La crisi dello stato liberale e l'avvento del fascismo

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

LA CRISI DELLO STATO LIBERALE E L'AVVENTO DEL FASCISMO
Fattori del successo fascista:
• Appoggio della borghesia e dei ceti medi per il suo orientamento antisocialista e nazionalista
• Crisi dei sistemi politici liberali
• Il tentativo dei liberali e dei cattolici di servirsi del fascismo contro i socialisti,per poi assorbirlo nel partito liberale.
• L fragilità del movimento socialista,continuamente frammentato al suo interno.

L'ideologia iniziale del movimento dei fasci di combattimento,fondato da Mussolini:
-Repubblicano --->in seguito per ingraziarsi il re e i suoi sostenitori abbandona questo punto
-Anticlericale --->fa lo stesso nei confronti della Chiesa,con cui stringe addirittura i patti Lateranensi
-Antidemocratico
-Antisocialista

Nel 1920 iniziano le spedizioni delle squadre d'azione, la milizia del movimento (in questo periodo in tutta europa i movimenti di estrema destra avevano dei mini eserciti ai loro comandi).
Si indirizzano contro esponenti del movimento socialista,iniziando con i braccianti.
Furono proprio gli agrari a chiedere l'intervento squadrista contro i loro dipendenti,che avevano da poco ottenuto aumenti e terre.

La violenza squadrista era, involontariamente, già un primo mezzo di propaganda, perchè esercitava sui giovani che non avevano potuto combattere la guerra,una forte attrazione.

Le forze dell'ordine non reagirono, se non debolmente, a queste violenze.Spesso anche le autorità locali condividevano l'azione antisocialista.

1912-->elezioni, i liberali si presentano insieme ai fascisti, ma ci sono troppe frazioni interne.

Mussolini trasforma il movimento dei fasci di combattimento nel Partito Nazionale Fascista, con un programma molto diverso da quello iniziale:
• Stato forte
• Limitazione dei poteri del parlamento
• Divieto di sciopero nei servizi pubblici
• Posizione nazionalista e conservatrice
• Abbandona l'obbiettivo repubblicano.

Intanto il movimento socialista continua a dividersi:
-1821 un gruppo si stacca dal movimento per creare il Partito Comunista d'Italia.
-I riformisti si uniscono al governo di Facta, creando il Partito Socialista Unitario, presieduto da Matteotti.

Anche il partito popolare era diviso:
-La destra conservatrice voleva un avvicinamento al partito di Mussolini
-La parte sturziana era contraria.
La marcia su Roma e il primo governo Mussolini:
1922---> gli squadroni vengono raggruppati nella "Milizia" fascista
28 Ottobre= La milizia marcia su Roma, non incontra resistenza perchè Vittorio Emanuele III non firma il decreto di stato d'assedio, ma
affida a Mussolini (che in quei giorni era a Milano, pronto a scappare oltre al confine italiano se qualcosa fosse andato storto) il compito di formare un nuovo governo.

I governo Mussolini-->comprendeva esponenti fascisti, ma anche liberali, popolari e nazionalisti.
Forma un governo di coalizione per mantenere una "facciata" moderata,che gli garantirà l'appoggio delle forze internazionali,che lo vedevano come una forza conservatrice in grado di arginare la minaccia socialista.

Mussolini riesce a conquistare ulteriori consensi anche nella parte più conservatrice del mondo cattolico, grazie alla
riforma scolastica di Gentile-->1923, tra le altre cose, introduce l'istruzione cattolica obbligatoria nelle scuole.

Il partito fascista si presenta alle elezioni del 1923 nel cosidetto "Listone", composto da liberali,nazionalisti e cattolici.
Gli antifascisti si presentano,invece in ordine sparso.

Il listone ottenne numerosissimi voti e nonostante molti furono dovuti ai brogli, molti altri se li era guadagnati il partito fascista,che si presentava come un forza in grado di mantenera la stabilità.

Il delitto Matteotti e il discorso del 3 Gennaio 1925:
Nel giugno del '94, Matteotti (a capo del partito socialista unitario) viene rapito e poi ucciso a causa della sua denuncia contro i brogli elettorali.
Qui il partito fascista vede la sua prima crisi,che se fosse stata ben sfruttata avrebbe messo fine al movimento.

