L'arte sumerica e le sue fasi

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte
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Testo

Statua di Gudea con un vaso straripante: seconda dinastia di Lagash, Tello (anticamente Girsu) calcite. Altezza 62 cm Museo del Louvre Parigi.




Stele di Bagdad
Arte

L'arte sumerica si svolse attraverso quattro fasi: predinastica (3100-2900 ca.), protodinastica (2900-2400), accadica (2375-2180; v. Akkad), neosumerica (2112-2004), per proseguire poi nella cosiddetta arte babilonese (v. Babilonia). Il materiale reperito, per quanto scarso, permette di valutare la grande originalità formale e figurativa di quest'arte, al di là delle influenze iraniche o centrasiatiche. Al periodo predinastico risalgono i primi esempi di un'architettura monumentale religiosa, rispondente nei suoi caratteri alla concezione mesopotamica secondo la quale la città apparteneva a una divinità da cui derivava il suo benessere. Esempi tipici di questa architettura, realizzata in mattoni d'argilla (per la scarsità di pietra) sovrapposti a costituire massicce mura, sono il tempio di Eridu e, più significativo per grandiosità e strutture, il Tempio Bianco di Uruk (Warka), dedicato ad Anu, formato da una cella con nicchie e innalzato su una piattaforma di 15 m cui si accedeva tramite una scalinata. Già attraverso questi monumenti predinastici si venne configurando quella struttura che fu poi tipica di tutta l'area mesopotamica, della ziqqurat, torre a gradini creata dal sovrapporsi di piattaforme decrescenti in una ricerca di elevazioni che rispondeva a precise esigenze religiose: questa sorta di "montagna sacra" infatti costituiva il mezzo di comunicazione tra l'uomo e il mondo delle divinità. Nel periodo protodinastico il tempio divenne un centro non solo religioso ma anche economico e si arricchì di magazzini, botteghe artigiane, uffici, ecc. Solo al tempo della III dinastia di Ur (2112-2004) apparve anche il palazzo regale e nello stesso tempo si fissò la tipologia classica della ziqqurat (templi di Ur, Ur-Nammu, Larsa, ecc.). Notevoli documenti provengono dal campo dell'arte figurativa. I primi sigilli a cilindretto recano scene agresti, di sacrifici, di battaglie rese con vivace naturalismo, esempi di un'arte destinata ad avere una grande fioritura anche in seguito. Accanto ai sigilli si trovano opere più impegnative, come il vaso cilindrico di alabastro di Uruk (Museo di Baghdad); le tazze e i vasi rituali in pietra con vigorosi altorilievi di tori e leoni; la maschera di Uruk nota come "dama di Warka", in alabastro, di superba tensione geometrico-realistica. Solo nel periodo protodinastico compaiono le statue, eseguite in diversi materiali (marmo, diorite, gesso o altro), nella tipologia unica dell'offerente in preghiera davanti alla divinità. Esempi illustri sono le statue di Tell Asmar, dallo stile plastico geometrico che trae speciali risorse dalle rigide barbe trapezoidali, dai grandi e ieratici occhi sbarrati, dalle rigide gonne, come pure quelle, sempre raccolte nel severo modulo della statua-blocco, rinvenute a Mari, Lagas, El Obeid (Louvre, Museo di Baghdad, British Museum). Anche nel campo della scultura a rilievo in pietra si possono enumerare opere di estremo interesse, come la cosiddetta Stele degli avvoltoi, che illustra la vittoria del re Eannatum su Umma, o quella, già del periodo accadico, di Naram-Sin, impostata su una linea ascensionale che tende a esaltare la figura del sovrano posta alla sommità. Il serrato stile sumero si afferma anche nelle incisioni del vaso d'argento di Entemena (Louvre), nei tori in rame del tempio di El Obeid (British Museum) e nei bronzetti. Di grandissimo interesse per la documentazione che offrono sull'abilità dei S. nella lavorazione dei metalli e nell'arte dell'intarsio, sono gli oggetti preziosi ritrovati nelle tombe di Ur, in oro e argento con intarsi di lapislazzuli, calcare rosso, conchiglie di madreperla; celebre lo "stendardo" a due facce, con scene di trionfo e banchetto su tre registri. Con la rinascita del mondo sumerico, le nuove ambizioni monumentali improntano sia architettura sia scultura. Accanto alle tradizionali statue di oranti, ora in grandezza naturale, di grande interesse sono le statue-ritratto, tra cui quelle di Gudea di Lagas (ca. 30) e di Ur-Ningirsu, dove l'abituale stereometria tende ad addolcirsi in un gusto più descrittivo. La simbologia animale persiste nelle statuette di tori androcefali coricati (Museo di Baghdad e Louvre), prototipi del genio guardiano assiro. Tradizionalmente collocata tra le arti minori è la produzione sumerica di gioielli in metalli preziosi.

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