Il liberismo di Adam Smith

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

ADAM SMITH : IL LIBERISMO
Adam Smith è un filosofo scozzese – docente di Filosofia morale all’Università di Glasgow - vissuto nel ‘700.
E’ tuttavia anche uno studioso di economia, noto soprattutto per l’opera “Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni” (1776).
Come studioso di morale, egli osserva tre aspetti fondamentali nei comportamenti umani: simpatia, spettatore imparziale e mano invisibile.
La SIMPATIA è la capacità da parte del singolo di giudicare i comportamenti degli altri dopo aver cercato di immaginarsi “nei loro panni” in occasione di tali comportamenti.
Essa implica lo sforzo di “mettersi dal punto di vista “ degli altri prima di valutarne criticamente le azioni.
Lo SPETTATORE IMPARZIALE è una metafora per indicare la capacità del singolo di saper giudicare i propri comportamenti “ al di sopra delle parti “,ovvero non valutandoli secondo il proprio punto di vista bensì cercando di immaginare come un’altra persona “mettendosi nei suoi panni” li attuerebbe.
La MANO INVISIBILE è una metafora che indica il fatto che il singolo, pur avendo come scopo dell’attività economica il proprio guadagno, finisce, senza averne l’intenzione, con il favorire il benessere economico di tutta la società nella quale vive. In altri termini l’uomo singolo, pur essendo mosso da interessi egoistici, opera, senza averne il proposito, per il bene dell’intera società.
Per capire questo aspetto si pensi a un imprenditore che investe capitali in un’attività industriale al solo scopo di guadagnare, cioè ricercando il proprio vantaggio personale.
Pur non avendone l’intenzione, egli agisce però a favore della società : dà infatti lavoro agli operai, diffonde sul mercato beni utili a tutti, arricchisce il proprio paese consentendo che circoli denaro per l’acquisto delle merci prodotte…

I concetti di simpatia, spettatore imparziale e mano invisibile influenzano la dottrina economica di Smith, nota come liberismo.
Il liberismo è una teoria economica secondo la quale lo Stato deve contenere il proprio intervento nell’attività economica di un paese per evitare di ostacolarne lo svolgimento e per lasciare spazio ai singoli operatori economici.
Ciò non significa che lo Stato debba disinteressarsi del tutto dell’economia interna bensì che debba attuare solo ciò che è indispensabile per garantire che l’attività economica possa svolgersi in modo ordinato e proficuo.
Tra le iniziative che a tale proposito lo Stato dovrebbe adottare, le seguenti : creare vie di comunicazione per garantire il transito degli operatori economici e delle merci; difendere il paese all’interno dalla violenza e all’esterno dall’aggressione di altri per evitare che le attività produttive siano compromesse; realizzare la giustizia tra i cittadini per non generare disuguaglianze e privilegi di alcuni a scapito di altri.

Il liberismo è nei propri contenuti antitetico al mercantilismo.
Il mercantilismo è una dottrina economica praticata in particolare dagli Stati assoluti che prevede un intervento cospicuo dello Stato nella vita economica di un paese al fine di controllarla e di regolarla ma anche con lo scopo di difenderla dalla concorrenza straniera.
E’ in base a tali principi che lo Stato stabilisce regole per la produzione e distribuzione dei beni, concede commesse ad aziende private, crea aziende pubbliche, cioè direttamente dipendenti da sé, istituisce dazi doganali per sfavorire le importazioni di beni da altri paesi a favore di quelli nazionali.
Il mercantilismo prevede dunque il protezionismo, che è la prassi economica volta a proteggere l’economia di un paese sia intervenendo in essa in modo massiccio per tutelarla sia salvaguardandola dalla concorrenza di altri Stati attraverso dazi doganali che possono sia impedire del tutto sia limitare l’ingresso di beni provenienti da altri paesi.

