Lo smaltimento dei rifiuti 2

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Testo

Lo smaltimento dei rifiuti.

LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
ALLA REGIONE E’ AFFIDATO IL COMPITO DI AUTORIZZARE GLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO DEI RIFIUTI.
Lo smaltimento dei rifiuti comprende molte fasi: conferimento, raccolta, trasporto, trattamento, ammasso, deposito e discarica nel suolo e sul suolo. Lo smaltimento costituisce per legge (art.1del DPR 915) .
Il DPR 915 stabilisce inoltre quali sono le competenze degli enti pubblici in materia di smaltimento dei rifiuti.
LO STATO svolge compiti di indirizzo, promozione e coordinamento generale, oltre all’emanazione delle norme tecniche; inoltre mette a disposizione dei Comuni i finanziamenti per realizzare gli impianti.
LE REGIONI hanno il compito di predisporre i piani di organizzazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti, di rilasciare le autorizzazioni per le attività di smaltimento e di emanare norme e leggi per promuovere iniziative volte a eliminare la formazione dei rifiuti e a favorirne il recupero.
LE PROVINCE svolgono funzione di controllo su tutte le attività di smaltimento (raccolta, trasporto, stoccaggio provvisorio, trattamento, discarica).
I COMUNI svolgono obbligatoriamente il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Tale servizio può essere effettuato direttamente oppure può avvalersi di Aziende speciali come le Aziende Municipalizzate di Igiene Urbana. Ai Comuni poi spetta l’attivazione di appositi servizi di raccolta differenziata dei “rifiuti urbani pericolosi” come le pile, i farmaci scaduti, ecc.
TECNOLOGIE DI SMALTIMENTO.
Il sistema di smaltimento dei rifiuti solidi più diffuso in Europa è quello del gonfiamento in discariche controllate, nelle quali è trasportato l’88% dei rifiuti solidi urbani e l’82% di quelli industriali. Il resto dei rifiuti solidi prodotti vengono in gran parte bruciato negli inceneritori, mentre solo una minima parte è inviata negli impianti di compostaggio e riciclaggio.
In Italia attualmente solo il 7% dei rifiuti prodotti viene riciclato. Recentemente, tuttavia, una serie di leggi e normative hanno imposto alle amministrazioni locali di provvedere a raccolte differenziate dei rifiuti, così da incoraggiare il riciclaggio.
Le principali tecnologie di smaltimento sono: trattamento, incenerimento, discarica controllata, compostaggio.
DISCARICA CONTROLLATA
Le discariche controllate sono il più economico dei sistemi di smaltimento in grado di offrire risultati soddisfacenti. La loro economicità dipende, tuttavia, dalla disponibilità di aree idonee e relativamente vicine ai luoghi di produzione dei rifiuti. Nelle moderne discariche, i rifiuti vengono cosparsi sul terreno e compressi dal continuo passaggio di bulldozer fino a formare una serie di sottili strati sovrapposti. Quando almeno 3 metri di rifiuti sono stati così compattati, si provvede a ricoprire il tutto con un sottile strato di argilla e si procede con un ulteriore compattazione. Per ridurre al minimo la diffusione di sostanze inquinanti nel terreno e nelle falde acquifere si scelgono terreni con particolari requisiti (ad esempio, distanti dalle falde acquifere e non soggetti ad inondazione); i fondi delle discariche vengono inoltre isolati con materiali impermeabilizzanti. Una volta colmate, le discariche si ricoprono con uno strato di terreno sul quale spesso vengono piantati alberi. Per effetto della decomposizione anaerobica dei rifiuti organici, nelle discariche si sviluppano gas, come il metano, che una volta raggiunta una certa concentrazione può provocare esplosioni. Per evitare tali incidenti, le discariche sono dotate di adeguati sistemi di ventilazione.
ASPETTI NEGATIVI:
-non è facilmente accettata dalla popolazione;
-è limitata nel tempo;
-può causare inquinamento delle acque;
-è difficile reperire aree idonee in zone popolate a distanze economicamente convenienti.
ASPETTI POSITIVI:
-è un sistema semplice ed economico;
-può essere resa operativa in poco tempo;
-consente il recupero di terreni degradati.
INCENERIMENTO.
Eliminazione di residui solidi, densi o liquidi mediante l’incenerimento ad alte temperature in grandi impianti municipali, che per di più sono in grado di riutilizzare l’energia contenuta nei rifiuti stessi: una tonnellata di rifiuti può servire a produrre circa 500 Kwh di energia. Scopo fondamentale dell’incenerimento dei rifiuti è di ridurne il volume, ottenendo una massa quanto più possibile inerte. All’interno di un forno inceneritore le temperature variano tra 800 e 1200 °C, la permanenza dei materiali nel forno può durare anche un’ora e un ulteriore periodo di tempo è necessario per l’eliminazione dei gas nella camera di combustione. Oltre al calore, durante il processo di incenerimento vengono prodotti: anidride carbonica e acqua, ossidi di zolfo e di azoto, altri gas inquinanti e scorie non gassose, in altre parole ceneri, polveri e residui solidi incombustibili. Alla fine del processo i gas vengono fatti passare attraverso un filo elettrostatico, per essere liberati da ceneri e polveri. L’emissione di polveri e particelle solide nocive viene spesso ridotta al minimo mediante l’uso di particolari sistemi di depurazione dei fumi. Le ulteriori scorie e ceneri prodotte dall’incenerimento vengono recuperate dal forno.
ASPETTI NEGATIVI:
-impatto ambientale da inquinamento atmosferico;
-possibili danni alla salute degli operatori;
-distruzione di prodotti utili e recuperabili;
-produzione di rifiuti dai rifiuti (ceneri, polveri).
ASPETTI POSITIVI:
-riduzione di peso dei rifiuti;
-possibilità di recupero di calore.
COMPOSTAGGIO
Consiste nel recuperare dai rifiuti urbani la parte organica e sottoporla a fermentazione aerobica fino ad ottenere un terriccio asciutto chiamato compost. Esso può essere utilizzato in agricoltura per migliorare le caratteristiche fisiche del terreno. Nella fase di preselezione si separano i rifiuti organici, i quali vengono successivamente sminuzzati per facilitarne e accelerarne la decomposizione. I residui così trattati vengono disposti sul terreno in cumuli, oppure sono avviati a speciali impianti nei quali subiscono una decomposizione a opere di microrganismi e vengono ridotti in humus, con un contenuto totale di azoto, fosforo e potassio pari all’1-3% a seconda del tipo di materiale di scarto usato. Dopo circa tre settimane il prodotto è pronto per essere mescolato con particolari additivi, confezionato e venduto. È poco usato dato che la separazione della parte organica dai rifiuti urbani è un processo difficile e costoso. Per questo motivo l’unica soluzione è, per ora, utilizzare gli scarti di quei luoghi in cui si raccolgono già separatamente grandi quantità di rifiuti organici, come i mercati ortofrutticoli, le mense, i grandi servizi di ristorazione, ecc.
TRATTAMENTO
Qualunque operazione di trasformazione necessaria per riutilizzare, rigenerare, recuperare, riciclare e rendere innocui i rifiuti.

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