Storia dell'Arte

Materie:Riassunto
Categoria:Storia Dell'arte
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Testo

Classicismo
Jacues-Louis David
David attraverso un rigoroso ritorno all’antico presenta l’interpretazione ideologica più categorica del neoclassicismo europeo. La sua pittura segnerà profondamente la produzione artistica negli anni dell’impero napoleonico. L’ideale classico diventerà spesso motivo di allusioni mitico-eroiche volte alla rievocazione nostalgia dell’antichità, sentita ormai come generatrice di forme più che di virtù civili.
Il giuramento degli Orazi [1784-85]
Per la realizzazione di quest’opera l’artista sentì il bisogno di trasferirsi nuovamente a Roma. David trasse l’ispirazione tematica per il dipinto dagli storici antichi, ma nell’atto della stesura scelse un momento che non trova riscontro nelle fonti: il momento del solenne giuramento, quando i tre giovani decidono di sacrificare la vita per la patria. Nel Giuramento degli Orazi di Davide lo sguardo dell’osservatore è attratto rima di tutto dal gesto risoluto dei tre fratelli che trova riscontro nella determinazione con cui il padre sorregge le spade. Le donne piangenti sulla destra sono contrapposte, nella loro mollezza sentimentale. Il coraggio eroico e l’effusione del sentimento sono due facce della stessa medaglia, e tra essi non c’è una reale contrapposizione.
La morte di Marat [1793]
Nell’opera due estremi si congiungono:«Il verismo implacabile della cosa vista e a costruzione calcolata nel modo più sapiente, per tramutare l’orrore in sublime senza perdere la sua crudezza. I colori acidi sottolineano in una illuminazione contrastatala precisne penetrante del disegno.
Dominique Ingres
Il Sogno di Ossian
I motivi tipici del gusto preromantico si accostavano alla celebrazione di primitivi esempi di grandezza umana e guerresca che dovettero certo esercitare un forte fascino su Napoleone. Così, quando si trattò di allestire l’appartamento imperiale nella reggia napoleonica del Quintale a Roma, fra gli altri soggetti prescelti vi fu anche l sogno di Ossian, eseguito nel 1813 da In gres.
La bagnante di valpiçon
Si tratta del primo grande nudo femminile di Ingres. La bagnante di Valpiçon è ritratta di spalle per stemperare la sensualità. Risente del gusto formale e estetico del suo tempo. Le carni della bagnante mostrano una morbidezza e un calore nascosti. Sembra animata da un intenso realismo. La grande figura avvolta in un’atmosfera magica, immobile, senza tempo, è come sospesa nel ristretto spazio cubico dell’ambiente, pieno di lue fredda, riflessa, rarefatta. L’ambiente, freddo ed elegante, è concepito con la stessa astrattezza anatomica del corpo della bagnante. Anche l’apparato scenico, essenziale, spoglio, è ridotto al minimo, accordandosi perfettamente all’essenza di spigolosità del nudo, alla sua morbidezza.
Francisco Goya
Los Fusilamientos
Nel 1814 la monarchia spagnola venne restaurata. Viene qui descritta con accentuazione tragica l’esecuzione di alcuni patrioti, le cui figure risaltano nel lume notturno, drammaticamente rotto lo dalla luce della grande lanterna in primo piano. L’apice, anche compositivo, della scena è rappresentato dal gesto del contadino in camicia bianca, nell’urlo che precede l’esecuzione.
Saturno che divora uno dei suoi figli
Fa parte delle pitture nere. I toni tenebrosi, cupi donano infatti queste pitture. Una delle scene più terribili, Saturno che divora uno dei suoi figli, esprime in termini da incubo la cieca bestialità del potere che teme l’usurpazione.
Romanticismo
La zattera della “Medusa”[1818 Parigi]
Per questa scena l’artista si ispirò a un tragico fatto di cronaca contemporanea che aveva scosso profondamente l’opinione pubblica: il naufragio della Medusa.
