Le origini della letteratura italiana

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Testo

Le origini della letteratura
IL MONACHESIMO NELL’ALTO MEDIOEVO
Il periodo e la situazione politica generale
L’Alto Medioevo (V-VIII invasione barbara; IX-XI nascita del feudalesimo) parte dal 476 fino all’anno 1000 con la fine dell’impero romano.
Coincide con un momento di decadenza economica e sociale, calo demografico e invasioni barbariche. Ciò vede una marginalità dell’Italia; i centri economici e sociali si spostano più a nord. Nasce inoltre il feudalesimo, basato su un’economia autarchica, e si sviluppano le prime scuole laiche (in cui si insegnano le arti liberali e meccaniche) e le università.
L’affermazione del monachesimo
Nella generale disgregazione svolse un ruolo fondamentale la Chiesa, ormai unico punto di riferimento. La sua azione trovò efficace strumento nel monachesimo, trapiantato in occidente da S. Benedetto da Norcia. I monasteri stanno in luoghi fortificati e isolati. S. Benedetto unì alle attività di preghiera il lavoro manuale.
Il ruolo del monachesimo nella letteratura
Si praticava una vita culturale e lavorativa per il proprio sostentamento. Il monastero era l’unico luogo dove si svolgeva un’attività culturale: la conservazione dei testi classici. Il tasso di analfabetismo era molto alto, gli unici a saper leggere e scrivere erano i monaci, che trascrivevano sia testi classici sia sacri; i libri trascritti si chiamavano codici. Ossia: poiché era possibile ricopiare lo stesso testo in diversi monasteri e poiché era altrettanto facile, a causa dell’ignoranza, commettere errori, ecco che si venivano a formare, di un solo testo, varie interpretazioni scritte. E’ il compito dei filologi ricostruire l’originale testo latino riprendendo e confrontando i vari codici utilizzando la letio difficilior e creando così uno stemma codicum. Tutto ciò influì enormemente sulla cultura dell’epoca; sorsero altri monasteri sul filo dei benedettini, come le abbazie di Montecassino, i Cluny.
Il lavoro di copiatura avveniva nello scriptorium, collegato alla stessa biblioteca. Spesso i monaci reinterpretavano certi concetti scritti secoli prima seguendo concezioni cristiane (astoricismo). L’astoricista è colui che vuole vedere l’opera calata nel proprio tempo e non in quello dell’autore (come nel preumanesimo).
Abbiamo come esempio Virgilio e Lucrezio, quest’ultimo ateo, interpretato e riconosciuto come pazzo. Il mondo medioevale leggeva tutto secondo canoni religiosi.
LA NASCITA DEL VOLGARE
La produzione letteraria nell’Alto Medioevo
Storiografia
Racconta gli eventi storici
Agiografia
Racconta di vite di santi ed è usata come exemplum
Innografia
E’ l’insieme di inni per celebrazioni
Carmina Burana
Scritti dai chierici vaganti; sono beffardi e cominciano a imporre le lingue neolatine. Il nome Burana deriva dal monastero in cui sono raccolti.
La sovrapposizione della lingua volgare al latino
Sostrato: lingue dei popoli sottomessi che subiscono l’influsso di popoli conquistatori.
Sovrastrato: lingue dominanti dei conquistatori che però subiscono l’influsso di invasioni barbariche che trasformano la lingua.
813: concilio di Tours (per mezzo delle prediche si impone la Lingua Romana Rustica)
842: giuramenti di Strasburgo (primo documento in volgare francese e tedesco)
Perché il volgare si sviluppa prima in Francia e poi in Italia
In Francia, grazie ai G. di Strasburgo e alle produzioni della letteratura cortese il volgare ha uno sviluppo repentino mentre in Italia ci si arriva dopo sia perché il latino ci è nato in Italia sia per i troppi dialetti.
I PRIMI DOCUMENTI IN VOLGARE
I primi documenti e le loro caratteristiche?
Lo scritto dà la cristallizzazione della lingua. I primi documenti cartacei sono piccoli atti notarili (per la maggior parte), utilizzati per controbattere una determinata legge senza l’uso (più complicato) del latino.
- L’indovinello veronese: si pensa che fosse un gioco dell’autore per svago rivolto a un amico o a un copista. E’ simile al latino: è rimasto il –ba dell’imperfetto ma è scomparsa la desinenza –t; alcune parole sono invariate come pratalia e boves, alcune cambiate come albo (album) e negro (nigrum).
- Placito di Capua: è un documento notarile riguardante la testimonianza in favore di un monastero che secondo la legge dell’usu capione dopo 30 anni di occupazione di un territorio lo può rivendicare come suo. Ci sono dialettalismi campani (k) e toscani (kelle), ma chi l’ha scritto dà ufficialità con latinismi (sancti benedicti).
- Postilla Amiatina: scherzo alla fine di una donazione di due vecchi. Improbabile che il notaio abbia voluto dir male di chi ha fatto la donazione. Ci sono latinismi.

LA LETTERATURA CORTESE
La cavalleria, la classe sociale che si afferma nella corte
La cavalleria (formata dai secondogeniti che non ricevevano feudi per eredità) era una nuova classe che sentiva il bisogno di affermarsi. Con le crociate i cavalieri sia difendevano il Sacro Sepolcro (motivazioni religiose) sia prendevano terre da far proprie (motivazioni laiche). I cavalieri si dovevano attenere alle doti cortesi con connotazioni morali. Importanti: liberalità e magnanimità (cioè l’offrire senza aver tornaconto).
Le connotazioni dell’amore cortese
Nel “De Amore” di Andrea Cappellano (sud della Francia, lingua d’oc) la donna è considerata divina, l’amore dev’essere adultero (perché spesso i matrimoni erano combinati, quindi non erano frutto di amore vero) (come in Paolo e Francesca) ed essendo inappagato ingentilisce l’animo.
La donna è al centro di tutto perché:
- A corte c’erano poche donne
- Il rapporto uomo/donna può essere inteso come quello re/vassallo
- L’uomo che tende alla donna è come la classe dei cavalieri che aspira all’egemonia
Senal: chiamare la donna con altro nome.
Le diverse produzioni letterarie in Francia nell’età cortese
La canzone di gesta è fondata su una base storica ma può avere astoricismi (come la battaglia con i Saraceni nella Chanson de Roland in cui la guerra diventa una battaglia tra religioni). Viene diffusa dai giullari, è in decasillabi, con lasse assonanzate.
Il romanzo cavalleresco in cui all’interno della leggenda si inseriscono amore e magia. E’ in ottonari. Da ricordare come scrittore è Chretien de Troyes ma esistono vari cicli di romanzi come quello bretone o quello di Carlomagno. Nella canzone di gesta agiscono forze centripete (da tante regioni i cavalieri si uniscono in un’unica impresa) mentre nel romanzo agiscono forze centrifughe (da una impresa ci si dirama a tante).
LA LIRICA TROBADORICA
I trovatori e i loro componimenti?
Nella realtà di corte del Sud della Francia (lingua d’oc) comincia la lirica e i trovatori che scrivono e cantano parlano del ”io”, di proprie esperienze, e dicono chi sono. Per questo agli oltre 2000 componimenti esistenti si associano per la prima volta nomi di autori come Sordello da Goito (un italiano che scrive in francese) o Bertran de Born.
I trovatori vengono da ogni classe sociale (si ha quindi una passione/professione in questo) e scrivono in dialetto limosino.
Prodigo mecenatismo: si elargisce perché si componga.
Vidas: biografie.
Trobar leu: poetare leggero e semplice.
Trobar clus: poetare chiuso e difficile.

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