L'armamento

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Testo

L’armamento

Da un tratto della Guerra Giudiaca di Flavio Giuseppe, generale Giudeo dell'epoca che sconfitto descrisse poi il resto della guerra:
I fanti sono coperti di corazze e di elmi e portano una spada appesa su ciascun fianco, quella di sinistra assai più lunga mentre quella di destra non più di un palmo. I fanti scelti che attorniano il comandante portano una lancia e uno scudo rotondo; il resto dei legionari un giavellotto e uno scudo oblungo e inoltre una sega, un cesto, una picozza e una scure, e poi una cinghia, un trincetto e una catena, e cibo per tre giorni; sicché poco manca che i fanti siano carichi come le bestie da soma……


I cavalieri portano una grossa spada sul fianco destro e impugnano una lunga lancia, uno scudo è posto obliquamente sul fianco del cavallo, e in una faretra sono riposti tre o più dardi dalla punta larga grandi non meno delle lance; l'elmo e la corazza sono uguali a quelli di tutti i fanti. L'armamento dei cavalieri scelti che stanno attorno al comandante non differisce in nulla da quello dei cavalieri che formano le ali.

Da questa e altre descrizioni non bisogna assolutamente farsi l'idea di una uniformità nell'armamento, ogni grado e ogni tipo di unità, ha una propria originalità. Inoltre l'armamento si è andato modificando e migliorando a volte adottando quello che di buono possedevano e usavano altri eserciti; vediamo così che il legionario, al tempo di Augusto, è coperto di un elmo gallico, è protetto da una corazza greca e reca in mano una spada spagnola. Ma questo è segno di quella stupenda adattabilità dei Romani nel settore delle tecniche di guerra.
L'armamento dei legionari
Si può distinguere fra armi difensive e armi offensive, pur tenendo conto dei cambiamenti sopravvenuti nel corso del tempo. All'epoca di Augusto, il legionario si protegge prima di tutto con un elmo (galea, cassis), di forma abbastanza semplice, essendo costituito da una semplice calotta dotata a volte anche di un coprinuca. Egli possiede poi una corazza (lorica); e qui regna già una certa diversità. Il tipo greco, riservato per lo più agli ufficiali, è detto "muscolato".

L'armatura più frequente è la cotta di maglia o la veste di cuoio ricoperta di squame di metallo. Inoltre, il soldato è dotato di gambali. Dispone di uno scudo (scutum) normalmente rettangolare, che può essere piatto o leggermente convesso.
Per attaccare, il fante porta una lancia (hasta) e un giavellotto corto, e più o meno spesso (pilum), per il combattimento a distanza Lancia, giavellotto ... periodo imperiale . Per il corpo a corpo, si serve di una corta spada, il gladio spagnolo (gladius) nonché di un pugnale. Si può seguire l'evoluzione di altri pezzi di questo armamento, e prima di tutto dell'elmo; nel I secolo, si trova il tipo "gallico", a paragnatidi e paranuca, senza pennacchio. Successivamente, appare il modello classico, con pennacchio e sotto Marco Aurelio si diffonde un'altra forma che evoca il berretto frigio, e sul quale non c'è nulla.


L'armamento degli ausiliari
Portano elmi con forme diverse, e tuniche in cuoio a volte munite di placche di metallo, o cotte di maglia; si riparano dietro grandi scudi piatti e stretti. Per attaccare, utilizzano la lancia, la spada lunga e un pugnale. In seguito compaiono grandi quantità di armi, che dovettero essere affidate agli ausiliari piuttosto che ai legionari. I cavalieri delle ali portano elmi di ferro, placche dello stesso metallo per coprire il petto e scudi piuttosto lunghi e di forma ovale. Combattono con armi uguali a quelle dei fanti delle coorti; i migliori di loro vengono da regioni celtiche dell'Impero. Ma il principale fattore di diversità degli ausiliari riguarda l'impiego come corpi specializzati, soprattutto soldati che adoperino armi da getto, frombolieri e arcieri. Per il momento d'urto, vengono utilizzati prima di tutto dei contarii che traggono il loro nome dal contus, una lancia pesante; questi indossano generalmente una cotta di maglia. L'esercito disponeva anche di "gesati", soldati la cui denominazione viene dal gaesum, una sorta di lungo spiedo; e altri che usano grosse mazze. Ma soprattutto vengono usati fra gli ausiliari reparti di cavalleria pesante.

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