Géricault scelse uno dei momenti meno mostruosi ma più sconvolgenti dal punto di vista emotivo, quello più carico di tensione drammatica e psicologica: il primo avvistamento da parte dei naufraghi dell’Argus. Nella ressa di figure Géricault rappresenta un grande crescendo di emozioni che vanno dalla disperazione alla falsa speranza. Il fluire e rifluire di stati d’animo viene qui controllato da un’impostazione formale precisa. Queste vittime appaiono imponenti e vigorose. I corpo dei morti e le loro pose sono ancora di natura accademica, belli come quelli degli eroi antichi. Per la prima volta però venivano usati per rappresentare le sofferenze di gente comune. Géricault attribuì un significato universale alla sua opera e trasformò un episodio di cronaca in un dramma senza tempo, costringendo così il pubblico a interrogarsi sui perenni problemi dell’eroismo, della speranza e della sofferenza. La storia non è più fatta da eroismo e gloria, ma da disperazione e morte.
Crystal Palace [1850]
La sua realizzazione fu sicuramente dovuta ai bassi costi e alla velocità della costruzione. Infatti venne iniziato nel settembre 1850 e terminato il gennaio seguente. È un padiglione a cinque navate attraversato da corridoi e passerelle sospese e suddiviso in spazi espositivi di varia natura. Una serie di attrezzature fanno del Crystal Palace la struttura architettonica che più significativamente utilizza i risultati raggiunti dal progresso tecnico-industriale a metà del XIX secolo.
Il classicismo convenzionale della volta serve a riscattare un progetto che stupisce per la sua semplicità.
L’originalità della concezione di Paxton risiede nell’invenzione di uno spazio architettonico trasparente, dalla prospettiva infinita. Riducendo al minimo gli elementi di separazione tra esterno e interno Paxton svincola il volume della massa e lo descrive in termini di “spazio atmosferico”
Friedrich
Spiaggia Paludosa
Spiaggia paludosa ha una stesura del colore densa di valori luministici e atmosferici. Lo spazio rappresentato è suddiviso in un primissimo piano e uno sfondo. Non vi sono elementi che suggeriscano dimensioni del secondo piano. Il controluce contribuisce a sottolineare questa separazione. L’adesione alla tradizione settecentesca resta nell’adozione dello schema simmetrico e dell’assetto orizzontale, la cui rigidezza accentua il significato simbolico. Il cielo occupa più del cinquanta percento della superficie della tela, così da comunicare un’impressione di desolazione, e da amplificare il senso di vuoto, che rende più avvertibile il contrasto tra la finitezza umana e l’infinità della natura. Friedricsi distanzia dal naturalismo elaborando un linguaggio che per il dichiarato individualismo si qualifica come precocemente romantico. La natura non viene indagata nelle sue apparenze, ma nella sua azione sull’individuo. Un’interpretazione di Spiaggia paludosa in chiave di allegoria religiosa attribuisce a ogni dettaglio figurativo una valenza precisa. La luce della luna che traspare da dietro le nubi associata a quella della rivelazione di Cristo. La riva sarebbe simbolo del momento del trapasso, l’imbarcazione dell’anima dell’uomo che si avvicina.
Croce in montagna
Il quadro non raffigura una scena sacra, ma un picco roccioso su cui si innalza un crocifisso. Il significato allegorico – la presenza di Dio nella vita degli uomini – non era ricercato attraverso la ricostruzione di un evento sacro, ma era insito nel paesaggio stesso.
La grande riserva
Raffigura un acquitrinoso anfiteatro naturale che si trova vicino a Dresda colto nel momento in cui, acceso dalle luci del tramonto, vive una fredda tranquillità nell’attesa della notte.
Il naufragio della “Speranza”
Simboleggia forse la delusione per la mancata unificazione tedesca.
Monaco in riva al mare
In Monaco in riva al mare l’occhio non sa trovare un oggetto qualunque dove soffermarsi; le tre zone in cui il quadro è diviso, per quanto nettamente distinte, comunicano la medesima impressione di desolazione. La figura del monaco accresce il senso di vuoto. È impossibile non avvertire l’inquietudine che deve essere stata alla base del lavoro di Friedrich.
