Klopstock, padre della moderna poesia tedesca

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Testo

KLOPSTOCK

Klopstock, considerato il padre della moderna poesia tedesca, svelò potenzialità prima ignorate e valutò come nessun altro prima di lui in epoca moderna il fatto poetico, introducendo il nuovo culto del vate ispirato che giunge, egli solo, a mediare una verità superiore e a comunicarla per tramiti solo a lui accessibili.
L’originalità della sua lirica nasce dall’incontro-scontro fra due concezioni differenti: l’una prevede la contemplazione della natura nella sua superiorità, e l’immensità dell’universo rispetto alla limitatezza dell’uomo; l’altra sopravvaluta l’uomo in quanto essere razionale e morale, e come tale lo eleva al di sopra di tutto il creato.
La migliore espressione attraverso la quale Klopstock riesce stilisticamente ad esprimere la sua gratitudine al Creatore per avergli concesso l’immortalità dell’anima e permesso di cogliere l’armonia dell’universo, è resa dai versi liberi.
Il livello stilistico di Klopstock è sempre tenuto alto: non si incontrano quindi nelle sue liriche termini colloquiali; all’opposto queste sono ricche di termini arcaici, ma anche di neologismi, usati da Klopstock per rendere evidente la differenza con il linguaggio comunicativo.
A livello sintattico si fa ricorso prevalentemente all’ipotassi, che conferisce un particolare senso di ariosità a tutta la lirica.
Per ciò che concerne la versificazione, come si è già detto più sopra, è peculiare di Klopstock la versificazione libera, tuttavia si può constatare una ripresa dell’esametro, sebbene con libertà di adattamento, tipica dell’epica classica. L’alessandrino viene invece rifuggito da Klopstock, in quanto rappresenta un’imitazione classicheggiante mediata dai francesi.
I temi ricorrenti della poesia di Klopstock riguardano l’ispirazione poetica, che secondo questi doveva provenire dall’atto creativo stesso; Klopstock inoltre tocca le tematiche della patria e della politica, ma più di tutto sono caratterizzanti l’amore e l’amicizia.
Proprio nell’ode “Der Zurchersee” ritroviamo entrambe queste ultime due tematiche: vi è infatti un’estrema celebrazione delle cosiddette amicizie poetiche, raffigurate simbolicamente da Klopstock quali capanne dell’amicizia, e rappresentanti una vera scuola poetica, oltreché un tempio dell’amicizia, ma comunque sempre proiettate in un’ottica religiosa.
L’amicizia cui si fa riferimento è quella fra sette persone, due poeti svizzeri con le rispettive donne da loro cantate, e altri tre poeti tedeschi, legati gli uni agli altri da solidi vincoli d’affetto.
Der Zurchersee celebra anche l’amore per Cidli (questo il nome trasfigurato poeticamente della moglie di Klopstock, Meta); si tratta di una amore basato sull’attesa, sulla trepidazione, che porteranno ad un risveglio, solo vagamente da intendersi in senso pietistico.
Come in tutte le altre poesie d’amore, Klopstock sublima il sentimento attraverso il persistere di una distanza invalicabile fra egli e la sua amata, e attraverso la sua completa sottomissione alla donna.
Si tratta quindi di compiere una rinuncia al piacere, che è prerogativa del mondo aristocratico in contrapposizione a quello borghese cui Klopstock appartiene.
Der Zurchersee propone inoltre un’ambientazione lacustre che rappresenta il centro ideale della poesia, pur essendo appena accennata: il lago non è altro che l’incontro simbolico del presente vissuto gioiosamente, del passato e del ricordo e del futuro e della speranza; del vicino e del lontano; della realtà e dell’ideale.

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