I NORMANNI

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Categoria:Storia

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Testo

• I NORMANNI:

Nell’XI secolo dell’era cristiana, l’Italia vede il sorgere di una potente monarchia, quella normanna, che riesce a unificare sotto il proprio dominio le regioni del nostro meridione, dopo gli inutili tentativi fatti a tale fine dai Longobardi e dagli imperatori tedeschi.
I Normanni erano una popolazione germanica originaria della Scandinavia e della Danimarca; erano in pratica quegli stessi Vichinghi (“pirati del mare”) che, già nel IX secolo, con audacia e sulle loro agili imbarcazioni, si erano spinti fino all’Islanda, alla Groenlandia e - è ormai accertato - sino all’America del nord, dove sono stati ritrovati resti di loro navi.
Un popolo decisamente alla ricerca di nuove terre; nell’XI secolo un loro alleato, Rjurik, si avventurò con le sue genti fino al cuore della Russia, fondandovi il ducato di Novgorod e di Kiev, sul quale la sua dinastia regnò, con espansioni territoriali sempre più vistose, fino al 1598, e il cui ultimo rappresentante fu il famigerato zar Ivan il Terribile (seguito poi da Boris Godunov e dalla dinastia dei Romanov).
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Ma torniamo ai nostri “uomini del nord”. Nella loro ricerca di un posto al sole, si erano spinti al sud dell’Europa, insediandosi in quella zona della Francia che si affaccia sulla Manica, e la ottennero in feudo (si era nella fase di decadenza dell’impero carolingio): la Normandia, che da loro prese il nome. Da qui, nel 1066, salpò una flotta al comando del loro duca Guglielmo, detto poi il Conquistatore, che con un agguerrito esercito invase l’Inghilterra, sconfisse il re anglo-sàssone che vi regnava e vi instaurò la propria dinastia per un centinaio di anni.
Sempre nei primi decenni dell’XI secolo un’altra spedizione normanna lasciò la Normandia e si spinse, attraverso i mari, nell’Italia meridionale, al comando di Roberto e Ruggero d’Hauteville (in italiano, poi, d’Altavilla), che riuscirono a sconfiggere le truppe bizantine e a impossessarsi della Puglia (1035). I Normanni cominciavano così l’insediamento e le guerre di conquista del nostro meridione; si scontrarono, però, con l’ostilità della chiesa di Roma che, temendone la crescente potenza, si alleò con il morente regno longobardo (che era stato comproprietario del nostro Sud insieme ai Bizantini). Ma quando i papi cominciarono ad avere rogne ben più serie con l’impero di Germania nella lotta per le investiture (papi e vescovi, ancor prima di essere consacrati religiosamente, venivano autoritariamente designati dall’imperatore), la Chiesa si riavvicinò ai Normanni facendoseli alleati e riconoscendo come loro possedimenti e con investitura ufficiale i territori conquistati ai Longobardi, i ducati di Puglia e di Calabria.
Lo stretto di Messina non costituiva certo un ostacolo per gente che era discesa al sud provenendo quasi dal polo nord, ed era sufficiente allungare la gamba per fare un pensierino sulla conquista della Sicilia.
Dopo una trentennale guerra contro gli Arabi, che avevano strappato l’isola ai bizantini nel IX secolo e vi avevano costituito un florido e potente califfato, nel 1092 anche la Sicilia divenne normanna. Tutta l’Italia meridionale veniva così unificata sotto il potere di Ruggero II, primo re di Sicilia. ( Sua figlia ed erede Costanza d'Altavilla sposerà il figlio di Federico Barbarossa e sarà la madre del grande Federico II di Svevia ).
La dinastia normanna lasciò nel nostro meridione tracce positive e singolarmente illuminate per quei tempi. Ai suoi re va riconosciuto il merito di aver saputo organizzare in un’unica entità statuale e far pacificamente convivere popolazioni assai diverse fra loro per storia, religione, nazionalità, legislazioni. Furono rispettati costumi e tradizioni di tutti i popoli governati, in uno spirito di grande tolleranza, anche religiosa. Alla corte normanna “ognuno poteva liberamente pregare e invocare il dio in cui credeva”.
Erano ancora fortunatamente di là da venire, nella storia, i re cattolicissimi di Spagna e di Francia, e i roghi della loro santa Inquisizione.

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