Il romanzo e la novella

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IL ROMANZO: Il romanzo apparve in Europa tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII, parallelamente all’affermarsi della borghesia. Poiché nato nell’epoca moderna, è tuttora in divenire, cioè incompiuto. Un romanzo è una narrazione in prosa. Esso racconta una storia, cioè una successione di avvenimenti concatenati da rapporti temporali e causali. Questa è generalmente fittizia. Però non tutto il romanzo è inventato; può essere narrato, sia pure rielaborato, un avvenimento o un evento storico realmente accaduto all’autore o ad altre persone. Il romanziere può decidere se seguire l’ordine cronologico o se servirsi di anticipazioni come i flash-back. Il romanzo è inoltre un genere letterario in cui sono fuse alcune caratteristiche di altri generi, come: la lirica, il teatro, ecc.
Per questo viene collegato all’epica e alla novella.
ROMANZO E NOVELLA: Il romanzo si affermò proprio a partire dal momento in cui il poema epico e la concezione aristocratica del mondo andò disgregandosi. Entrambi questi generi letterari offrono una visione totale; infatti, attraverso vicende individuali, comunicano la concezione del mondo propria di un popolo e di una classe sociale in una determinata epoca. Vi sono però delle differenze tra i due generi: - Il poema epico è scritto in versi, il romanzo in prosa. – L’epica è sempre stata legata alla tradizione orale, mentre il romanzo preferisce la scrittura, il libro; la prima implica la recitazione e l’ascolto collettivo, il secondo la lettura che è individuale. – L’epica si basa sul passato eroico nazionale, collocato in un tempo del tutto estraneo a quello dell’autore e del pubblico. Il romanzo si basa invece sulla realtà contemporanea, che tende ad avvicinare ad epoche passate per metterle a confronto. – I protagonisti dell’epica sono gli eroi, esseri eccezionali , superiori sia sul piano fisico che su quello morale alla comune dimensione umana. Il romanzo ha invece come protagonista l’uomo comune, problematico e che si adatta alle condizioni imposte dalla vita. – La materia dell’epica è già nota al pubblico mentre ogni romanzo racconta una storia nuova. – L’epica è caratterizzata da uno stile alto, mentre nel romanzo prevale la pluralità dei toni e di stili. – L’epica rappresenta la società aristocratica mentre il romanzo la borghesia.
ROMANZO E NOVELLA: Il romanzo viene associato alla novella poiché si avvale anch’esso di una cornice, e perché entrambi i generi sono accomunati dall’attenzione alla realtà quotidiana. Vi sono però delle differenze tra i due generi: - La novella è un racconto breve, il romanzo è una narrazione più ampia e complessa. – La novella è costituita da una materia piuttosto semplice, mentre il romanzo è molto più articolato. Questo perché sono diversi l’obbiettivo dell’autore, la costruzione e il ritmo. – Per lo sviluppo dell’azione la novella punta sulla brevità e sulla sorpresa , al contrario del romanzo che utilizza il rallentamento e la concatenazione.