William Turner
L’incendio della Camera di Lords e dei Comuni il 16 ottobre 1834
La tela mostra, al centro, l’edificio infuocato, colto nel momento preciso in cui un repentino colpo di vento fa piegare le fiamme verso l’acqua. Il ponte di Westminster in leggera fuga segna l’orizzonte, suggerendo una prospettiva infinita; l’intera scena è inquadrata da due quinte di spettatori, l’una assiepata sulla riva del fiume e l’altra seduta a cavalcioni della balaustra del Waterloo Bridge. Nonostante il carattere “sublime” del soggetto Turner non trascura i dettagli realistici. Lo spazio, ellittico come il campo visivo, che Turner chiude a forza nella tela,è un’estensione infinita. La composizione “a vortice” caratterizza tutta la produzione turneriana, ed esemplifica il concetto di dinamismo cosmico, che la cultura romantica eredita dall’illuminismo inglese. Si tratta dell’idea che il movimento universale si sottragga al controllo della ragione e possa rapire l’animo umano in estasi paradisiache o precipitarlo nello sgomento.
Le coordinate spaziali, suggerite più che disegnate, sono la diagonale di barche che prosegue al di là delle fiamme, il ponte di Westminster sovrapposto all’orizzonte, la mole severa ma evanescente delle torri dell’abbazia, lo scorcio di un edificio arrossato dal fuoco e la sponda celata del Waterloo Bridge. Il modulo sul quale l’autore organizza la composizione del dipinto è la macchia cromatica. Si dissolve anche la struttura pittorica classica: la consistenza diffusa del colore evoca forme che di espandono dal centro verso l’esterno conferendo all’immagine una sorta di convessità da grandangolo fotografico. Le critiche negative si appuntavano sull’eccessiva luminosità del cielo e sulla vivacità del colore; quelle positive furono attratte dalla sensazione di realtà e dalle emozioni che il dipinto suscita.
Negrieri buttano in mare morti e moribondi- Tifone in arrivo
Nella fase avanzata della sua attività Turner andò sempre più dissolvendo i connotati naturali dei suoi paesaggi.
Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi
Il rapporto tra eventi naturali e drammi umani è al centro del quadro. L’evento essenziale del dipinto è la bufera che si leva dal suolo fino a oscurare il sole, per ricadere poi verso terra. La furia della natura, il turbinio degli elementi sono resi da Turner con colori forti e accesi e con una pennellata libera, che tralascia i particolari a favore di un impatto emotivo immediato.
Delacroix
La Libertà che guida il popolo
Per celebrare la rivoluzione del 1830 Delacroix dipinse questo quadro, definito come il primo quadro politico nella storia della pittura moderna. In realtà la rappresentazione del popolo n armi non sembra molto positiva. Il fatto è che Delacroix era un uomo d’ordine.
John Constable
Il mastello di Hadleigh
Nel grande schizzo preparatorio il colore è steso in modo violento, a colpi di spazzola, e la desolazione del paesaggio corrisponde a quella dell’artista.
Gothic Revival
Duomo di Colonia
Divenne nell’intreccio fra gusto neogotico e nazionalistico il simbolo della rinascita tedesca. I lavori di completamento iniziarono nel 1824 e si conclusero negli anni ottanta, a unificazione politica avvenuta.
Duomo di Milano
È il più straordinario esempio di architettura tardogotica italiana. Il cantiere fu aperto nel 1386 e perdurò fino all’800. furono chiamati a Milano artisti provenienti da tutta Europa.
Viallet le Duc
Oltre che per la sua attività di storico e di teorico dell’architettura è generalmente citato per la sua opera nel campo del restauro. La sua azione si rivolge quasi esclusivamente a grandi monumenti della Francia medievale, che è chiamato a riportare all’antico splendore.
La Grande Guglia di Notre Dame
Nel nome di “una grandezza da ritrovare” procede in modo spregiudicato; alla fine dei lavori la chiesa di Notre Dame appare trasformata e, tra le sue invenzioni, spicca la grande guglia, oltre 96 metri.
