Tema sulla diffusione della lettura

Materie:Tema
Categoria:Letteratura

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Testo

LA LETTERATURA

Gli italiani leggono poco.
E’ da molto tempo che si sente questa affermazione. Da quello che risulta dalle ricerche dell’ISTAT gli italiani leggono circa mezz’ora al giorno.
Leggere infatti, è una delle attività meno praticate al giorno d’oggi, poiché non soddisfa nessuno di quei bisogni che la società odierna ritiene validi: non fa guadagnare soldi, non fa diventare importanti e non fa nemmeno dimagrire.
Così leggere è per quasi tutti una noia, una perdita di tempo, cosa imperdonabile e quasi letale.
Per leggere ci vuole molto impegno e molto tempo. La maggior parte delle persone non può permettersi di fermarsi un’ora sul divano a sentir parlare di mondi lontani e, probabilmente, quando può permetterselo non ne ha voglia.
La società è pressochè analfabeta. Si rileva infatti che il girone dei lettori resti circoscritto all’interno della scuola.
Gli studenti, solitamente, non amano leggere. Infatti, la loro esperienza di lettura quotidiana è legata allo studio o ai compiti e nessun liceale è contento di dover leggere uno di quei libri, solitamente lunghissimi e difficili, che si leggono a scuola.
I libri di letteratura colta sono letti quasi esclusivamente per ordine dei professori. Il fatto che si abbia una scadenza e magari anche del lavoro scritto da eseguire in seguito alla lettura va ad aggiungersi allo scoglio già enorme che è la lunghezza dei testi.
Gli studenti si sentono dare l’ordine di leggere un libro da un professore e, automaticamente, pensano che sia un libro pesante e lungo. Difatti a scuola si leggono soprattutto i libri classici, scritti con un linguaggio diverso da quello attuale e dai temi a volte superati e poco interessanti.
I libri famosi lo sono perché sono stati un’innovazione del modo di scrivere e sono dei libri eccellenti dal punto di vista tecnico. Proprio per questo non vanno ignorati o sottovalutati.
Se ci si approcciasse a queste opere con meno pregiudizi impareremmo di sicuro molte cose e, probabilmente, riusciremmo anche a divertirci come succede a quei pochi che amano leggere.
Per loro leggere è un momento da dedicare a loro stessi, il momento in cui lasciano viaggiare la fantasia e sognano.
Non tutti i libri piacciono allo stesso modo ai diversi lettori. Alcuni trovano i libri di Charles Dickens bellissimi, altri non riescono a leggerli perché li reputano troppo lenti. Sullo stesso testo vengono espressi giudizi diversi, senza che uno debba essere considerato “più giusto” dell’altro.
Da un punto di vista culturale il libro rappresenta un elemento di indubbia interpretazione, mentre la televisione viene di fatto manovrata dalla politica e dall’economia. E’ comunque un veicolo di informazione molto più veloce ed immediato.
Nonostante l’attenzione prestata a questo mezzo di informazione, a volte la televisione sciocca le persone trasmettendo immagini troppo “crude” di qualche fatto di cronaca. Basti pensare al recente scandalo delle immagini sulla pedofilia che ha portato alle dimissioni del direttore di un importante telegiornale nazionale.
Se lo stesso fatto fosse stato letto su un giornale avrebbe colpito l’attenzione del lettore per l’atrocità della notizia, non per l’inadeguatezza e l’inopportunità di trasmettere certe immagini all’orario di cena.
Leggendo, ognuno immagina quello che vuole e fa una sorta di “selezione dell’immagine” che guardando la TV non può fare. Inoltre leggendo puoi fare in modo che i personaggi e i luoghi della storia siano quelli che vuoi tu, puoi concorrere alla creazione dei dettagli del libro.
Se poi si prende in considerazione il discorso culturale, leggendo si impara ad avere una maggiore proprietà di linguaggio e ad esprimersi meglio. Guardando la televisione si resta schiavizzati dalle immagini, intervento non certo molto utile per la formazione personale.
La televisione rimane comunque più amata della carta stampata perché, come di consuetudine, l’uomo sceglie la via più semplice.

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