Invece la reazione del parlamento fu politicamente debole:
Scissione dell'Aventino--> le opposizioni si rifiutano di partecipare ai lavori delle camere perchè non riconoscono la legalità di un parlamento con a capo i fascisti.

Vittorio Emanuele non destituisce Mussolini, che con il discorso del 3 Gennaio '25, ammette la sua responsabilità nell'omicidio di Matteotti e dichiara le sue vere intenzioni.
Inizia la dittatura.

IL REGIME FASCISTA
Le leggi fascistissime del 1925-26:
• Il capo del governo è responsabile solo davanti al re
• Il parlamento non può discutere le leggi senza il consenso del governo
• Fuorilegge i partiti politici,ad esclusione di quello fascista.
• I sindaci vengono sostituiti da podestà nominati dal sovrano
• Chiusi i giornali dell'opposizione,la stampa viene controllata dal partito
• Istituito il tribunale speciale per la difesa dello stato

1928-->legge elettorale,viene inserito il voto plebiscitario,dove l'elettore esprime il suo consenso con un "si" e la sua disapprovazione con un "no",assenza di libertà politiche.

Il partito viene organizzato gerarchicamente, l'organo supremo è il Gran Consiglio del fascismo, presieduto da Mussolini.

1925-->i sindacati fascisti stringono un accordo con Confindustria: i sindacati fascisti ottengono la rappresentazione esclusiva dei lavoratori,vengono vietati lo sciopero e le serrate

Tutti i settori della produzione e del lavoro vengono organizzati in corporazioni.

Propaganda:
Si attua un'irregimentazione della quotidianità attraverso:
• Pieno controllo dei mezzi di comunicazione
• Creazione del Ministero della cultura popolare, che organizza tutti gli aspetti della vita culturale della masse
• Iscrizione obbligatoria al partito per i dipendenti statali
• Organizzazioni di massa per istruire i giovani ai valori fascisti (es Organizzazione della giovntù italiana del Littorio)
• Organizzazione del dopolavoro con gite e manifestazioni

Il partito diventa una grande macchina burocratica.

Rapporto Stato-Chiesa:
1929-->Mussolini firma con il cardinale Gasparri i patti Lateranensi che si compone di 3 documenti che trattano punti differenti:
1- La Santa Sede riconosce la sovranità dello stato italiano con capitale a Roma, lo stato riconosce la sovranità della Chiesa sul Vaticano
2-Lo stato italiano si impegna a pagare una somma a titolo di indennità alla Chiesa.
3- Concordato che prevede il riconoscimento civile del matrimonio cattolico e l'insegnamento della religione nelle scuole secondarie

Nonostante i patti, ci furono comunque momenti di tensione tra stato e Chiesa, soprattutto per quanto riguarda le organizzazioni giovanili cattoliche, che Mussolini abolì, ad esclusione dell'Azione Cattolica, che però doveva limitarsi ad attività religiose.

Politica economica:
si divide in 3 periodi:
1922-1925-->politica liberista,fase di sviluppo economico e bilancio attivo

1925-1930--> difficoltà dovute al rallentamento dell'economia internazionale.Mussolini rivaluta il cambio della lira con la sterlina, che viene fissato a 90 lire (manovra deflazionistica della "quota 90").
Questa manovra portò i salari ad un livello più basso della svalutazione dei prezzi e le industrie subivano la concorrenza.

dopo il 1930--> Viene creato l'istituto per la ricostruzione industriale, che compra la proprietà della maggior parte delle banche e le maggiori industri.In questo modo vennero salvate le imprese, a scapito del bilancio pubblico, che poi vennero rivendute quando la situazione economica si stabilizzà.

Per stimolare la produzione e per rendere il paese autonomo nel settore, venivano lanciate le Battaglie del grano (che nel frattempo servivano da propaganda).
Ebbero un effetto positivo solo al nord,dove si attò una modernizzazione delle culture, mentre al sud si attuò un estensione delle coltivazioni di grano a scapito di altri prodotti.

Altra battaglia fu quella della bonifica delle campagne,creata per 2 motivi principali:
-creare posti di lavoro
-favorire la ripopolazione delle campagne -->campagna demografica espansiva,venne introdotta l'idea morale della famiglia numerosa.

