Differenza fra Lock e Hobbes

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Testo

Agli inizi del 600, riconosciamo la nascita di un uomo, che funge da pilastro per il pensiero politico di quei tempi, ovvero Thomas Hobbes,autore delle prime teorizzazioni dell’assolutismo monarchico mediante il Leviatano e il De cive.
La novità introdotta da questo stimato filosofo, consiste nell’esaminare la posizione di ogni uomo alla stato naturale, ossia allo stato selvatico o comunque animale infatti, egli ritiene che come tutto ciò che vive, l’uomo è spinto alla sopravvivenza, e dal desiderio di ottenere tutto ciò che egli reputa necessario per garantire anche una migliore sopravvivenza,e che pertanto farà di tutto pur di ottenerla.
Una lieve coincidenza che ci permetterà dunque di capirci meglio nelle prossime righe, si ritrova nel fatto che, verso la metà dello stesso secolo, troviamo un’altro autore che, in maniera uguale ad Hobbes, considera l’uomo allo stato primordiale, ovvero reale e primitivo. La curiosità, degna di attenzione, si avrà notando le diverse supposizioni che si hanno da questo autore, chiamato John Luke, il quale pur partendo dallo stesso concetto, ha teorie totalmente divergenti da quelle di Hobbes da riuscire addirittura a gettare le prime basi per la futura democrazia, esso viene infatti definito anche come il padre di quest’ultima.
Diversamente dal primo filosofo citato, che ritiene giustificato il senso di guerra incessante posto dall’uomo,poiché ovviamente spinto dalla sopravvivenza potrà ritrovarsi in una continua situazione di tutti contro tutti (omo omnis lupis), poiché , non vi è nulla di giusto e di sbagliato in sé, ma ognuno ha diritto su tutto e su tutti e dove il più forte prevale sul più debole, il secondo autore, ossia Luke, combatte proprio per sostenere i valori opposti. Esso infatti ritiene che essendo per l’appunto tutti gli uomini uguali, non vi è necessità né che taluni potessero comandare sugli altri e ne viceversa, poiché tutti sono allo stesso modo spinti dall’interesse comune che è quello, nel suo caso, di raggiungere la felicità, descritta dal diritto naturale che Hobbes tanto giudicava inappropriato per la vita degli uomini. Come banalmente notiamo, le idee risultano essere l’opposto l’une delle altre, infatti divergono ancor più nella descrizione del monarca, sicché Thomas, è a favore della monarchia assoluta promossa dalla stipulazione di trattati attraverso i quali il cittadino, per maggior difesa della propria vita, delegava tutto al sovrano degno di rispetto poiché ritenuto un vero Dio sceso in terra a causa dei suoi poteri, mentre, l’opposto esatto era per Luke, il quale non solo riteneva che il sovrano dovesse essere eletto dai cittadini ma, riteneva anche che nel caso in cui quest’ultimo commettesse un’errore ai danni dei cittadini, che essi dovrebbero insorgere ai danni del moanarca per eleggerne un’altro. Come vediamo, pur appartenendo alla stessa epoca e partendo inoltre dalle stesse basi, questi due autori, sviluppano i loro pensieri in maniera totalmente divergente. Sintetizzando potremmo dunque dedurre di come in realtà: Luke era a favore della formazione di un popolo più libero e autonomo, in altre parole era a favore dell’uguaglianza e quindi della democrazia anche se semiassoluta , mentre Hobbes, era contro l’uguaglianza e a favore dunque di una monarchia assoluta, a favore di colui che tutto può, ovvero il sovrano assoluto.
Beh, che scrivere se non che ognuno di noi, pur appartenendo alla specie umana e vivendo in una società moderna e non, avrà sempre dei principi da difendere, però resta da chiedersi se essi possano gettare le basi per un migliore futuro anziché, rendere semplicemente più chiara la realtà…

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