"Ultime lettere di Jacopo Ortis"

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Testo

La Gazzetta del Regno d'Italia IV Termidoro Anno X (25 luglio 1802)
Trafittosi nella notte, viene ritrovato al mattino nel sangue
GIOVANE VENEZIANO SUICIDA
Tragedia nei Colli Euganei. I compaesani sconcertati
Dal nostro inviato
Colli Euganei - Una pugnalata diretta al cuore, alcune ore di agonia, il tentativo infruttuoso di salvarlo, e infine il triste epilogo.
E' stato forse un amore deluso il movente del ventenne veneziano Jacopo Ortis, già da qualche tempo residente nel regno d'Italia, per Grazia Francese, per questo sconcertante gesto? E colti di sorpresa lo sono stati anche i vari abitanti del luogo, subito riunitisi sotto dell'edificio teatro delle ultime ore di Jacopo. Qui abbiamo incontrato alcuni testimoni oculari del fatto, tra cui il valletto Michele, assieme ad altri conoscenti che anno tentato invano di tenere in vita Jacopo; il giovane veneziano si è probabilmente trafitto nella notte nel momento in cui il suo valletto udì un gemito che tuttavia non riuscì ad identificare. Il mattino seguente, recandosi come di consueto a svegliare il suo padrone e non ottenendo alcuna risposta, decise di avanzare ugualmente, per trovarlo in un bagno di sangue, disteso sul proprio letto con una ferita, diretta al cuore, ma non molto precisa, e col pugnale caduto per terra. Sfortunatamente per Jacopo il fato volle che in quel momento sia il chirurgo sia il parroco fossero altrove impegnati, e quindi l'unico intervento in soccorso del moribondo fu prestato da un conoscente del veneziano (che secondo alcune indiscrezioni sarebbe proprio il padre dell'amata dell'Ortis, colei per cui il ventenne pare abbia compiuto l'estremo gesto). Quest'ultimo non poté far nient'altro, data l'abbondante emorragia, se non veder spirare il giovane, che - sempre secondo alcune fonti non certe - pare tenesse in mano un ritratto dell'amata sul letto di morte.
Nonostante il movente passionale sembri quello più accreditato fra i compaesani, abbiamo raccolto la testimonianza di un caro amico di Jacopo Ortis, Lorenzo Alderani, che ne ha dipinto una personalità assai differente da quella dissoluta e libertina cui verrebbe da pensare date le circostanze: Jacopo, un giovane amante della cultura con conati da scrittore, aveva compiuto diversi viaggi nei principali centri artistico-letterari italiani, intrecciando rapporti anche con personaggi di spicco come il milanese Giuseppe Parini; e se il dramma amoroso che Jacopo stava vivendo può aver contribuito alla scelta di togliersi la vita, secondo l'Alderani il gesto è sostanzialmente frutto di ben altri motivi. Egli ha concluso, ormai in lacrime, ricordando il valore morale dell'amico, da non confondere con un giovane dalle passioni sfrenate. Non siamo quindi riusciti ad ascoltare i presunti veri motivi del suicidio di Jacopo Ortis, che resta, per certi aspetti, avvolta nel mistero.
Federico Pisanu

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