Politica coloniale degli anni 20:
Viene ripreso il controllo di gran parte della Libia, di cui molte zone erano state perse durante la grande guerra

Eritrea-->viene consolidata la presenza militare ed economica italiana.
Somalia-->viene ampliato il dominio italiano, effettuate bonifiche e create vie di comunicazione, in funzione di un collegamento diretto con l'Etiopia.
Nel '30 il nuovo Negus Etiope, Hailé Salassié aveva iniziato un ammodernamento economico e militare del paese, cioè indusse Mussolini a mettere velocemente in pratica quello che fino a quel momento era solo un progetto,l'entrata in Etiopia.

Inghilterra e Francia si opponevano a questo atto di violenza, ma nessuna delle due voleva entrare in conflitto con L'italia, specialmente la Francia che prevedeva un possibile accordo Mussolini-Hitler.

3 Ottobre 1935-->le truppe italiane invadono l'Etiopia
6 Maggio 1936--> Presa di Addis Abeba e fuga del negus. Mussolini proclama la fondazione dell'impero dell'Africa orientale italiana.

CONSEGUENZE:
• Rottura dei rapporti con le potenze democratiche occidentali
• Avvicinamento all'alleanza con la Germania
• Accelerazione della tendenza autarchica.

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COLONIALISMO ITALIANO
1885 Depretis(sinistra storica)
occupazione di Massaua,ma dopo il tentativo di penetrare all'interno il negus etiope sconfigge le truppe italiane

1889 Crispi (sinistra storica)
Presa dell'Eritrea
Protettorato in Somalia
Secondo tentativo in terra Etiope= sconfitta di Adua

1911-1912 Giolitti
Conquista della Libia

anni '20 Mussolini
Controllo di gran parte della Libia (persa nella I guerra mondiale)
Maggiore presenza economica e militare italiana in Eritrea
Espansione della Somalia,creazione di un passaggio per l'Etipia.

1935-1936 Mussolini
Sconfitta del negus etiope
Creazione dell'impero dell'Africa orientale italiana.
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FASCISMO E ANTIFASCISMO
ideologia fascista:
Il fascismo era composto da diverse impostazioni culturali e ideologica, che avevano in comune il carattere antidemocratico.

Viene definito anche anti-ideologico, perchè la sua è un'ideologia che nega tutte le altre (antidemocratico,antisocialista...)

L'elaborazione dei caratteri principali del fascismo fu curata da Bottai e il filosofo Gentile (quello della legge gentile sulla riforma scolastica)

Alla base di questi caratteri c'era la concezione dello stato come supremo valore, non esiste nulla al di fuori di esso, in tal senso il fascismo è un totalitarismo.viene lanciata da Mussolini con l'accusa di scarsa partecipazione allo spirito nazionale e scetticismo da parte della classe borghese.

Le leggi razziali:
1938--->emanazione delle leggi razziali
• discriminazione degli ebrei
• divieto di matrimoni misti
• esclusione dalle cariche pubbliche e dal servizio militare
• limitazioni nelle attività economiche e nelle libere professioni.

Queste leggi erano in contrasto con una nazione dalla cultura non razzista, con una comunità ebraica ben inserita ed integrata.
Fu una conseguenza dei rapporti sempre più stretti tra Hitler e Mussolini

Opposizione al fascismo:
Esisteva un' opposizione al regime. Il partito comunista guidava una rete clandestina organizzata da Togliatti (da Parigi), che tentò prima di scatenare iniziative di protesta, poi di "infiltrare" esponenti del gruppo nelle organizzazioni giovanile, per attuare una propaganda antifascista.

1934-->patto di unità d'azione tra socialisti e comunisti, che fino a questo momento esercitavano una reciproca opposizione oltre a quella antifascista.

Il maggiore gruppo di opposizione era quello di Giustizia e Libertà, guidato da Rosselli (che viene poi assassinato)

Esisteva anche un antifascismo intellettuale:
Benedetto Croce contrappone al Manifesto degli intellettuali fascisti, il Manifesto degli intellettuali antifascisti, dove sottolinea la povertà ideologica del movimento e ne critica valori e metodi.Giudica il fascismo una "Malattia morale".

Gli intellettuali cattolici erano divisi:
-una parte appoggiava il regime, soprattutto dopo i patti lateranensi
-altri, come De Gasperi, assumono un atteggiamento critico, soprattutto dopo l'emanazione delle leggi razziali.

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