Gli artisti rinascimentali e la cultura classica

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Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

Attraverso degli esempi cogli il recupero della cultura classica da parte di quella rinascimentale.
L'interesse verso la cultura antica non era mai scomparso durante il Medioevo, gli artisti, i filosofi e i letterati italiani acquisirono una comprensione profonda dell'epoca classica solo nel Quattrocento. Il nuovo impulso conoscitivo partì da Firenze e determinò quella ripresa della cultura e delle forme classiche che va sotto il nome di Rinascimento. Nell'ambito delle arti figurative si ritiene generalmente che questa "rinascita" abbia raggiunto il punto di massimo sviluppo e fioritura nei primi anni del Cinquecento. I tratti essenziali del Rinascimento artistico andarono tuttavia definendosi nella Firenze del XV secolo, con la realizzazione di progetti innovativi, quali le porte in bronzo commissionate nel 1401 a Lorenzo Ghiberti per il battistero. Ghiberti aveva vinto un concorso pubblico, cui avevano preso parte altri sei artisti e si era imposto grazie a una formella raffigurante il Sacrificio di Isacco.L'opera mostra già alcuni tratti tipicamente rinascimentali, soprattutto nel corpo di Isacco, dove si rivela l'influenza dell'antica statuaria romana. Malgrado la familiarità con i canoni classici, Ghiberti rimase ancorato nei suoi ritratti alle forme eleganti e lineari tipiche del gotico: tale peculiarità lo distingue dal ben più moderno Donatello, il maggiore scultore del secolo, la cui produzione spazia tra il bronzo idealizzato del David e le rappresentazioni più espressive e sofferte della maturità, come la Maddalena,lo scultore fiorentino eseguì anche splendidi rilievi in cui viene efficacemente suggerito l'effetto della profondità attraverso la prospettiva. Il pittore più famoso del primo Rinascimento fu senza dubbio Masaccio, che all'inizio del Quattrocento reagì all'eleganza artificiosa dello stile gotico internazionale adottato a Firenze da Lorenzo Monaco e Gentile da Fabriano. Gli affreschi che Masaccio dipinse nella cappella Brancacci di Santa Maria del Carmine non solo esibiscono un'efficace resa prospettica dello spazio e dei volumi, ma mostrano figure umane convincenti dal punto di vista anatomico, vigorosamente modellate grazie al chiaroscuro. Scene molto naturalistiche come La cacciata dal Paradiso terrestre sono dotate di grande drammaticità ed emotività, mentre nel Pagamento del tributo si annunciano le composizioni equilibrate e monumentali del tardo Rinascimento. Andrea del Verrocchio, scultore e pittore ,negli anni Settanta del XV secolo contribuì alla formazione di Leonardo da Vinci e di altri artisti di talento. Il capolavoro giovanile di Leonardo, l'Adorazione dei Magi lasciato incompiuto, presenta un innovativo impianto piramidale e spaziale che anticipa il carattere monumentale delle sue opere successive. Nella Nascita di Venere di Sandro Botticelli nonostante il soggetto di sapore classico, la grazia e la linearità del disegno ricordano le opere degli artisti prerinascimentali.
Gli ambienti architettonici raffigurati nei dipinti e nei bassorilievi d'epoca rinascimentale sono spesso fedele testimonianza degli edifici reali eretti a Firenze in quegli anni. Il maggiore architetto del primo Rinascimento fu Filippo Brunelleschi, che nelle sue costruzioni dalle proporzioni perfette recuperò il linguaggio dell'antichità, in contrasto con lo stile gotico ancora imperante nel resto d'Europa. Brunelleschi progettò l'immensa cupola (1420-1436) del Duomo di Firenze, che fino ad allora nessun architetto era riuscito a erigere a causa delle difficoltà tecniche dell'operazione, e realizzò importanti chiese e cappelle. Il suo più famoso edificio civile è l'Ospedale degli Innocenti (terminato nel 1445), dove la successione di archi a tutto sesto, poggianti su snelle colonne, rivela l'influenza sia dell'architettura romanica toscana sia dell'arte della Roma antica. Una forma più pura di architettura classica fu ideata da un artista più giovane, Leon Battista Alberti, che si dedicò anche alla stesura del primo scritto sulla prospettiva. Le sue opere più celebri si trovano a Rimini e Mantova; ma Alberti disegnò molti edifici anche per la città di Firenze: suo è Palazzo Rucellai, con la tipica facciata scandita da lesene a ordini classici e sormontata da un ricco cornicione.
La persuasione del valore classico della cultura antica è alla base del Rinascimento. Il quale ha ripristinato, dopo i secoli della cultura medioevale dominati dalla teologia, lo studio delle humanae litterae, cioè della letteratura concernente l'uomo e le sue attività praticato appunto dagli antichi Greci e Romani, ma anche perché ha ravvisato nella cultura antica la presenza di un'idea di uomo degna di essere riproposta all'attenzione della cultura moderna come ancora valida.
l'idea di uomo che l'umanesimo è convinto di ritrovare nella cultura antica è quella di uomo come essere vivente caratterizzato rispetto a tutti gli altri dal possesso del logos, cioè dalla parola, dal linguaggio, da una forma di espressione che è capace di comunicare il pensiero e che perciò può diventare anche ragionamento, addirittura calcolo matematico. l'uomo è fatto per vivere nel luogo della comunicazione, cioè nella polis, che non è solo la città nel senso dell'agglomerato urbano, e non è ancora lo Stato nel senso moderno del termine, cioè un'istituzione impersonale dotata della sovranità, ma è l'insieme di tutti gli uomini che cooperano alla realizzazione di un fine comune per mezzo del linguaggio, dei discorsi, delle discussioni su cui si fondano le deliberazioni, appunto, politiche. L'umanesimo rinascimentale riprese questa idea di uomo, affermando da un iato la sua grandezza, dovuta appunto al logos, alla parola, e quindi alle attività che essa rende possibili, quali le arti, le scienze e le stesse istituzioni politiche, apprezzate nel loro valore autonomo rispetto alla teologia; e dall'altro la sua subordinazione a Dio, al Dio del cristianesimo, del quale l'uomo, in base alla rivelazione biblica, viene considerato come "immagine". L'umanesimo rinascimentale cristianizzò l'idea antica di uomo, concependo quest'ultimo come imago Dei.Il rinascimento non seppe tuttavia porre una fondazione filosofica rigorosa e profonda, ma si limitò a ripetere con scarsa originalità i sistemi filosofici degli antichi: si ebbero così il platonismo enfatizzato in senso misticheggiante dell'Accademia, l'aristotelismo demetafisicizzato dell'università, lo stoicismo di un Leon Battista Alberti e l'epicureismo di un Lorenzo Valla, più grandi rispettivamente come architetto e come filologo che come filosofi

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