L'anticlassismo e Tasso

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Testo

LA LETTERATURA ANTICLASSICA
A fianco dell’idealismo (di Ariosto) troviamo la letteratura anticlassica, che s’ispirava al grottesco, al realistico e al caricaturale. La letteratura anticlassica veniva espressa in due tipi di latino, molto simili fra di loro:
 Maccheronico, che ha la sua basa sull’italiano dialettale al quale si applicano le regole morfosintattiche del latino;
 Fidenziano, nella quale si utilizzavano come base il latino applicando le regole morfosintattiche dell’italiano.
Gli autori inspirati da questa tendenza sono in Italia Folengo, e in Francia Rabelais.
Folengo nacque a Mantova nel 1491. Egli divenne famoso dalla stesura delle Maccheronee che comprende il poema cavalleresco Baldus (in cui convivono e s’intersecano comicamente, una cultura popolare, inspirata alla corporalità e alla materialità del mondo contadino, e una cultura umanistica fondata soprattutto sulla conoscenza di Virgilio).
In Francia c’era un tipo di letteratura simile a quello dell’Italia, in cui il massimo esponente era Rabelais (1550) che scrisse Gargantua e Pantagruel.

TORQUATO TASSO
Nella seconda metà del 500 si avviò la crisi degli ideali del rinascimento, e si passò al manierismo (che è più usato dai pittori e gli scultori) che successivamente sfocerà nel Barocco.
La crisi è causata dalla controriforma iniziata nel 1545, in cui il clero, non solo non si lascia sopraffare dalla riforma, riafferma i suoi dogmi e ricostituì il tribunale dell’inquisizione. Inoltre, fece censurare tutti i libri che non rispettavano certe norme stilistiche, come quelle apprese dai libri di Aristotele. Le opere dovevano essere vagliate e giudicate, e se queste non rientravano nei parametri dovevano essere bruciati. Questi parametri consideravano molto di più all’aspetto formale che al manierismo.
Il massimo esponente di questa tendenza è Torquato Tasso.

La vita
Egli nacque a Sorrento nel 1544, ed ha origini bergamasche apprese da suo padre, Bernardo Tasso, che era anch’egli un apprezzato autore (l’amadigi), mentre sua madre era napoletana. Per quasi tutta la sua infanzia, Tasso seguì suo padre che era in esilio, e girovagò per l’Italia, tra i vari soggiorni ebbe modo di visitare Urbino, Venezia, Padova, e nel 1565 riuscì ad entrare nella corte degli Estensi al servizio del cardinale Luigi d’Este, dove passò i dieci anni più importanti della sua vita. Infatti, comincia a Ferrara la stesura di un nuovo poema: la Gerusalemme liberata. Nel 1572 Tasso entra al servizio del duca Alfolso II, ma solo dopo un anno, l’equilibrio che faticosamente aveva raggiunto, subisce continue crisi, arrivando in pochi anni a spezzarsi del tutto. Ciò induce il duca a far rinchiudere il poeta all’ospedale psichiatrico di sant’Anna. La reclusione dura sette anni e una volta uscito ricominciò a girovagare per l’Italia fino alla sua morte, avvenuta nel 1595 a Roma.

Le opere
Durante la sua giovinezza scrisse:
• Le rime, come quasi tutti gli scrittori del tempo, oltre l’opera principale, scrissero molte rime. Queste non ebbero un’organizzazione perché furono scritte in vari momenti della sua vita; Tasso cercò varie volte di costruire dei collegamenti tra uno e l’altro (come nel canzoniere di Petrarca), ma furono sempre dei vani tentativi. Le rime si svolgono su tre tematiche:
• Le liriche d’amore
• Le liriche d’occasione
• Le liriche di devozione (a carattere religioso)
• Rinaldo, contenente delle opere cavalleresche;
Mentre nei dieci anni passati felicemente nella corte degli Estensi scrisse:
• L’Aminta, un dramma pastorale. Il dramma è diviso in cinque atti, secondo le norme aristoteliche, precedute da un prologo e ad ogni atto abbiamo un coro. In quell’epoca c’era l’abitudine o l’usanza di far delle rappresentazioni nelle corti. L’Aminta fu rappresentato nel 1573 sul Po’ (sull’isoletta Belvedere) in un periodo in cui l’autore era dotato di grande considerazione. Il protagonista è Aminta, un pastore che s’innamorò di una ragazza, Silvia (alla quale non gli interessava). Tirsi e Dafne (ruolo positivo), vogliono aiutare i due giovani, in modo che finissero nell’amarsi. Ma dopo vari tentativi, Aminta decise di uccidersi buttandosi in un dirupo, successivamente cominciò a girare la voce che Silvia fosse morta, perché sbranata da un lupo, allora Aminta resuscitò per constatare se quello che dicevano era vero; in verità, Silvia era solo stata ferita dal morso del lupo. Quando Silvia seppe che Aminta era resuscitato per lei se ne innamorò, quindi troviamo un finale positivo, in quanto il loro amore viene coronato.
• Il dialogo, sono argomenti filosofici;

