Dal 1900 al 1915

Materie:Appunti
Categoria:Storia
Download:116
Data:06.12.2000
Numero di pagine:3
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
1900-1915_1.zip (Dimensione: 5.37 Kb)
trucheck.it_dal-1900-al-1915.doc     35 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

STORIA (1900-1915)

La realtà politica dell’Europa nei primi anni del XX secolo si presentava complessa. Da un lato operavano in molti Stati europei spinte verso un allargamento della democrazia, verso una crescita delle organizzazioni che rappresentavano gli interessi dei ceti sociali inferiori, verso un ampliamento delle garanzie sociali. Si trattava di tendenze che già si erano evidenziate nei decenni precedenti e che, dopo essere state in qualche misura bloccate negli anni difficili della grande depressione, ripresero ora ad operare nel contesto di una più propizia stagione economica, concretizzandosi in un rilancio di politiche riformatrici.
Dall’altro canto, l’accentuarsi delle tensioni tra i contrapposti nazionalismi ed il ripetersi di frequenti e preoccupanti crisi internazionali alimentavano spinte di segno diverso e spesso opposto.
Il corso politico che scaturì dal gioco di queste contrapposte tendenze si svolse in modi diversi a seconda dei paesi: in sostanza comunque ne uscì riconfermata la distanza che già era emersa tra Stati come la Francia e la Gran Bretagna, nei quali risultarono prevalenti le tendenze progressive, e gli Stati dell’Europa meridionale e centro-orientale, nei quali gli esiti risultarono meno univoci.
Nei maggiori paesi industrializzati gli ultimi anni dell’Ottocento videro il superamento della grande depressione e l’aprirsi di una favorevole congiuntura economica che si protrasse fino allo scoppio della prima guerra mondiale.
Agli inizi del Novecento l’economia è caratterizzata da una fase di espansione, dovuta sia a una ripresa del commercio internazionale, sia all’ampliamento della domanda di beni industriali. Tutto questo alimentò il clima di fiducia e di ottimismo con cui fu salutato l’avvento del nuovo secolo: furono gli anni della belle époque, cui si sarebbe poi guardato con rimpianto dopo gli sconvolgimenti provocati dalla guerra del ‘14-’18. Crescono i consumi di massa e (particolarmente nell’industria automobilistica) si fanno strada innovazioni importanti nell’organizzazione scientifica del lavoro (catena di montaggio, basata sulle idee di Taylor). Si sviluppano rapidamente il cinema e l’aviazione. In campo scientifico ricordiamo, per la loro importanza, le nuove acquisizioni nel campo della fisica teorica (fisica quantistica, teoria della relatività, modelli atomici).
Fra le conseguenze della crescita economica vanno citate l’espansione urbanistica e quella del settore terziario e dei servizi. L’istruzione obbligatoria determina una riduzione netta dell’analfabetismo soprattutto nelle città.
Si sviluppano i partiti socialisti, organizzati nella Seconda Internazionale, che ebbe una struttura non rigida lasciando ai partiti socialisti dei vari paesi un’ampia autonomia. All’interno della Seconda Internazionale si affermò, dal punto di vista teorico, l’egemonia del marxismo, per l’apparente scientificità con cui Marx aveva trasformato le speranze del proletariato in “previsioni scientifiche” per il futuro, mostrando che la fine del capitalismo e l’avvento del socialismo erano la fine dell’intero processo economico occidentale. Su tali questioni si aprì un celebre dibattito iniziato dal socialdemocratico tedesco Bernstein continuato fino alla prima guerra mondiale e oltre, allargandosi alle discussioni sulla natura dell’imperialismo e poi al significato da attribuire agli eventi russi del 1917.
Negli ultimi anni dell’Ottocento la Chiesa corregge il suo atteggiamento di totale rifiuto della civiltà moderna. Nell’enciclica Rerum Novarum (1891) Leone XIII condanna gli eccessi del capitalismo e riconosce la legittimità delle associazioni operaie che non si pongono come fine la lotta di classe.
Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del nuovo secolo, per lo più in Gran Bretagna e negli USA, si sviluppano i movimenti femministi, che rivendicano per le donne il diritto di voto, di accesso all’istruzione superiore e alle libere professioni. Fuori dai paesi anglosassoni, l’impegno politico femminile si esprime soprattutto nel quadro del movimento operaio.

Esempio



  


  1. campopiano nicola

    primi novecento,ermetismo,prima guerra mondiale e giuseppe ungaretti