L'Imperialismo

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L’età dell’Imperialismo
L’età dell’Imperialismo
E’ quel periodo che va dagli anni 70 al 1914. Il colonialismo lascia spazio ad una forma più aggressiva, detta imperialismo: le potenze europee volevano estendere i propri domini in Asia e Africa.
Il contesto politico:
La nascita dell’Italia e della Germania e danno di Francia e Austria aveva profondamente modificato i rapporti europei. Bismarck voleva porre la Germania al centro dell’equilibrio europeo, isolando la Francia che però aveva maggiori aspirazioni coloniali. Si formarono varie alleanze, tra Germania e Austria-Ungheria nel 1879, estesa all’Italia nel 1882 a formare la triplice alleanza. L’alleanza dei tre imperatori tra Germania, Austria-Ungheria e Russia, e il trattato di controassicurazione tra Germania e Russia che prevedeva la neutralità russa in caso di attacco francese alla Germania e il consenso tedesco alla penetrazione russa nei Balcani. L’Inghilterra invece rimase fuori dell’espansionismo in Africa e cercò di rafforzare la propria supremazia navale e commerciale. Per affrontare tutte questi problemi vennero indetti due convegni internazionali, mediati da Bismarck: il primo (Il congresso di Berlino del 1878) trattò l’assetto dei Balcani, ponendo la Turchia come avamposto Franco-Inglese contro l’avanzata Russa. Nella Conferenza di Berlino del 1884-85 si riconobbe la sovranità di Leopoldo II del Belgio sul Congo e si emanarono le norme per la spartizione del continente africano. L’ultimo intervento diplomatico di Bismarck si ebbe nel 1887 con la ratifica della Triplice Alleanza: l’Italia avrebbe ottenuto Trento e Trieste nel caso di un’espansione austriaca nei Balcani e la Germania ci avrebbe appoggiato militarmente in caso di aggressione francese per la Tripolitania. Nel 1890 Bismarck rassegnò le dimissioni, portando alla rottura dell’equilibrio europeo di quegli anni: la controassicurazione con la Russia non fu rinnovata la Francia vi si alleò nel 1891 e nel 1904 con l’Inghilterra. La politica di Guglielmo II (Germania) fu sconfitta e il Marocco fu occupato da Francia e Inghilterra. Nel 1907 Inghilterra e Russia trovarono un compromesso per l’occupazione dell’Asia e così l’intesa tra Francia e Inghilterra fu rafforzata con la formazione appunto della Triplice Intesa. Tutti gli stati europei ad eccezione dell’Austria, avevano così colonie.
Il contesto economico:
Dal punto di vista economico l’imperialismo mirava ad accaparrarsi materie prime a basso costo e alla ricerca di nuovi sbocchi finanziari e commerciali. In Italia si pensava di poter dirigere la popolazione in eccesso nelle colonie.
Depressione, sviluppo e aumento demografico
Produzione industriale e agricola dal 1873 al 1914:
In questo periodo la produzione industriale aumentò di 5 volte: si manifestarono però due fasi completamente opposte: tra il 1873 e il 1896 la Grande Depressione, in cui vennero a mancare i ritmi di crescita precedente, e , tra il 1896 e il 1914 il Rapido Sviluppo. Le cause della Grande Depressione furono:
• la sovrapproduzione industriale e agricola;
• l’accresciuta concorrenza internazionale;
• il calo di investimenti che prima aveva portato al boom delle ferrovie;
• il naturale incremento della produzione contrapposto ai salari molto bassi;
• il protezionismo;
• il fallimento di alcuni istituti di credito;
• la stagnazione dell’offerta di oro, dovuto all’incremento delle riserve degli stati e al mancato aumento di produzione;
Fu dunque un periodo di crisi legato alla crescita e alla ristrutturazione tecnologica, finanziaria e commerciale.
Demografia, urbanizzazione ed emigrazione:
Fra il 1850 e il 1914 la popolazione mondiale passo da 1 miliardo e 200 milioni a 1 miliardo e 650 milioni: l’incremento della popolazione prese a seguire un andamento inverso al grado di sviluppo: nelle aree maggiormente evolute la natalità incominciò a decrescere. Tale fenomeno fu causato dalla fine del modo patriarcale e contadino, dal coinvolgimento delle donne nelle catene di produzione e dall’innalzamento della scolarità. Così la popolazione aumentò anche durante la Grande Depressione: negli stati più evoluti ciò portò alla ristrutturazione delle aziende agricole in senso capitalistico mentre nei paesi più poveri si legò al problema del tramonto delle strutture sociali e economiche feudali. Ciò causò una fuga delle popolazioni dall’ Europa orientale e centro meridionale verso le grandi città e oltre oceano.
La Gran Bretagna
Liberali e conservatori si alternarono, fra il 1870 e la guerra mondiale, alla guida del paese senza bruschi cambiamenti. SI misurarono con la questione operaia e quella irlandese.
