San Gimignano

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SAN GIMIGNANO
Cenni storici:
Nel 1200 si contavano nove “hospitatores”per i mercanti che vi affluivano e l’orgoglio delle famiglie ricche per i commerci aveva fatto sorgere 72 torri(per legge,tuttavia,nessuna poteva essere più alta della “Rognosa”,la torre
del Comune). Alla prosperità contribuiva anche lo zafferano che si produceva ed esportava a Pisa,Genova,Lucca,
in Francia e nei Paesi Bassi. Oggi,nel profilo del borgo murato,che domina la val d’Elsa,le torri sono ancora 15.
Luoghi ed edifici di importanza storica,culturale,religiosa:
- Porta S. Giovanni. Duecentesca,si apre con un caratteristico arco ribassato senese nella Cinta Muraria medioeva- (ricostruita nel1262) che tuttora circonda l’abitato e segna l’accesso meridionale dell’antica Via Francigena,cardine
dell’impianto urbanistico della città. A destra della Porta,in piazzale Martiri di Monte Maggio,c’è il piccolo Museo
di Arti e Mestieri.
-Via S. Giovanni. Lastricata,vi prospettano edifici dei sec.13°-14°. Al n°69 ci sono i resti della facciata romanico-
pisana di S. Francesco. Seguono case-torri della fine del 200 e al n°40 Palazzo Pratellesi del sec.14°,caratterizzato
da eleganti bifore in cotto,è l’attuale sede della Biblioteca Comunale,che vanta un patrimonio di oltre 10000 mano-
scritti. Più avanti a sinistra l’alta Torre Cugnanesi. Poco oltre, l’Arco dei Beccchi segna l’accesso a piazza
della Cisterna,valicando la cerchia di mura più interna,ed è affiancato a destra dalla duecentesca Torre dei Becchi.
-Via Quercecchio. Prende nome dall’antica Porta della cinta medioevale.Una serie di scalinate sale alla Rocca di Montestaffoli,costruita dai fiorentini nel 1353 e smantellata da Cosimo I:se ne conserva l’impianto pentagonale con
tratti di mura e torrioni angolari;dall’unica torre superstite,si può avere una vista sul gruppo centrale delle torri cittadine.
-Piazza della Cisterna. Di forma triangolare è unita a piazza Duomo,formando un insieme armonico che dalla fine del 200 costituisce il centro,vivo e articolato,del borgo e riunisce in un unico organismo i monumenti più rappresentativi della storia cittadina. La cisterna risale al 1237,ampliata successivamente nel 1346. Nella piazza troviamo anche:
Casa Razzi,con le caratteristiche finestre a bifora,la duecentesca Casa Silvestrini e il trecentesco Palazzo Tortoli-Treccani (n°22) di forme senesi con due ordini di bifore. Di fronte,Palazzo dei Cortesi (n°5) con l’alta torre del Diavo-
lo. Segnano il passaggio verso piazza Duomo,le gemelle Torri degli Ardinghelli,duecentesche,leggermente divergen-
ti, alle quali si addossa la Loggia del palazzo del popolo.
-Piazza Duomo. Circondata da palazzi medioevali e torri,vi prospetta su un alta gradinata la Collegiata,alla cui sinistra
troviamo la facciata del Palazzo del Popolo. Di fronte alla Collegiata,si erige l’antico Palazzo del podestà (1239) con
facciata in parte in pietra,in parte in laterizio; domina l’edificio la possente torre detta “Rognosa” (m.51).
A fianco la Torre Chigi (1280) precede di poco le duecentesche Torri gemelle dei Salvucci .
-Collegiata. Costruzione romanica del 12° sec.,più volte trasformata e restaurata. All’interno conserva nelle 3 navate su colonne il carattere romanico,con volte a vela del 300; il capocroce fu ampliato da Giuliano da Maiano . Sulla facciata interna,in alto,Giudizio Finale e sulle arcate contigue Paradiso e Inferno,affreschi di Taddeo di Bartolo (1393); sotto, Mar-
tirio di S. Sebastiano,opera di Benozzo Gozzoli (1465) e Gabriele e Annunziata,statue lignee di Jacopo della Quercia .
Entrambe le pareti delle navate sono rivestite da vasti cicli d’affreschi su più registri:a destra Storie del Nuovo Testamen-
to,di Barna da Siena; A sinistra Storie del Vecchio Testamento di Bartolo di Fredi.Cappella di S. Fina,tra le più significati-
ve creazioni del rinascimento toscano,opera di Giuliano e Benedetto da Maiano (1468), affrescata da Domenico Ghirlan-
daio . Nel presbiterio:ciborio marmoreo e due angeli di B. da Maiano; nell’abside: coro a due ordini di stalli intarsiati del
1491 di Antonio da Colle. All’esterno c’è il Chiostrino oratorio di S. Giovanni,aperto su piazza Pecori,con un fonte battesi-
male esagonale e bassorilievi di Giovanni di Cecco e sulla parete di fondo, Annunciazione della Scuola del Ghirlandaio .
-Palazzo del Popolo. Detto anche palazzo nuovo del Podestà,fu eretto nel 1288;la facciata coronata da merli nel sec.
scorso,è ornata da stemmi podestarili e aperta da 3 ordini di finestre; l’affiancano a sinistra due grandi arcate a loggia
e a destra un’alta torre con voltone,detta Torre Grossa (54m.) del 1311. Nel trecentesco cortile,cisterna del 1361;
sotto il loggiato,affresco di Sodoma e alle altre pareti,stemmi dipinti; una scala esterna sale ai locali del Museo Civico.
-Museo Civico. Al primo piano si apre la grandiosa sala di Dante,ornata dalla Maestà,affresco di Lippo Memmi (1317);
per una porta intarsiata si accede alla Sala delle Adunanze segreta (sedili del 14759) e a una sala attigua,con vasi da farmacia di Faenza (16°-17°sec.),Firenze e Siena,e una terracotta quattrocentesca. Al secondo piano si trovano:
la camera del Podestà,affrescata da con scene di vita coniugale e tre ambienti allestiti a Pinaco-
teca con dipinti di scuola toscana del 13°-15°sec. Tra questi ci sono opere di Coppo Di Marcovaldo (Crocifisso) ,
di Benozzo Gozzoli (Madonna col bambino ,angeli e santi) ,di Filippino Lippi (Annunciazione) ,di Pinturicchio (Assunta e
Santi) ,di Niccolò di Ser Sozzo (Assunta e Santi)e di Taddeo di Bartolo (Polittico di S. Gimignano; Madonna col Bambino e Spedale di S. Fina) .

