La casa in Collina di C. Pavese

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura
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Testo

Acquaviva Andrea
Classe 4°Be
1/9/1999

RELAZIONE LIBRO

TITOLO: La Casa in collina
AUTORE: Cesare Pavese

TRAMA

Corrado è un professore quarantenne di Torino. Durante i bombardamenti che hanno colpito Torino nel '43 trova un riparo in collina, dove viene ospitato da due donne, delle quali Elvira lo ama segretamente ma non viene corrisposta. Presto Corrado incomincia a frequentare un'osteria dei paraggi, Le Fontane, dove rincontra Cate, che aveva amato molto anni prima. Cate ora ha un figlio di cui Corrado ignorava l'esistenza, chiamato Dino, omonimo del professore. Corrado non saprà mai se Dino è suo figlio o no. Alle Fontane si parla di politica, si ascolta la radio per gli ultimi bollettini dal fronte, si organizza il movimento partigiano dal quale però Corrado si vuole astenere. Si susseguono rapidamente i seguenti fatti: in una Torino ormai stremata dai bombardamenti, arriva la notizia della resa fascista, arrivano i tedeschi, i partigiani incominciano ad organizzarsi e di conseguenza incominciano i rastrellamenti da parte dei tedeschi. Il covo delle Fontane, in cui c'erano nascoste delle armi partigiane, viene scoperto e tutti vengono deportati, eccetto Corrado che osserva il tutto da lontano esterrefatto, e Dino che per la sua età viene lasciato. Corrado ormai non può più stare né a Torino né in campagna dov'è ospitato. Infatti i tedeschi lo stanno cercando e sono già andati a controllare se c'era in casa e ci sarebbero tornati. Dunque riesce a nascondersi, grazie all'aiuto di Elvira, in un collegio di Chieri dal quale però deve nuovamente fuggire, non appena arrivano anche lì i Tedeschi. Dunque si dirige verso le colline più lontane, quelle della sua giovinezza. Dopo essersi trovato in mezzo agli scontri tra tedeschi e partigiani, dai quali è stato persino catturato ma subito rilasciato dopo che un partigiano di Torino l'ha riconosciuto, riesce a raggiungere finalmente la quiete nella sua casa natia.

COMMENTO

La casa in collina parla del costruirsi della resistenza e dei sentimenti del protagonista. Corrado durante tutto il libro è preso da un turbamento interiore. Egli preferisce la solitudine, il sicuro rifugio della collina piuttosto che andare a rischiare la vita a combattere a fianco dei partigiani, è sempre pessimista, chiuso dentro di sé, raramente dà il suo parere quando alle Fontane si parla della resistenza. Egli vede la guerra interminabile, non ritiene che il popolo sia in grado di rivoltarsi, vorrebbe combattere ma non lo fa, e per questa sua codardia si sente in colpa, triste e rassegnato. Tutto il libro è colmo di lunghi monologhi interiori di Corrado, ma le ultime pagine sono senza dubbio le più significative. Corrado è salvo a casa e medita su quello che ha visto di persona e fa molte considerazioni in proposito.

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