Gladstone e Disraeli:
Dal 1867 sotto la guida del liberale Gladstone, il sistema si basò sui tre diversi piani del liberismo, delle riforme sociali, e di moderate concessioni nella questione irlandese. Fu proprio tale problema a portare nel l874 la caduta di Gladstone, portando al governo i conservatori. La protesta irlandese aveva ricevuto forte impulso con la società segreta di Keniani (1865) e con il movimento per l’autogoverno (1873). Gladstone cercò di trovare un compromesso abolendo i privilegi della chiesa anglicana e garantendo i fittavoli cattolici contro l’espulsione, trovando opposizioni sia tra gli irlandesi che tra i conservatori. Così dal 1874 al 1880 i conservatori rimasero al potere: Disraeli volle scavalcare i liberali sul piano del riformismo sociale con ampie concessioni alle classi lavoratrici e individuò nell’imperialismo la soluzione ai problemi mondiali di recessione. Riconobbe il diritto di sciopero, proclamò l’impero indiano e acquisto azioni del canale di Suez. Fino al 1885 i liberali tornarono al potere, e portarono alla riforma elettorale del 1884, concedendo voto a tutti i maschi con famiglia a carico.
La Francia
La comune di Parigi e le riparazioni di guerra:
Dopo la sconfitta di Sedan le tensioni sociali portarono all’insurrezione di Parigi: venne proclamata la repubblica e fu istituito un governo di difesa nazionale; nonostante le velleità patriottiche nel Gennaio 1871 l’esercito prussiano ebbe la meglio e a Bordeaux si riunì così un’assemblea nazionale. Il governo fu affidato a Adolphe Thiers. Egli soppresse le paghe alla guardia nazionale e disarmò Parigi per focolai di idee rivoluzionarie. La guardia nazionale reagì portando a una mobilitazione di massa, indicendo le elezioni a suffragio universale. Il 26 Marzo nasceva così la Comune. I comunardi costituivano uno schieramento eterogeneo. Volevano allontanare l’esercito prussiano e proclamare un governo democratico. La Comune non trovò però spazio nel resto della Francia, così il governo di Versailles riuscì a penetrare nella capitale il 21 Maggio 1871. Tra le principali misure poste in essere dalla Comune parigina alcune rispecchiano la democrazia diretta e rimase alle generazioni successive come un mito. L’altra pesante eredità fu la questioni delle riparazioni di guerra: 5 miliardi di franchi oro per sgomberare la Francia dalle truppe prussiane: Thiers pagò in anticipò e fece approvare il servizio militare obbligatorio.
Dalla caduta di Thiers al fallimento dell’ipotesi monarchia:
Nei sette anni che vanno dal 1873 al 1879 la storia francese fu dominata dallo scontro tra i sostenitori della restaurazione e i fautori della soluzione repubblicana. Nel Maggio 1873 Thiers si dimise lasciando il posto a Mac Mahon , repressore della Comune: doveva avere carattere transitorio ma l’accordo fra le anime monarchiche non si fece e gli orleanisti si allearono con i repubblicani più che con i legittimisti. Ciò portò all’approvazione della costituzione per un solo voto, definendo l’assetto repubblicano del sistema francese. La III repubblica si fondò su tre istituzioni fondamentali:
• la camera dei deputati (potere legislativo, eletta a suffragio universale ogni 4 anni)
• il senato (potere legislativo, membri rinnovati per un terzo ogni 3 anni da un collegio)
• il Presidente della repubblica (ampi poteri, eletto ogni 7 anni dalle camere congiunte)
La Germania
La costituzione imperiale del 1871:
Con la costituzione del 14 Aprile 1871 si estendeva l’ordinamento agli stati tedeschi meridionali. C’era una struttura federalista, 25 stati con governo, assemblee e apparati propri. Il centro unico del potere era però la Cancelleria imperiale, chiave di volta di un sistema politico costituzionale e prussiano.
Il “Kulturkampf”: (conflitto con il cattolicesimo)
Nel periodo di cancellariato di Bismarck si cercò di attuare la centralizzazione del sistema politico e di bloccare ogni possibile sviluppo parlamentaristico e delle attività politiche. Il Kulturkampf dimostrò la volontà di sopprimere le tendenze particolaristiche e anti-prussiane. Si volevano sradicare le tendenze filo-austriche degli stati cattolici del Reich. L’espressione politica del cattolicesimo era il partito di Centro. Furono varati provvedimenti per sottrarre il clero cattolico alla giurisdizione papale: gli ecclesiastici furono sottoposti a giurisdizione civile, fu introdotto il matrimonio civile e fu soppresso il monopolio della chiesa sull’insegnamento. Ciò non risolse però i problemi: i vescovi non accettarono i provvedimenti e il partito di Centro quasi raddoppiò i propri seggi alle elezioni del 1878.

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