Realismo
Gustave Coubert
L’Atelier
La scena è ambientata nel vasto studio di Coubert, dove si incontrano i letterati e gli artisti, amici e sostenitori del realismo, insieme a una folla in cui il significato simbolico è tuttora oggetto di ipotesi. L’atelier del pittore è incentrato sull’autoritratto di Coubert intento a dipingere un paesaggio. Dietro la tela appaiono un manichino in posa innaturale, simbolo della disprezzata arte accademica, e un teschio appoggiato su una copia del giornale parigino “Journal des débats”. Seduto in primo piano a sinistra, un bracconiere col suo cane fissa lo sguardo su un cappello piumato, una mandola e un pugnale gettati a terra, simboli di un romanticismo superato; di fronte a lui, un’irlandese che allatta il suo bambino simbolo della miseria. A destra vi sono gli amici e i protettori dell’artista quale Baudelaire, collezionisti, e un bambino sdraiato che disegna, simbolo dell’approccio ingenuo non condizionato. il quadro fu criticato per la contraddizione tra il programma allegorico e il soggetto realistico.
Gli spaccapietre
Esposta nel padiglione del realismo nel 1855, l’opera suscitò un notevole sconcerto, sia per il soggetto sia per il modo in cui era dipinto.
Millet
Le spigolatrici
Il primo piano è occupato interamente dalle tre contadine. alle spalle hanno l’abbondante raccolto, sorvegliato da un sovrintendente a cavallo e segnalato dal grande carro e dagli enormi covoni. La linea dell’orizzonte, molto alta, delimita il campo d’azione e confina le re figure sotto la luminosa prospettiva della mietitura. Il loro gesto è come immobilizzato e cristallizzato; la pesantezza scultorea delle forme traduce la fatica imposta ai loro corpi. In questa composizione rigorosa Millet indugiasi dettagli di intenso realismo.
L’Angelus
Milet verso il 1840 cominciò a dipingere quadri di ambiente agreste, che esaltavano il lavoro dei contadini e ne trasferivano la fatica su piano rituale, additandone la carica religiosa. Non ritrae i contadini direttamente dalla realtà, ma li evoca attraverso il filtro della memori, che tende a smussare ogni asprezza.
Manet Edouard
Olympia
Olympia è un nudo femminile d’impatto ancora classico. Rappresenta una prostituta sul letto in attesa del cliente. Ancora una volta le audaci sintesi formali di un’opera immediatamente percepita come sfrontatamente realista, vennero interpretate in chiave di volgarità.
Emile Zola
In questo dipinto possiamo notare due stampe giapponesi di fianco al tavolo dello scrittore, sopra il quale compare una rappresentazione dell’Olympia. Questo soggetto venne ripreso per i chiaro interesse dell’autore alle stampe giapponesi che riuscivano a sintetizzare tutto.
La colazione sull’erba
Manet studiò a lungo il tema e la composizione non preoccupandosi del soggetto ma elaborando un materiale appartenente alla tradizione storica della pittura. Infatti il tema della conversazione è già presente in Tiziano, la posizione in Raffaello. Molto importante è la trasparenza dell’acqua. Sono rappresentati eleganti parigini che fanno una scampagnata. Il quadro di Manet parve ai contemporanei impudente sia nel soggetto che nello stile.
Impressionismo
Degas Edgar
Venne affascinato dal movimento dl cavalli e lo studiò molto attentamente. Non rimase attratto dalla pittura all’aperto e rivendicò i diritti dell’immaginazione. Si dimostrò un osservatore fedele e acuto, addirittura maniaco della realtà la tela sembrava muoversi per mezzo di espedienti riuscì come a rendere vive le sue rappresentazioni.
Corse di gentlemen prima della partenza
Il movimento è il protagonista della sua ricerca. È un quadro dove gli animali sono fermi, colti nei movimenti che precedono lo gara, mostra i primi approcci dell’artista a questi soggetti. Più tardi approfondirà la consapevolezza anatomica del movimento.
Classe di danza
Questo è il tema ripreso più volte. In questa è raffigurata una sola dell’opera dove il maestro istruisce le sue allieve. Il punto di vista è leggermente abbassato tendente a destra. Ogni figura osservata con cura e colta in un proprio atteggiamento, è legata all’opera in una calcolata successione di effetti solo in apparenza casuali.
Le stiratrici
Questo disegno rappresenta due stiratrici al momento del lavoto. Le linee diagonali e verticali scandiscono la saldezza del dipinto. In questo disegno è rappresentata la stanchezza di queste donne; esse appartengono a un ceto ciale basso.

Esempio