Bach

Materie:Riassunto
Categoria:Musica

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Testo

Johann Sebastian Bach

Due grandi compositori tedeschi sovrastano il panorama musicale tardo barocco: Bach e Handel. Anche se coetanei (1685) ebbero due vite differenti. Il primo non uscì mai dalla Germania, ricoprendo incarichi presso le corti o le istituzioni tedesche, il secondo, invece, trascorse gran parte della sua vita all’estero. Tuttavia i due compositori mostrano una profonda affinità caratteriale ed artistica, essi infatti rivelano una straordinaria capacità di comprendere quanto di nuovo ci fosse nell’atmosfera musicale dell’epoca, assorbendolo e integrandolo con la tradizione musicale tedesca.
Bach nacque nel 1685, in Turingia, da una famiglia di musicisti. Uno dei suoi primi maestri fu proprio il fratello maggiore Johann Christoph, con il quale Bach andò ad abitare nel 1695 alla morte dei genitori, che lo introdusse alla tradizione organistica della Germania meridionale. Non è ancora chiaro il motivo che a spinto Bach verso la composizione musicale, poiché, infatti, il fratello era un organista non un compositore.
Nel 1700 il suo maestro al Liceo trovò il modo di dargli la possibilità di un ulteriore periodo di studio a Lüneburg, una città nel nord della Germania. Lì Bach, che si manteneva cantando come voce bianca nel coro degli allievi poveri della scuola, conobbe il mondo organistico della Germania settentrionale, e poiché ebbe la possibilità di frequentare la corte di Celle, anche lo stile francese e le sue forme di danza.
Lasciata Lüneburg, Bach trascorse gli anni fino al 1708 ricoprendo vari incarichi alla ricerca di ruoli sempre più prestigiosi, approdando infine a Weimar, dove fu assunto come organista di camera e di corte. Nel frattempo scrisse importanti composizioni per organo e per cembalo: “Il capriccio sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo “ per clavicembalo, la Toccata e fuga in re minore per organo, e alcune cantate sacre tra cui quella detta Actus tragicus (passione e morte).
La sua fama iniziò a crescere.
Dal 1708, durante il suo secondo soggiorno a Weimar, Bach ebbe modo di conoscere, attraverso le partiture, la musica italiana poiché veniva spesso eseguita dall’orchestra di corte. Egli stesso trascrisse alcuni concerti di autori italiani quali Vivaldi, Benedetto e Alessandro Marcello, e compose fughe per organo su temi di Corelli e Albinoni. La sua attenzione si focalizzò sulle innovazioni italiane, soprattutto su quelle di Vivaldi (il contrasto solo-tutti usato come mezzo di articolazione formale, i netti profili melodici, il senso motorio preciso e nervoso), sul principio operistico italiano dell’alternanza tra recitativo e aria, sul carattere virtuosistico della musica vocale e strumentale, che fuse, nella sua produzione, al solido tessuto contrappuntistico che Bach aveva ricevuto dalla sua educazione musicale tedesca.
Nel 1714 ottenne il ruolo di maestro di concerti nella corte di Weimar, che lasciò, nel 1717, per trasferirsi alla corte di Kothen.
Alla corte di Kothen divenne il massimo responsabile delle attività musicali, e si dedicò alla musica puramente strumentale e a quella didattica.
Vennero così alla luce le sue maggiori composizioni strumentali: “six concerts avec plusieurs instruments” (concerti grossi). Essi sfruttano la tipologia vivaldiana del concerto superandola però in inedite scelte formali affidate ad organici di volta in volta diversi. Le tre Sonate e le tre Partite per violino, invece, usano la distinzione corelliana tra sonata da chiesa e da camera; il tutto è avvolto però da una tecnica rigidamente contrappuntistica.
Una delle sue più importanti composizioni per strumento a tastiera, il “clavicembalo ben temperato”, è costituito da una serie di 24 preludi di varie tipologie, ciascuno seguito dalla sua propria fuga, che si susseguono impostati sulle 24 diverse tonalità. È la dimostrazione di come uno strumento costruito secondo i principi del sistema temperato possa affrontare qualsiasi tonalità.
Numerose sono poi le composizioni didattiche che compose in quegli anni, tutte raccolte nel “libretto di musiche per clavicembalo”, tra le quali troviamo le “Invenzioni” a due voci (due parti concepite secondo i principi dell’imitazione) e le “Sinfonie” a tre voci (una voce in più).
Nel 1723 Bach fu assunto a Lipsia come Thomaskantor, Kantor della chiesa luterana di S. Tommaso. Tra i suoi compiti, l’educazione degli allievi e il corredo sonoro della liturgia domenicale e festiva nella chiesa.
Per questo, scrisse numerose cantate sacre e altre musiche destinate alla liturgia. Tra queste ricordiamo la “Passione secondo Giovanni” e la “Passione secondo Matteo”.
Bach cessò quasi del tutto di comporre musica sacra intorno al 1729, limitandosi a riadattare alla liturgia musiche già composte in precedenza. Non a caso in tale anno assunse la direzione di una istituzione totalmente laica: il Collegium musicum di Lipsia. Per questa compose cantate profane ( una delle più famose è “la cantata del caffè”), musiche strumentali, concerti per clavicembalo e orchestra.
Avendo già composto, quindi, un numero molto elevato di musiche sacre, sufficienti a ricoprire le composizioni destinate all’intero anno liturgico, si gettò quasi totalmente sul versante laico, cercando di conquistarsi una fisionomia di musicista decisamente moderno, cosa che non gli fu facile poiché accusato di non essere al passo con i tempi a causa delle forme musicali adottate.
Fra le composizioni scritte negli ultimi anni sono da ricordare L’”Offerta musicale”, composta in onore di Federico II di Prussica, e L’”Arte della fuga”, rimasta incompiuta per la morte dell’autore.
Mentre il mondo musicale ormai si incamminava verso il settecento e quindi verso il rococò, Bach prendeva ancora spunto dalle forme musicali fiamminghe del mondo germanico per far compiere alla musica un salto di qualità. La musica attraverso il suo rapporto con la matematica poteva giungere a criteri compositivi molto elevati, in cui scienza e esoterismo si fondessero insieme per muovere gli affetti, anche con l’utilizzo di artifici retorici. I contemporanei non compresero le riflessioni di Bach, egli infatti era stimato solo per le sue qualità contrappuntistiche, di organista e di clavicembalista.

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