Il giardino dei Finzi Contini

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

RELAZIONE DI ITALIANO

Nome: Fabrizio Data consegna: 31/10/2000
Cognome: Bettaccini
Classe: IV AK
Autore: Giorgio Bassani
Titolo: “Il giardino dei Finzi Contini”
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiAutore
Giorgio Bassani nacque a Bologna il 4 marzo 1916 da un’agiata famiglia ferrarese di origine ebraica. A Ferrara studiò fino alla maturità classica poi, per assecondare la sua propensione per le lettere e le arti, si iscrisse alla facoltà di lettere di Bologna, laureandosi nel 1939. Nel 1940 Bassani operò le sue scelte ideologiche ed entrò a far parte dell’antifascismo clandestino ma, a causa della sua netta opposizione alla dittatura, fu incarcerato nel 1943. Alla sua scarcerazione partecipò alla Resistenza e, nell’autunno dello stesso anno, si trasferì a Roma, dove tentò la via del cinema, il quale gli offrì ben poco. Successivamente militò nel Partito Socialista, rivolgendo però il suo impegno maggiore alla produzione e all’attività artistica. Tra i suoi romanzi principali troviamo Cinque storie ferraresi (1956), Gli occhiali d’oro (1958), Il giardino dei Finzi Contini (1962), Dietro la porta (1964), L’airone (1969).
Morì a Roma nel settembre 2000.

Titolo e anno di pubblicazione
La prima edizione del libro Il giardino dei Finzi-Contini è stata stampata a Milano da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. nel maggio 1976.
Quella da me letta è la tredicesima ristampa.

Tempo di durata dell’azione e luoghi in cui si svolgono i fatti
La vicenda è ambientata a Ferrara nel periodo del fascismo durante l’emanazione da parte del regime delle leggi razziali per la discriminazione degli ebrei, intorno agli anni ‘30.

La vicenda
La decisione di scrivere il racconto viene presa dal narratore una domenica d’aprile durante una visita alle tombe etrusche presso Cerveteri, che gli rievocano la cappella funebre dei Finzi Contini nel cimitero di Ferrara. Il racconto ha inizio con una disavventura scolastica del narratore che, avendo preso un cinque a matematica si sconcerta al punto di pensare di non tornare più a casa e di intraprendere un giro per la città, in vista di una possibile fuga. Capitato in prossimità del muro di cinta che delimita il giardino della casa dei Finzi Contini, viene chiamato da Micòl che oltre a distoglierlo dai pensieri di sparizione, gli propone di entrare scavalcando la recinzione. Dopo qualche attimo di esitazione il narratore si convince e in lui scatta subito il desiderio di un amore eterno con la ragazza, ma l’immaginaria costruzione della sua congettura si dissolve al richiamo del domestico della casa. Da questa vicenda la narrazione salta di circa dieci anni, durante il fascismo, negli anni delle leggi razziali che discriminano gli ebrei dalle scuole pubbliche e dalle associazioni sportive e culturali. In conseguenza di ciò i Finzi Contini, fino ad ora una famiglia molto chiusa entro i limiti delle proprie mura, decidono di aprire le porte del loro giardino e, in particolare, del campo da tennis, ad un gruppo di ragazzi ebrei e non, compreso l’autore. I ragazzi si conoscono tutti, tranne uno Giampiero Malnate che non è di Ferrara come gli altri. Qui il narratore trascorre gran parte delle sue giornate giocando a tennis e facendo delle lunghe passeggiate nel giardino assieme a Micòl, accompagnate da prolungati dialoghi. Successivamente la ragazza si trasferisce a Venezia per conseguire la laurea universitaria. Nonostante ciò il narratore si reca giornalmente a casa dei Finzi Contini dove intraprende accese discussioni con Alberto e Malnate, amico di Alberto e che successivamente stringerà uno stretto rapporto anche col narratore. Durante queste visite, inoltre, l’autore approfitta della biblioteca messagli a disposizione da Ermanno, perle sue ricerche letterarie in vista della tesi. Micòl rientra a sorpresa per la sera di Pasqua. Il narratore continua a frequentare la casa, finché un giorno viene invitato da Micòl nella sua stanza; qui egli, approfittando, in maniera un po’ goffa, della situazione, tenta di conquistare la ragazza ma riesce soltanto a perdere definitivamente il suo affetto e rischiando pure l’amicizia. Le visite presso la casa cominciano ad essere saltuarie e accompagnate da continui battibecchi con Micòl, con la quale i rapporti sono in fase di rottura. Però, per non rinunciare del tutto a lei facendola vivere almeno nella sua fantasia, il narratore si incontra spesso con Malnate, con il quale riesce a poco a poco a stringere uno stretto legame amichevole. Dalle loro discussioni, però, nasce nel narratore il sospetto che Malnate sia stato più fortunato con Micòl, quindi comincia a distaccarsi sia dalla casa che da lui.
Il racconto termina con l’epilogo, con il quale l’autore ci dice che Alberto muore per un linfogranuloma, Malnate scompare in guerra sul fronte russo mentre il resto della famiglia Finzi Contini vengono deportati in un campo di concentramento tedesco dove morirà.