-Via del Castello. Fiancheggiata da edifici tre-quattrocenteschi;al termine la duecentesca chiesa di S. Lorenzo in Ponte
(non visitabile) con la facciata romanica e il bel portale quattrocentesco in marmo dell’ ex convento di S, Domenico,oggi
penitenziario: una lapide ricorda il soggiorno di Savonarola .
-Via S. Matteo. Fiancheggiata da case e palazzi medioevali; di fronte alle gemelle Torri Salvucci il Palazzo e torre Pettini (n°2). Superato l’Arco della Cancelleria, che era porta della cerchia muraria più interna,a destra c’é il Palazzo
della Cancelleria,con bifore,del 15°sec. Poi la romanica chiesa di S. Bartolo (n°13) con facciata a 2 ordini di arcate e loggiato. Ai n’13-14,la casa-torre Pesciolini,con bifore della fine del 200. Al n°52 la quattrocentesca Casa Francardelli.
Ai n’60-62 Palazzo Tinacci, composto da due edifici con finestre a bifore e trifore .
Al n°97 Palazzo Bonaccorsi, con finestre ogivali e al termine Porta S. Matteo (1262).
-Piazza S.Agostino. Di forma irregolare, dominata dalla chiesa omonima,sopraelevata,su una gradinata; da un lato la romanica chiesetta di S. Pietro (non visitabile) del 11°sec.,con all’interno semplice facciata ornata di rosone e affreschi votivi di scuola senese del 300.
-S.Agostino. Imponente costruzione romanico-gotica del 1280-1298; ha una spoglia facciata in laterizio e conserva 4 alte monofore gotiche nel fianco destro. All’interno,a una sola navata, con 3 cappelle absidali d’impianto gotico troviamo:
in controfacciata,a destra sotto la tribuna,cappella di S.Bartolo affrescata nella volta e nelle pareti da Sebastiano Mainar-
di (1500),con altare marmoreo di Benedetto da maiano (1494); al 1°altare destro Madonna con Bambino e Santi, tavola di Pier Francesco Fiorentino; accanto alla porta laterale Affresco della Pietà,di Bartolo di Fredi.
Nel presbiterio,sull’altare maggiore,Incoronazione di Maria,capolavoro di Piero del Pollaiolo (1483) ; alle pareti del coro,
Vita di S.Agostino, grandioso ciclo di affreschi su più registri opera di Benozzo Gozzoli con l’ausilio di Giusto D’Andrea ;
nella cappela absidale destra,Vita di Maria,affreschi di Bartolo da Fredi. Alla parete sinistra della navata,al 3° altare,
S.Sebastiano,grande affresco di Benozzo Gozzoli (1464) ; al 4°altare,Madonna che allatta il Bambino e Santi di Lippo Memmi (1320). Chiostro: sistemato a doppio loggiato alla fine del 400.
-Spedale di S.Fina. Tuttora ospedale,realizzato nel 200.
-Chiesetta di S.Jacopo. Risale al 200 (non Visitabile)ed è appartenuta all’ordine gerosolimitano. Da qui è possibile seguire, a piedi,il perimetro della cinta muraria, raggiungendo Porta alle Fonti,dalla quale si può scendere alle fonti,
coperte da arcate gotiche su pilastri a colonne, costruite in più riprese nei sec.12°-14° e restaurate nel1852.

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