I canti leopardiani

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Testo

I CANTI LEOPARDIANI
"Canti" è il titolo dato alla raccolta delle poesie del Leopardi, apparsa in
tre diverse edizioni, a Firenze nel 1831, a Napoli nel 1835, e nell'edizione
Le Monnier del 1845, curata dall'amico Antonio Ranieri e completa delle
ultime due composizioni. L'ordine delle composizioni è di tipo
cronologico, ma vi sono alcuni spostamenti che rendono possibile anche il
raggruppamento tematico-stilistico. La raccolta si apre con le canzoni
d'argomento patriottico ("All'Italia") e filosofico ("Bruto minore", "Alla
primavera", "Ultimo canto di Saffo"), scritte tra 1818 e 1822. Nella
seconda sezione domina il tema autobiografico e la forma espressiva
dell'idillio, con i grandi componimenti scritti tra 1819 e 1822 ("L'infinito",
"La sera del dì di festa", "Alla luna", ecc.ecc), a cui si aggiungono "Il
passero solitario", che è del 1831, e la novella "Consalvo", ancora più
tarda. La sezione successiva raccoglie le poesie scritte tra 1828 e 1830 a
Pisa e Recanati ("A Silvia", "Canto notturno di un pastore errante
dell'Asia", "La quiete dopo la tempesta", "Il Sabato del villaggio" ecc.);
seguono i componimenti amorosi posteriori al 1831 ("Amore e morte", "A
se stesso", "Aspasia"). Dopo due canzoni funebri, la raccolta si conclude
con "Il tramonto della luna" e "La ginestra".

Esempio



  


  1. sebastiano riccioli

    parafrasi il primo amore g. leopardi