Cavour

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Testo

Dal punto di vista della politica estera i modelli cui Cavour guardava erano la Francia e l’Inghilterra. Libertà costituzionali,ideologia liberal-nazionale,libero scambio erano i presupposti che cercava.
Cavour non voleva altro che allargare il dominio piemontese e bastava attendere il momento propizio:la prima occasione che si presentò fu la possibilità di partecipare con un contingente di 15 000 uomini alla guerra di Crimea,che stavano combattendo inglesi e francesi a fianco dei turchi contro i russi. Gli alleati avevano un disperato bisogno di truppe fresche perché un epidemia di colera nel 1854 aveva dimezzato i combattenti. In questo modo Cavour riuscì nel su intento. Egli aveva in mente di trarre dall’aiuto offerto non solo vantaggi territoriali e commerciali,ma legittimità politica. La raggiunse nel 1856,una piena legittimazione interna e internazionale:
• PIANO INTERNO: aveva superato momenti di grande tensione con la monarchia e con la Santa sede nel 1854,quando aveva presentato la legge sui conventi,per assestare un nuovo colpo alle rendite degli ordini mistici.
• PIANO INTERNAZIONALE: l’Italia restava controllata dall’Austria,ma nel mondo degli Esuli qualcosa stava cambiando. Fra il 1856 e il 1857 Manin e Garibaldi si schierarono a favore di una riconciliazione con la monarchia in nome della prospettiva unitaria. La Società Nazionale creata in quel periodo per raccogliere gli elementi patriottici,a prescindere dalle tendenze politiche ebbe successo.

Il 20 luglio del 1858 avvenne l’incontro la Cavour e Napoleone III nella località di Plombières. L’Italia liberata dall’Austria sarebbe stata divisa in 4 parti:
1. REGNO DELL’ALTA ITALIA: piemontese;
2. REGNO DELL’ITALIA CENTRALE: affidato a un sovrano francese;
3. LAZIO E ROMA: al papa;
4. DUE SICILIE: a un Murat;

In cambio dell’aiuto militare francese Torino avrebbe ceduto Nizza e la Savoia. Il matrimonio tra Gerolamo Bonaparte e Clotilde di Savoia avrebbe sancito il patto dinastico.

Dopo la fine del biennio rivoluzionario Mazzini aveva continuato il suo sforzo organizzativo,fondando nel 1850 il COMITATO CENTRALE DEMOCRATICO EUROPEO e il COMITATO NAZIONALE ITALIANO con lo scopo di controllare più da vicino il vasto reticolo cospirativo d’ispirazione democratica. Ma cominciarono a sorgere critiche contro il programma mazziniano,ma sempre nel 1850 venne pubblicato lo scritto di Giuseppe Ferrari in cui si cerca la necessità di dare alla rivoluzione un carattere sociale e di saldare l’azione rivoluzionaria italiana con quella francese e di ricercare l’unità con le masse soprattutto contadine,con la riforma agraria.
Accanto alla figura di Ferrari si pone il socialismo radicale di Carlo Pisacane,che da una parte si avvicinava a Mazzini,ma dall’altra i allontanava allo stesso tempo.
Lo scenario ideale dove poter fare attecchire questo movimento erano le campagne,ma si cominciò a guardare anche al SUD come a un’area POTENZIALMENTE RIVOLUZIONARIA.

Mazzini era piuttosto contrario a questa prospettiva e dopo il 1848-49 si impegnò a favorire un rilancio dell’azione cospirativa allo scopo di coordinare anche a livello internazionale l’azione democratica,ma questo creò una dura polemica con i socialisti. Venne rielaborato un nuovo programma di iniziative dove erano ribaditi i principi tradizionali democratici,ma questo scatenò altre insurrezioni e tre il 1851 e il 1855 nel Lombardo-Veneto furono fucilati SCIESA, SPERI,CALVI,TAZZOLI (patrioti).

1857 partì una spedizione guidata a Carlo Pisacane x sollevare le popolazioni contadine del sud,che venne fermata e sconfitta al suo sbarco nella piana di Sapri. Il totale fallimento di queste iniziative ridusse l’adesione al partito democratico,indebolì il potere di Mazzini e favorì la diaspora di molte figure di spicco,che diedero vita alla Società Nazionale Italiana,nucleo fondatore del partito monarchico costituzionale che avrebbe diretto il processo unitario.

DALLA GUERRA ALL’UNITA’:
Cavour non impiegò molto tempo a provocare l’Austria e a far sì che Vienna si preparasse alla guerra. Nel 1859 Cavour riusciva a creare un “casus belli” utilizzando la stampa e gli esuli. Le grandi potenze si mossero per trovare 1 accordo, ma l’Austria inviò un ULTIMATUM. Ma l’esito della guerra non fu favorevole per l’Austria,che si ritrovò a perdere a Magenta,videro Milano liberata e tra San Martino e Solferino subirono un ulteriore disfatta. Napoleone terzo che poteva approfittare della situazione,non lo fece e firmò un ARMISTIZIO a Villafranca,con i comandanti imperiali. Cavour appena appresa la notizia si dimise.

Le vittorie dei franco-piemontesi avevano esaltato toscani ed emiliani,i cui governi si erano dissolti e erano sorte GIUNTE PROVVISORIE che chiedevano l’annessione con il Piemonte. Il governo francese temeva un rapido ingrandimento dello stato subalpino.
In Emilia,in Toscana e il Romagna apparivano le prime forme rappresentative legate a due leader liberali,BETTINO RICASOLI e LUIGI MARIO FARINI.
Il Piemonte inoltre non sentiva il dovere di rispettare gli impegni di Plombières,vale a dire la cessione di Nizza e della Savoia alla Francia.

Con la pace di Zurigo nel 1859 Vienna affidava a Parigi la Lombardia,perché a sua volta la passasse a Torino,ma lasciava in sospeso la questione dei ducati delle legazioni e della toscana. Il 16 gennaio del 1860 Cavour tornò alla giuda del governo;l’11 e il 12 marzo si tennero i PLEBISCITI DO ANNESSIONE in EMILIA e in TOSCANA,subito dopo le nuove elezioni politiche.

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