DIVISIONISMO E SEURAT

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Categoria:Storia Dell'arte
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Testo

DIVISIONISMO

Chevreul aveva esposto il principio del contrasto simultaneo, secondo il quale ogni colore su un campo bianco appare circondato da una tenue aureola del suo colore complementare; quindi se si accostano due colori qualsiasi, l’aureola di ognuno andrà a sovrapporsi all’altro, dando luogo a due colori velati che si presentano diversi da come sarebbero apparsi se fossero stati tenuti separati. Ma accostando due colori complementari, il risultato sarà diverso: ogni colore infatti apparirà ravvivato! I colori dunque risultano più brillanti se accostati al proprio complementare.
Chevreul predispose anche un cerchio cromatico, diviso in 72 parti in cui i colori primari e quelli secondari sono accompagnati da numerose sfumature, che da un colore trapassano verso l’altro.

Seurat apprese gli studi di Chevreul e li fece suoi applicandoli nella sua arte.
Egli fu portatore di uno stile completamente nuovo, non del tutto estraneo all’Impressionismo, ma senz’altro da esso differente, e cioè il Divisionismo.
La sua tecnica consisteva nel mettere il colore sulla tela mediante tanti piccoli puntini accostati l’uno all’altro, colori puri, secondo le teorie del contrasto simultaneo. Ma ad esse aggiunse anche il principio della ricomposizione retinica, secondo la quale i colori, scomposti sulla tela, vengono ricomposti nella retina dell’occhio umano, nella quale si fondono ad una certa distanza. In questo modo il colore non deriva dalla mescolanza fatta dal pittore, e non è neanche compromessa la brillantezza del quadro, poiché i colori non sono mescolati sulla tela.
Il suo capolavoro è “Un dimanche après-midi a l’Ile de la Grande Jatte”: il dipinto richiese ben due anni di lavoro. Il soggetto è evidentemente impressionista: una folla di persone ognuna impegnata in un’attività, ma è immediata la constatazione di una disposizione geometrica delle persone e degli animali, i cui rapporti sono studiatissimi. Il soggetto del quadro è tipico da pittura impressionista: una scena di vita urbana vissuta con allegria e spensieratezza. Vi è una aria lieve e rilassata che ispira sensazioni piacevoli. Ma manca assolutamente quel senso di immediatezza dei quadri impressionisti. Qui, non solo il tempo non viene colto nella sua estrema variabilità, ma vi è una stasi ed immobilità che dà l’idea che il tempo si sia del tutto fermato e congelato. Le figure sono assolutamente immobili anche se colte nell’atteggiamento di camminare. Ma hanno soprattutto una identica posa: sono tutti o di profilo o in vista frontale. Ciò dà loro un carattere quasi irreale che ricorda inaspettatamente la pittura egizia.
Le figure vengono definite da un contorno ben evidente; hanno una resa decisamente chiaroscurale; lo spazio appare del tutto nitido e messo a fuoco. In sostanza, questo quadro è decisamente agli antipodi rispetto alle tele impressioniste dove tutto è vagamente indefinito e mobile, dove il chiaroscuro era stato del tutto eliminato per ricorrere unicamente al contrasto tonale.
Un altro influsso che Seurat ricevette fu dello scienziato Henri, il quale studiò le capacità delle forme, delle linee e dei colori di suscitare emozioni negli osservatori: le linee ascendenti ad esempio, provocano gioia, piacere, mentre quelle discendenti tristezza e dolore. Egli applicò questi suoi studi nel dipinto “La cagnara”, in cui vi è un gruppo di ballerini che danzano, e degli spettatori. Tutte le linee sono proiettate verso l’alto, siano esse i baffi degli uomini, gli abiti delle ballerine, ecc…I colori però sono quasi cupi e tendono alla monocromia. E’ evidente infatti il tentativo di Seurat di rappresentare la luminosità massima dei colori in un ambiente chiuso e scarsamente illuminato.

La pittura di Seurat venne definita inizialmente Neoimpressionismo o Impressionismo scientifico, perché costituiva un perfezionamento della tecnica impressionista. Egli infatti si pose l’obiettivo di darle sistematicità.
Ma la differenza maggiore tra i due stili sta sicuramente nella tecnica di realizzazione: la pittura impressionista veniva eseguita en plein air, con un tratto molto rapido affinché si potesse cogliere l’attimo fuggente; ora invece la tecnica del puntinismo richiede tempi relativamente lunghi, è una pittura di atelier. Anche le figure appaiono molto diverse, ritratte in una innaturale immobilità e geometria. Molte sono le affinità tra i due stili artistici, soprattutto sul piano della scelta dei soggetti tratti dalla vita parigina di quegli anni. Tuttavia, sul piano estetico, le differenze sono notevolissime tali da rendere i due stili quasi opposti. Uno dei maggiori fascini della pittura impressionista era la poetica dell’attimo fuggente che veniva materializzata in immagini sfuggenti e tremolanti. Nel neo-impressionismo, invece, non vi sono attimi che trascorrono ma una sorta di congelamento del tempo che rende tutto immobile e statico.

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