I personaggi de "il fu Mattia Pascal"

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

I Personaggi:

Mattia Pascal: è lui il personaggio principale. Si sente oppresso e schiacciato dalla vita che ogni giorno lo mette a dura prova, e l'unica cosa che desidera è quella di trovare una via di fuga che gli permetta di essere di nuovo libero. Detto, fatto: il Destino decide di dargli questa opportunità e lo rende completamente indipendente, gli offre del denaro così che non si debba preoccupare del pane e del letto, lo libera da ogni legame con il suo passato, gli permette di far quel che vuole senza dover rendere conto a nessuno, unica controindicazione: per tutti egli non esiste più, non ha più passato e non può avere un futuro. Alla fine vivrà sulla propria pelle le conseguenze della sua scelta.
Mattia è un tipico personaggio della letteratura dell’inizio del novecento: egli è un personaggio moderno, e per questo egli è un personaggio complesso, diviso, sdoppiato: in lui coesistono diversi uomini con diverse personalità che non riescono a trovare un punto d’armonia tra loro. La disgregazione dell’io in Mattia, è pienamente realizzata: egli è consciamente contraddittorio, incoerente, disgregato in diverse identità che cerca ripetutamente di darsi, ma senza ottenere soluzioni. E’ un uomo debole, che commette inconsapevolmente diversi errori di valutazione, illudendosi molte volte sul campo di possibilità che la vita gli offre ed egli crede di poter sfruttare al meglio. I suoi errori tuttavia, sono indispensabili e necessari nel suo processo di maturazione: Mattia infatti cresce, e il corso del romanzo descrive appunto la sua sempre più grande autocoscienza.

Adriana: forse il vero amore di Mattia, è timida, gentile, educata, riservata, tenera come il pane ma allo stesso tempo dura come la roccia regge da sola le sorti di un'intera famiglia, e si oppone accanitamente alle sue nozze forzate: lo stesso Mattia la chiama la "mammina di casa". E’ un personaggio quindi, del tutto positivo, anche se, purtroppo, destinato ad una sorte infelice, di sofferenza, che deve, e sa, affrontare senza l’aiuto ed il sostegno di alcuno, ma unicamente con la propria forza e la propria fede. Adriana riesce a sopportare nel silenzio il suo dolore, e nel silenzio vive la sua storia d’amore con Adriano. La loro relazione è infatti fatta di sguardi, dolci allusioni, comprensione e solidarietà, è una relazione perfetta “tra anime”. Adriana trova nel suo compagno un alleato ed un difensore contro le bassezze del cognato, Papiano, un alleato che però non potrà sostenerla a lungo e che presto fuggirà un’impossibile storia d’amore con lei per non renderla ancora più infelice.

Paleari: è il personaggio più singolare dell'intera vicenda, cui Pirandello affida tuttavia un ruolo importantissimo. La sua presenza all’interno del romanzo non è molto influente per quanto riguarda lo svolgersi dei fatti della narrazione, egli contribuisce solo con “l’avvenimento” della seduta spiritica, ma per quanto riguarda la riflessione filosofica del romanzo stesso. Per mezzo di lui, infatti, parla spesso Pirandello per porre considerazioni, insinuare dubbi, ed esporre teorie sulla vita e sull’uomo, al suo protagonista Mattia ed al lettore. Il Paleari, convinto seguace di Epicuro, è all’apparenza un personaggio quasi comico, con il suo ciabattare per la casa, i suoi continui strampalati discorsi sulla morte e certe noiose conversazioni che impone a Mattia, ma con le sue parole egli espone molte delle considerazioni filosofiche dell’autore stesso, come la teoria del “lanternino” come sentimento della vita, o le osservazioni che egli fa relativamente allo “strappo nel cielo di carta” del teatro delle marionette ed altre ancora.

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