'Italia.
1958 E' approvata dal Parlamento, una legge, proposta dalla senatrice Lina Merlin (socialista), in cui si sancisce la chiusura dei bordelli, la legge che aveva lo scopo di eliminare dal Paese la piaga della prostituzione, mostra subito i suoi limiti, infatti la prostituzione dalle famose "case chiuse", si riversa nelle strade, non diminuendo affatto il giro di affari.
1959 Nasce il Corpo di Polizia femminile.
1961 Le donne possono intraprendere senza più ostacoli la carriera della magistratura e della diplomazia.
1963 Alle casalinghe viene riconosciuto il diritto alla pensione di invalidità e vecchiaia.
1975 Entra in vigore il nuovo Diritto di famiglia.
1976 Per la prima volta in Italia una donna, la democristiana Tina Anselmi, assume la carica di Ministro di un settore piuttosto difficile: quello del Lavoro.
1979 Leonilde Jotti (comunista) è eletta presidente della Camera dei Deputati italiana. La francese Simone Weil , è eletta presidente del Parlamento Europeo.

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