- Smith è sostenitore del liberismo sia perché è convinto che il settore economico di una società abbia già in sé le risorse per poter operare e prosperare da solo - dunque non abbia bisogno del sostegno dello Stato se non per lo stretto necessario – sia perché vuole evitare che lo Stato vincoli e ostacoli le iniziative dei singoli.
Di seguito sono illustrate le risorse di cui a suo avviso l’economia di un paese dispone per regolare le proprie attività senza ricorrere all’aiuto dello Stato.
a) Simpatia e spettatore imparziale: lo spettatore imparziale e la simpatia implicano il fatto che il singolo non sia grettamente “chiuso” nel proprio egoismo ma si sforzi di mettersi dal punto di vista degli altri o cerchi di immaginare come gli altri potrebbero mettersi nei suoi. Ciò è utile per l’economia del suo paese: infatti, se un imprenditore sa mettersi dal punto di vista degli operai, potrà capire le loro esigenze e venire loro incontro; se un commerciante o un artigiano sanno mettersi nei panni di altri commercianti e artigiani riusciranno a capire come operano e potranno acquisire suggerimenti per la loro attività oppure proporre merci differenti per evitare di farsi sopraffare dalla loro concorrenza. Se un operatore riesce a giudicare se stesso come se fosse un altro che lo valuta può magari scorgere difetti nel modo di svolgere la sua attività produttiva e superarli.
b) Mano invisibile: un individuo, pur perseguendo l’interesse personale, opera di fatto per il bene della società.
Ciò è vantaggioso per l’economia perché,come si è già sottolineato, se egli è un operatore economico,può dare impiego a lavoratori, può aumentare la ricchezza globale del paese, può far circolare beni utili a tutti…
c) Libero scambio di merci all’interno del paese e con altri paesi .
Per libero scambio si intende un’attività di distribuzione sul mercato interno ed estero dei beni prodotti che non sia vincolata da ostacoli, quali tasse o dazi doganali.
Esso è una risorsa per l’economia perché consente alle merci di circolare ovunque soddisfacendo i diversi bisogni dei cittadini.
d) Concorrenza tra i diversi operatori economici: in un singolo settore economico possano operare più soggetti sia di un paese che di altri, in “ gara “ tra loro per soddisfare la domanda degli utenti.
Con la concorrenza si vuole evitare che solo un operatore o pochi detengano il controllo di tale ambito ( si parla in questo caso di monopolio, se solo uno è il soggetto che domina un’area di mercato escludendo ogni altro, e di oligopolio se i soggetti sono più di uno ma in ogni caso collegati tra loro per evitare in quell’area la presenza di concorrenti ).
Anche la concorrenza è una risorsa per l’economia perché immette sul mercato cospicue quantità di beni e sollecita gli imprenditori a migliorarne la qualità per vincere i loro competitori, così da accontentare le molteplici esigenze dei compratori.
e) Rapporto tra domanda (richiesta di beni da parte degli utenti) e offerta (disponibilità di beni sul mercato,offerti dai produttori agli utenti ).
In genere, se l’offerta è superiore alla domanda, il costo di tali beni diminuisce.
In altri termini, se i beni disponibili sul mercato sono superiori a quelli che gli utenti sono in grado di acquistare, allora il prezzo dei beni diminuisce poiché gli operatori economici per non cumulare beni in eccesso che non riusciranno a vendere preferiscono distribuirli a prezzo ribassato, pur di realizzare un guadagno.
In genere,se la domanda è superiore all’offerta, i prezzi dei beni in vendita aumentano.
Detto altrimenti, se i beni prodotti non sono disponibili in quantità sufficiente a soddisfare tutti i potenziali acquirenti, allora chi vende tali beni ne eleverà il prezzo per non perderci.
La domanda e l’offerta, dunque, determinano il costo delle merci sul mercato: ciò significa che l’economia, per stabilire tale costo, non necessita dell’intervento statale ma possiede già una propria risorsa – il rapporto tra domanda e offerta – per regolarlo.
f) Divisione nel lavoro : è la suddivisione di un processo produttivo in molteplici fasi semplici, svolte ciascuna da uno o più lavoratori.
Essa è utile perché, attribuendo al singolo operaio un’attività elementare e sempre la stessa, gli consente di specializzarsi in essa, dunque gli dà la possibilità di riuscire a svolgerla in modo ottimale evitando movimenti inutili e tempi morti.
La divisione del lavoro può essere una risorsa proficua per l’economia : essa migliora la qualità dei beni, ne aumenta il numero nell’unità di tempo e abbatte i costi della loro produzione.

Si ricordi che il liberismo, che è una dottrina economica, non deve essere confuso con il liberalismo, che è una dottrina politica. Si rammenti inoltre che i sostenitori del liberismo si chiamano liberisti mentre coloro che appoggiano il liberalismo si dicono liberali.

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