La Gerusalemme liberata
La Gerusalemme liberata è l’opera principale di Tasso. Tasso sceglie come argomento principale la prima crociata, e lo sceglie perché:
• Era nel clima della controriforma;
• I turchi erano ancora delle per gli scambi via mare, ….
Per quanto riguarda alla struttura, Tasso riprende lo schema classico, quindi nel primo canto abbiamo la protasi, l’invocazione alle muse e la dedica. Inoltre, mentre Ariosto applicava la tecnica entrelacement, Tasso utilizza un metodo di chiarezza e linearità.
La chiesa era stata attaccata e all’inizio questo veniva poco considerato, poi con l’andare del tempo diventò una vera e propria minaccia. Ma la Spagna (che allora dominava l’Italia), combatté contro i Turchi e li sconfisse.
La prima crociata fu indetta da Urbano II, ma dopo sei anni, i cristiani non avevano ancora compiuto la loro impresa e si affievolì anche lo spirito di battaglia. Allora Tasso pensò che Dio inviò l’arcangelo Gabriele per invitare Goffredo a riunire i principi cristiani, per rafforzare il loro spirito di battaglia e riprendere la guerra in modo più decoroso, e questi lo eleggono comandante dell’esercito crociato. Si conclude con la conquista di Gerusalemme e quindi la vincita dei cristiani.
Per quanto riguarda i personaggi principali dell’opera, questi si dividono in due rami; quelli cristiani:
➢ Goffredo, eroe della controriforma che aveva il comando delle operazioni (o spedizioni), e aveva la funzione importante di guida;
➢ Rinaldo (a cui Tasso aveva ispirato la sua opera giovanile)è il personaggio che fa riferimento al motivo encomiastico, in quanto immaginario fondatore della stirpe estense;
➢ Tancredi, si distingue per le sue leggende, e per il suo amore per Clorinda (che è impossibile perché è un’eroina pagana e una guerriera). Una notte i pagani cercarono di bruciare le macchine da guerra che il giorno dopo sarebbero state puntate su di loro. Ma i pagani vennero scoperti, quando Clorinda, che aveva l’armatura, cercò di fuggire, venne rincorsa da Tancredi, che non la riconobbe, e quando la raggiunse cominciarono un interminabile duello, che durò tutta la notte. Alla fine ha la meglio Tancredi, ma quando la ragazza, in punto di morte, si toglie l’elmetto, egli scopre che era la sua amata. Clorinda gli disse che lo perdonava per quello che aveva appena fatto e che vorrebbe ricevere il battesimo prima di morire.
E quelli pagani, i quali vengono esaltati per il loro egoismo:
➢ La maga Armida che aveva fatto un incantesimo a Rinaldo per allontanarlo dal campo di battaglia, perché egli era un grande combattiero, ma Rinaldo riesce lo stesso a ritornare a combattere perché Armida ama rinaldo e non può vederlo nel suo abbandono.
➢ Clorinda
➢ Erminia, era una principessa pagana innamorata di Tancredi
Dopo aver composto quest’opera, egli si fece condizionare dall’arte anticlassica, cercando quindi la perfezione formale dell’opera e riesaminando il contenuto (pur avendo per contenuto delle basi storiche come le crociate, la difesa della terra santa ed infine, l’amore, il tema più importante nella Gerusalemme liberata). Ma la preoccupazione d’andare contro la chiesa e il tribunale dell’inquisizione lo portarono a questo comportamento ed infine, alla follia.

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