Le maggiori opere dell'architettura romana

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Le maggiori opere dell’architettura romana

Architettura Romanica: V secolo – XII secolo. Il modello è S. Ambrogio, a Milano. 1117: un terremoto distrugge buona parte degli edifici dell’Italia settentrionale. Si ricomincia a costruire sul modello di Modena.
Nel Centro - Italia S. Pier Damiani afferma che la verità è assoluta, la dimostrazione di una realtà è implicita nella chiarezza dell’enunciato. Influenza anche l’architettura, dove le linee descrivono lo spazio e la geometria diventa un mezzo per avvicinarsi a Dio.

• Duomo di Modena;
Lanfranco; 1099-1106; Evidenti le influenze classiche;
Esterno: Si ripete il modulo 3, nella tripartizione della facciata, con lesene massicce e sporgenti che separano il corpo centrale dalle navate laterali. Il tetto a salienti è a 3 falde. La tribuna lungo la facciata contiene una serie di trifore. Gli ingressi sono 3. Il rosone sulla facciata è aggiunto durante il periodo gotico. Il protiro, molto sporgente dal piano della facciata, inquadra il portone principale; su di esso sono scolpite le raffigurazioni di avvenimenti sacri o momenti di lavoro quotidiano, con conseguente funzione didascalica dell’opera, in aiuto agli analfabeti, che erano la maggior parte della popolazione; le scolpisce la gente, che s’identifica nelle raffigurazioni. Interno: anche il matroneo è composto di trifore. Il soffitto era a capriate di legno, sostituite da volte a ogivale dopo che un incendio ha distrutto le strutture lignee. Wiligelmo si occupa delle sculture interne.
• S. Zeno a Verona;
Verona è un crocevia per Venezia, Torino, Milano. Unisce il Nord dell’Europa con l’Italia del centro-sud.
Esterno: la facciata, tripartita, ricorda quella del duomo di Modena. Le due lesene sono poco sporgenti, e la facciata è decorata da sottilissime lesene che formano un gioco chiaroscurale di chiara provenienza veneziana. Archetti pensili lungo il bordo delle due laterali della facciata. Il tetto è a carena di nave, e per chiudere le volte sono usate assi di legno, tipica usanza d’oltralpe.
• Duomo d’Assisi;
Intitolato a S. Rufino;
Esterno: Facciata in tre piani, divisi da archetti. Tre rosoni, quello centrale più grande. Tetto a capanna. Le lesene si chiudono ad arco, in cima. Le lesene formano dei quadrati, usati come moduli, derivazione di Roma.
• S. Ciriaco; Ancona;
Impostazione simile a Modena. Pianta a croce greca. Evidenti influenze bizantine. Protiri anche sui transetti.
• S. Nicola; Bari; XI - XII secolo;
Affinità col Duomo di Modena. Facciata soffocata da due torri campanarie massicce, che ricordano torri militari
• Cappella Palatina;
palazzo reale di Palermo (Ruggero II); 1140;
Eseguita da maestranze bizantine, evidenti le influenze arabe, come le arcate a sesto acuto o il soffitto a stalattiti lignee.
• Cattedrale di Monreale;
nei pressi di Palermo; 1180; Interno: Massicce colonne di marmo, decorate con mosaici bizantini. Soffitto a capriate. Abside composta di volumi semplici, parallelepipedi e semicilindri incastrati. Enorme mosaico raffigurante Cristo Pantocratore. Effetto tecnico dà l’impressione che gli occhi seguano il visitatore.
• S. Marco;
Venezia; 1063; Modello è la Chiesa dei S. Apostoli a Costantinopoli. Maestranze bizantine. Pianta a croce greca. 5 cupole uguali fra loro, ma quella centrale è più elevata. La basilica gioca sull’incastro di linee curvilinee. Le decorazioni interne in oro uniformano il tutto. Il porticato esterno ingloba la struttura.
• Battistero di S. Giovanni; Firenze; 1059;
Pianta centrale ottagonale. Marmo bianco di Carrara e marmo verde di Prato. Ogni parete è indipendente, a sé stante, e divisa in tre parti. La profondità degli spazi è data dai colori, ma sono spazi a 2 dimensioni. Il tetto è composto di otto triangoli lineari, puliti.
• Chiesa di S. Miniato al Monte; 1062;
Esterno: La struttura è tripartita, ma la facciata è divisa in cinque parti. 3 portali d’ingresso veri, 2 dipinti. Modulo 5 anche nei rettangoli all’interno degli archi sovrastanti i 5 portali. Equazione formale composta di un rosone rettangolare e due cerchi ai lati di esso. Serie di archi disegnati nella loggia. Interno: Soffitto a capriate. Tabernacolo del crocifisso di Michelozzo.
• Piazza dei Miracoli;
Pisa; 1063, Pisa è una repubblica marinara. Sconfigge i Saraceni a Palermo. Per celebrare la vittoria realizzano il complesso nei pressi della porta principale. Gli edifici sono bianchi, in contrasto con l’erba verde.la loro posizione riflette il cammino della vita: battistero, chiesa, camposanto.
Cattedrale, opera di Buscheto, consacrata nel 1118. Successivo aumento demografico → 40 anni dopo Rainaldo amplia e rifà facciata. Finisce l’opera Guglielmo. Buschero formazione classica. Esterno: 3 navate. Ornamenti marmorei sulla facciata, rombi (ellenistici). 4 logge di archetti ciechi sulla facciata (influenza orientale) Facciata leggera, aerea. Lapide dell’architetto Buscheto a sinistra, incassata nel muro. Tetto tripartito. Interno: Soffitto a cassettoni. Archi a sesto acuto, arabi.
Torre campanaria; Bonanno Pisano; 1173, 1° piano. Si svuota la falda acquifera sottostante, cede il terreno e s’inclina la struttura. I lavori riprendono nel 1275 e la torre è finita nella fine del ‘300. Per ovviare all’inclinazione, l’asse della torre è curvo. Il Battistero, iniziato nel 1153 da Diotisalvi, è finito nel 1288.

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