Il termine romanzo è di origine medioevale. Inizialmente, intorno all’VIII secolo, indicava la lingua volgare, popolare. Nel XII secolo cominciò ad essere usato per opere narrative prima in versi e poi in prosa, composte in lingua volgare, solitamente in francese antico, che trattavano i cosiddetti romanzi cortesi o cavallereschi. Intorno al XVI secolo cominciò ad essere usato per quel genere letterario che ancora oggi chiamiamo romanzo. La tipologia del romanzo è assai più vasta di quella di qualsiasi altro genere letterario. Una prima differenziazione, detta orizzontale, distingue i diversi tipi di romanzo in base alla tematica o alle tecniche di composizione. Una seconda, detta verticale, prende in considerazione il valore artistico delle opere. Si ha così un’alta letteratura, che comprende i cosiddetti classici, e una letteratura d'intrattenimento, che comprende quelle opere di importanza culturale minore. La distinzione orizzontale distingue quattro gruppi. Il primo gruppo comprende i romanzi d’azione o di eventi, nei quali l’elemento più importante è la trama. I personaggi hanno la funzione di portare avanti l’azione, perciò ne i caratteri, ne lo sfondo sono molto approfonditi. Fanno parte di questo filone il romanzo picaresco e il romanzo di viaggi e d’avventure. Il secondo gruppo comprende i romanzi d’ambiente e di carattere, nei quali i personaggi rappresentano l’elemento fondamentale e vengono analizzati fisicamente, psicologicamente e vengono messi a confronto con l’ambiente. Fanno parte di questo filone il romanzo storico e i romanzi realisti. Il terzo gruppo comprende i romanzi d’analisi. L’attenzione dello scrittore si sofferma sul rapporto che lega il personaggio al contesto sociale, che diventa l’elemento principale della narrazione. La forma assunta da questi romanzi è spesso la narrazione in prima persona. Questi tipo di romanzi si diffonde con l’inizio del Novecento e con il nascere di molti problemi sociali. Il quarto gruppo comprende il romanzo sperimentale, che mette in discussione il romanzo tradizionale. Anche se le origini del romanzo si collocano alla fine del XVI secolo, è soprattutto a partire dall’Ottocento che questo genere si diffonde e diventa il più importante. Il pubblico del romanzo, aumentato grazie a molti fattori, varia per età, sesso, estrazione sociale, ecc. All’interno del romanzo vi è un nucleo, la trama, che spinge i lettori ad arrivare fino alla fine del libro. Questo è dimostrato dallo sviluppo di un’altra forma d’arte simile: il cinema. Le prime forme di narrazione romanzesca sono i romanzi greci d’amore e d’avventura. E’ un gruppo di opere scritte in lingua greca, nelle quali ricorre una struttura tipo: due innamorati vivono una serie di peripezie che li separano, ma alla fine riescono a rincontrarsi e vivono felicemente. Le vicende si svolgono in una dimensione spazio temporale astratta. Abbiamo poi il romanzo latino di avventura e di costume. Intorno al XII e XIII secolo si sviluppa il romanzo cavalleresco-cortese, scritto in versi. Basato sull’amore e sull’avventura è in una dimensione spazio temporale astratta. Nei secoli si svilupperà e darà luogo al romance inglese. Da questo momento la narrativa assume un tono realista che trasmette nelle sue opere, tra cui il romanzo picaresco, che ironizza quello cavalleresco. Nasce successivamente in Inghilterra il romanzo novel, in contrapposizione al romance.
ROMANZO PICARESCO: Il termine picaresco deriva dallo spagnolo picaro, termine con cui nella Spagna del Cinquecento venivano chiamati i vagabondi. Il protagonista è il picaro, un vagabondo che non ha ne famiglia ne casa ne un mestiere, e che per sopravvivere può contare solo sull’astuzia e l’inganno, oltre che alle sue risorse. Diventa fondamentale quindi lo spostamento nello spazio e tra i vari strati sociali. Nel romanzo picaresco si hanno numerosi episodi raccontati in prima persona dal protagonista stesso. Questo, detto taglio autobiografico, costituisce il filo conduttore che unisce i vari episodi. Generalmente, all’interno dell’opera vi è una contesa, vista da due punti diversi, tra il picaro vecchio e quello giovane. Due grandi romanzi picareschi sono: “La vita di Lazzarillo de Tormes e delle sue fortune e avversità” e “Guzman de Alfarache”.