Analisi fisica e psicologica dei personaggi principali
Micòl
E’ la figlia minore dei coniugi Olga ed Ermanno Finzi Contini, una ragazzina bionda, vivace, impertinente dal carattere estroverso ma allo stesso tempo irraggiungibile agli occhi dell’autore.
Talvolta però la notiamo racchiusa in se stessa, avvertendo protezione soltanto quando si trova all’interno delle mura che circondano la casa. Il giardino, infatti, è il suo mondo, dove lei ricorda i migliori momenti dell’infanzia e gli affetti familiari. C’è da dire, inoltre, che Micòl rappresenta l’allegra incoscienza infantile, l’irruenza della gioventù e, al tempo stesso quello che si può definire il crollo delle illusioni nel passaggio nell’età adulta.

Ermanno
E’ il padre di Micòl e Alberto, persona anziana e professore d’italiano. E’ un tipo che tende ad isolarsi dal mondo coinvolgendo tutta la famiglia per rafforzare i legami familiari. Nel momento in cui entrano in vigore le leggi razziali, però, cambia atteggiamento, e decide di aprire la sua casa agli ebrei per sfuggire alle persecuzioni. E’ molto gentile, e ciò è dimostrato dal fatto che cerca di aiutare l’autore negli studi, mettendogli a disposizione anche la sua biblioteca privata, in quanto riesce a rivedere in lui la sua passata gioventù.

Olga
E’ una persona abbastanza giovane, moglie di Ermanno e anche lei, come il marito, molto gentile e premurosa con gli ospiti. Il suo dolore, però, causato dalla prematura morte del figlio di cinque anni, non appare inosservato, ed infatti veste sempre di nero.

Alberto
E’ il fratello maggiore di Micòl, è un ragazzo semplice a cui piace molto la musica, ed in essa vi ricerca le emozioni che le vita non gli offre. E’ un ragazzo pacifico, in quanto rimane spesso al di fuori di ciò che gli accade intorno, e spesso gli piace stare assieme ai suoi amici più intimi discutendo sui più svariati temi.

Malnate
Giampiero è amico di Alberto, proviene da Milano e lavora in qualità di chimico in una fabbrica della zona industriale della città. Conosce Alberto fin dai tempi in cui frequentavano assieme l’università a Milano; è un ragazzo dalla corporatura robusta, di idee comuniste per il quale entusiasmo tende ad ammaestrare amici e conoscenti. E’ proprio il suo entusiasmo, derivato dalla sua convinzione ideologica, che fa nascere un certo contrasto politico con l’autore, anche se poi il rapporto migliora e i due diventano grandi amici.

Giorgio (il narratore)
E’ un ragazzo borghese e vanitoso, e, allo stesso tempo, un tipo molto ingenuo, come si può notare dal comportamento che assume per aver rimediato un cinque in matematica. E’ molto innamorato di Micòl, ma la sua inesperienza e la sua goffaggine in ambito sentimentale fa sì che il rapporto con la ragazza diventi sempre più instabile, fino a rovinare del tutto un’amicizia che perdurava da anni. Anche se lei si è allontanata, però, Giorgio non riesce a dimenticarla, e per questo non può fare a meno di farla vivere nella sua immaginazione. Alla sua morte ella non appare agli occhi dell’autore come un semplice ricordo, ma come una visione e, soprattutto, un rimpianto.

Messaggio dell’autore
Con questo romanzo dal tono realistico, l’autore vuole farci capire quanto sia stato duro vivere la propria gioventù in una società nella quale imperversava una guerra crudele che minacciava chiunque, ebrei in particolar modo. Egli crede che la cosa migliore da fare sia quella di adoperarci per un mondo migliore, considerando tutte le persone allo stesso livello, anche se in effetti non è semplice metterla in pratica.

Commento personale
Dal mio punto di vista la lettura di questo romanzo è risultata abbastanza scorrevole, anche perché il suo tono realistico mi ha fatto entrare nella storia dell’epoca. E’ un libro molto interessante, soprattutto se si osserva il comportamento tra i vari personaggi; è da notare, infatti, l’alterazione dei rapporti di Giorgio con Malnate e Micòl. Con Malnate, infatti, c’è un distacco iniziale dovuto alle differenti ideologie in ambito politico, ma poi l’autore riesce a stabilire col ragazzo milanese un rapporto molto amichevole. Questo rapporto cambia “grazie”, soprattutto, alla definitiva rottura dei rapporti tra Giorgio e Micòl, legati da una grande amicizia in passato. Il narratore, però, non volendo perdere del tutto la sua amata, cerca di ricordarla nella sua mente, facendola rivivere nelle discussioni con Giampiero.

Bibliografia consultata
“Il giardino dei Finzi-Contini” – Arnoldo Mondadori Editore S.p.A, Milano 1976 (I edizione Oscar classici moderni, febbraio 1991).

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