Illuminismo

Materie:Riassunto
Categoria:Storia
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Illuminismo

Illuminismo: Movimento intellettuale che si fonda sul primato della ragione. La Francia fu il centro maggiore di diffusione ma le sue origini sono da rintracciare nella tradizione culturale inglese. Nonostante siano presenti nell’illuminismo orientamenti molto diversi, è possibile individuare alcune caratteristiche unificanti:
• L’uso critico della ragione: strumento fondamentale di cui gli uomini sono dotati e si servono per governare il mondo.
• La critica alle istituzioni politiche e religiose.
• Società legata a un’esigenza riformatrice.
• La fiducia nel progresso
• L’adesione ad una religione naturale e razionale: La Chiesa e le confessioni religiose furono considerate fonti d’ignoranza, di superstizioni e pregiudizi, perciò l’illuminismo fu un movimento laico.
Intellettuale illuminista: disposto ad esplorare nuovi campi disciplinari e convinto che i poteri della ragione e dell’educazione fossero in grado di rovesciare l’ignoranza e di aprire nuove vie di progresso.
Razionale e Sentimento: l’impronta razionalista dell’illuminismo, non deve far dimenticare che contemporaneamente si consolidò anche l’interesse per le componenti emotive e affettive, tanto che il sentimento divenne una categoria interpretativa.
Opinione pubblica: opinione della collettività dei cittadini, che nacque con lo sviluppo della stampa, dei circoli intellettuali e delle organizzazioni politiche.
Francia: è stata il centro dell’illuminismo perché:
- Era il paese più popolato e ricco del continente.
- La sua influenza politica si estendeva in tutta Europa.
- Le arti avevano avuto uno straordinario sviluppo.
- Esistenza di un’ampia cultura di opposizione all’assolutismo di Luigi XIV.
Da tutto questo nacquero le prime opere dell’Illuminismo, che ponevano al centro della riflessione la società del tempo.
Montesquieu: Barone francese la cui fama è legata alla pubblicazione del “Lo spirito delle leggi” in cui confluiscono considerazioni politiche, morali e giuridiche, con un procedimento privo di riferimenti religiosi. Dopo aver descritto i caratteri fondamentali dei 3 sistemi politici fondamentali (repubblica, monarchia, dispotismo) e dei principi che li reggono (virtù, onore, paura), egli sostiene l’importanza della separazione dei poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario).Questo fu il contributo maggiore al costituzionalismo liberale e democratico.
Voltaire: filosofo francese che praticò tutti i generi letterali e fu il principale divulgatore della filosofia inglese, del deismo, della difesa della tolleranza e della monarchia assoluta illuminata dai filosofi, mentre era nemico dell’oscurantismo e dei privilegi. Le sue opere principali furono il “Trattato sulla tolleranza” e il “Dizionario filosofico”.
Enciclopedia (Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri): fu la più significativa realizzazione culturale dell’illuminismo, che contribuì alla diffusione delle nuove idee e quindi a una rifondazione di tutto il sapere umano. Essa rappresentò il momento organizzativo più alto dell’illuminismo. I principali curatori furono Diderot, d’Holbach, Rousseau e d’Alembert. L’enciclopedia ebbe un largo successo, prima nei ceti più abbienti dato il prezzo, e poi con le ristampe di volumi più economici ebbe una distribuzione più estesa.
Rousseau: gli scritti più importanti furono il “Discorso sulle scienze e le arti” e il “Discorso sull’origine e i fondamenti dell’ineguaglianza fra gli uomini” nei quali criticava radicalmente la società e guardava la storia come progressiva decadenza e corruzione rispetto allo stato originale in cui gli uomini erano tutti innocenti e uguali. L’ineguaglianza deriva dall’introduzione della proprietà privata. Si crea l’esigenza di un contratto sociale in cui tutti gli uomini alienano se stessi e i propri diritti alla comunità . Nasce un io comune in cui ciascuno s’identifica e in cui tutti sono uguali, si esprime quindi la propria sovranità attraverso una volontà generale.( a differenza di quello di Hobbes in cui il cittadino delegava la sua libertà allo Stato). Questo modello sociale si realizza in una democrazia diretta in cui la sovranità è inalienabile e nessuno può esser delegato ad esercitarla nel nome del popolo. Solo le piccole comunità, come Ginevra, sembrano però disporre delle condizioni necessarie per un simile sistema politico.
L’Emilio: modello educativo naturale, che promuoveva una nuova pedagogia, fondata sul libero sviluppo della personalità del bambino.
Correnti utopistiche: correnti politiche francesi favorevoli alla soppressione della proprietà privata.
Economia Politica: nel corso del XVIII nacque una nuova scienza, cioè l’Economia Politica, grazie all’opera dei fisiocratici francesi e di Adam Smith, che furono i primi a studiare la produzione.
Fisiocratici: il maggior teorico fu Francois Quesnay (opera: Tableau èconomique) che individuò nell’agricoltura l’attività economica fondamentale, mentre i mercanti e gli artigiani erano una “classe sterile”, non di produttori, ma di distributori/trasformatori di ricchezza. Ne scaturiscono proposte di: libertà di commerci, abolizione dei dazi doganali, soppressione dei privilegi e dei monopoli e l’introduzione di un’imposta unica sulla rendita fondiaria.
Adam Smith: filosofo scozzese sicuro che il libero agire dell’individuo, teso al proprio interesse, contribuisce in realtà al benessere collettivo (Mano invisibile). Inoltre parla del lavoro produttivo, cioè spiega come l’incremento della produttività sia legato alla divisione del lavoro.