IL TEATRO: La letteratura drammatica o teatrale comprende tutte quelle opere in cui la storia viene rappresentata dai personaggi che agiscono direttamente sulla scena. Il termine teatro ha diversi significati: lo spazio, l’edificio in cui si svolgono le rappresentazioni drammatiche; gli spettacoli che si svolgono nello spazio teatrale, che non sono costituiti solo dal testo scritto, ma anche da elementi non verbali; più genericamente un genere letterario che comprende l’insieme dei testi destinati ad essere rappresentati e recitati. Vi sono due tipi di testi teatrali: il testo drammatico e quello narrativo. Entrambi hanno una storia, la fabula; mentre la narrativa richiede un narratore che racconta, in prima o terza persona, nella drammatica i fatti vengono direttamente rappresentati dagli attori; quello teatrale è un testo mimetico. Nel genere drammatico si ha una doppia comunicazione: tra i personaggi che comunicano tra loro sulla scena e, tra l’autore e il pubblico. Vi sono altri due aspetti che differenziano il genere drammatico da quello narrativo: il tempo e lo spazio. Nel testo narrativo l’azione si svolge in diversi periodi, mentre in quello drammatico al presente. Nella narrazione il luogo d’azione è illimitato, nel teatro la zona è circoscritta. Il teatro ha delle affinità con il cinema, infatti entrambi presentano storie visivamente. Ma mentre il cinema gira le proprie immagini in infiniti luoghi e la realizzazione è definitiva e immutabile, uno spettacolo teatrale, pur seguendo un copione fisso, appare sempre diverso ed irripetibile. Un testo teatrale è dunque completo quando l’opera scritta si unisce alla realizzazione dello spettacolo. Le prime manifestazioni teatrali sono nate tra i popoli primitivi ed avevano carattere religioso. I primi spettacoli teatrali si ebbero nell’antica Grecia, soprattutto ad Atene. Le rappresentazioni teatrali erano legate alle cerimonie religiose. I teatri erano all’aperto, con gradinate di pietra disposte a semicerchio intorno ad una pedana circolare che fungeva da scena. Venivano rappresentate opere scritte da grandi poeti come Sofocle e Aristofane. Gli argomenti trattati erano molto seri. Fra gli antichi Romani si diffuse largamente il teatro. Le rappresentazioni avevano carattere profano. Il pubblico, indifferentemente dalla classe sociale, amava gli spettacoli comici, tanto che la commedia divenne il più diffuso genere teatrale. Molto famose furono le opere di Plauto e Terenzio. Durante il Medioevo gli spettacoli teatrali, riguardanti argomenti religiosi, si diffusero tra le masse popolari e, soprattutto in Italia, in Francia e in Spagna il teatro si svolgeva in piazza. Nel Rinascimento, a partire dal Quattrocento, nacque un nuovo tipo di teatro, improntato sulle opere classiche, destinato ad un minoranza intellettuale e colta. Gli spettacoli avevano luogo nei palazzi dei signori o dei cardinali. Verso la fine del Cinquecento vennero costruiti i primi edifici adibiti a teatro. Nella seconda metà di questo secolo comparve sempre in Europa un nuovo tipo di attore, detto comico dell’arte che di mestiere recitava spettacoli per le masse popolari. Nacquero così compagnie di attori che non seguivano testi scritti ma solo una trama, improvvisando qua e là con battute. Nel Seicento e nel Settecento vi erano quindi due tipi di teatro: quello girovago che recitava per le masse popolari, e quello che dava spettacolo nei palazzi signorili ad una elite intellettuale. Quest’ultimo tipo raggiunse il culmine in Inghilterra con William Shakespeare, in Spagna con Vega, in Francia con Moliere. Grazie alla rivoluzione francese prima, e al Romanticismo poi, dall’inizio dell’Ottocento, il teatro si diffuse fra le masse popolari con il tentativo di sollecitare la popolazione alla ribellione e alla libertà. Intorno alla metà del secolo Nacque il dramma borghese, improntato sull’emergere e l’affermarsi della classe borghese nel XIX e nel XX secolo.
Rappresentative per questa corrente furono le opere di Luigi Pirandello, che denunciò i limiti di questa nuova classe. Nel corso di questi due ultimi secoli il teatro venne concepito come un’arte vera e propria, tale da costruire splendidi teatri. Nei primi decenni del nostro secolo si è annullata la distanza tra il pubblico e gli spettatori, con lo sviluppo del teatro epico e il teatro dell’assurdo.

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