Anche Smith è convinto che il libero mercato e il libero scambio sono le condizioni ottimali per lo sviluppo, e dalle sue teorie nasce la scuola di pensiero degli economisti classici.
Storiografia laica: si affermò una nuova concezione laica della storia, attenta alla società e ai modi di vita. Il maggior contributo si ebbe da Voltaire, Edward Gibbon e David Hume.
Ricerche scientifiche: grandi progressi si ebbero nel campo delle scienze fisiche, chimiche e naturali, grazie a Luigi Galvani, Alessandro Volta (che inventò la pila) e Antoine-Laurent Lavoisier (fondatore della chimica moderna).
Stampa: Pur caratterizzato da un’egemonia degli intellettuali francesi e del pensiero inglese (dovuto soprattutto all’ambiente + dinamico), il movimento illuminista interessò tutti i Paesi europei, grazie anche alla diffusione di periodici, gazzette, opuscoli, accademie ecc…Grande Importanza ebbe anche la massoneria (setta segreta nata in Inghilterra in cui si svolgevano discussioni tra nobili, borghesi e intellettuali).
Germania: nel mondo tedesco le origini dell’Illuminismo furono legate alla lotta contro l’autorità della Chiesa luterana. I protagonisti principali furono: Lessing (sostenitore della tolleranza e nemico dell’assolutismo), Baumgarten (costituì l’estetica come disciplina autonoma) e Kant (attuò la “rivoluzione copernicana”).
Kant: interpretò l’Illuminismo come il coraggio di far uso del proprio intelletto senza sottostare alla guida di altri.
Italia: si era già avuto un rinnovamento culturale precedente all’Illuminismo con Muratori, Vico e Giannone (rivendicò la supremazia dello Stato sulla Chiesa). I due principali centri del pensiero Illuminista furono Napoli e Milano.
Regno di Napoli: l’azione riformatrice si limitò alla redazione del catasto, ad interventi a favori degli scambi commerciali e a misure giurisdizionaliste. Con a Galanti emerse la povertà e l’arretratezza del Meridione. Galiani invece raggiunse notorietà con l’opera “Della moneta” mentre Filangeri reclamò una codificazione delle leggi e una riforma della procedura penale.
Ducato di Milano: Baccaria e i fratelli Verri fondarono il giornale “Il Caffè” che si diffuse in tutta Europa grazie ai temi che trattava come: il sist. giudiziario, l’abolizione della pena di morte e della tortura, la pubblicità del processo ecc… .Vennero realizzate le stesse riforme che erano state avviate negli altri Stati come il libero commercio dei grani, la riduzione del potere del Senato e il catasto (che mantenendo costante l’imposizione, si sarebbe tradotto in un incentivo di migliorie) ecc…
Granducato di Toscana: si sperimentarono sotto Pietro Leopoldo (figlio di Maria Teresa d’Austria), oltre il catasto, tutti gli interventi tipici dell’assolutismo illuminato come: l’abolizione della tortura e della pena di morte, l’attuazione di una politica liberista (libertà del commercio dei grani, abolizione delle corporazioni), la bonifica della Maremma e della Val di Chiana, si cercò di favorire un ceto di piccoli proprietari contadini con le allivellazioni (che furono un fallimento perché nelle aste prevalsero i grandi proprietari)
Assolutismo (Dispotismo) Illuminato: il movimento illuminista elaborò un disegno politico riformatore che si incontrò con l’azione dei sovrani assoluti. I più decisivi interventi riformatori furono:
- Rafforzamento dello Stato.
- Riduzione e ridefinizione dei privilegi.
- Ruolo dell’Opinione pubblica.
- Il Giusdizionalismo (politica caratterizzata dalla volontà di estendere la giurisdizione e il controllo dello Stato sulla vita della Chiesa).
- L’espulsione dei gesuiti e lo scioglimento della Compagnia di Gesù.
- Le riforme amministrative che miravano a rendere più razionale la macchina statale. Si venne a creare una struttura organizzata in dipartimenti o ministeri. Le finanze rimanevano al centro della preoccupazione dei governi. Per migliorare e differenziare l’imposizione fiscale, fu avviato il catasto sui beni terreni e immobiliari.
- In politica economica maggior attenzione ebbe l’agricoltura perché era necessario rispondere a una crescente domanda di generi alimentari. Inoltre in Europa Centrale si tentò di ridurre le servitù personali e le forme feudali più oppressive.
Impero Asburgico: Maria Teresa d’Austria, riorganizzò l’apparato statale centralizzando le funzioni amministrative in 6 dipartimenti e con un Consiglio di Stato. Tassò, con il catasto, anche le terre dei nobili. Prese provvedimenti a favore dell’istruzione primaria (un tempo monopolio della Chiesa), finanziandosi con i beni soppressi alla Compagnia di Gesù. Intervenne sulle proprietà del clero (censura, inquisizione,…). Con il giuseppinismo cioè la politica del figlio Giuseppe II, ricevette un impulso il giurisdizionalismo, inoltre fu ridotta la pena di morte, soppressa la tortura, introdotto il matrimonio civile e la libertà di stampa, abolite le servitù personali ecc.. Le ribellioni autonomistiche suscitate dal riformismo Giuseppino, indussero il successore Leopoldo II ad una politica più moderata.
Prussia: L’azione di Federico II fu caratterizzata da un dualismo tra principi illuminati e politica di potenza. Ci furono riforme giudiziarie (codice di procedura e codice civile) e educative (istruzione elementare obbligatoria). Nell’economia fu favorito il commercio internazionale e furono sviluppate le attività manifatturiere. Furono introdotti nella vita civile uno spirito umanitario e tolleranza. Fu potenziato l’esercito e venne creata una aristocrazia militare e terrena legata al sovrano.

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