Henrik Ibsen

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Henrik Ibsen

Henrik Ibsen nasce a Skien (Norvegia) nel 1828, figlio di un commerciante di bestiame che fallisce quando Henrik ha sedici anni.
Costretto a lasciare gli studi per lavorare in una farmacia di Grimstad, il giovane si sente attratto dal teatro per il quale a venti anni scrive il suo primo dramma, Catilina, di impronta schilleriana e ricco di spunti metafisici. Nel 1850 riesce a far rappresentare Il tumulo del guerriero, che dà inizio a una serie di testi teatrali ispirata ai miti e alla storia della Scandinavia.
Diventato direttore del teatro nazionale di Bergen, scrive e rappresenta drammi di ispirazione romantica, ma dal 1862, con La commedia dell’amore, il suo lavoro si evolve verso una sempre maggiore precisione psicologica. Comincia a caratterizzarsi il “personaggio ibseniano”, cercatore dell’assoluto, che si dibatte nella contraddizione tra sogno e realtà, tra idealismo e pessimismo.
Nel 1864 un viaggio in Italia gli ispira Cesare e Galileo, grandioso affresco della civiltà classica, e l’opera dialogata in versi Brand. Nel 1867 pubblica Peer Gynt, fantasia su temi popolari norvegesi che non piace ai suoi compatrioti, e l’anno successivo si trasferisce a Dresda.
I grandi drammi della maturità sono preannunciati da I pilastri della società (1877), cui segue Casa di bambola (1879) che consacra Ibsen figura centrale del teatro europeo. Da questo momento fornisce al teatro una serie di capolavori: Spettri del 1881, La donna del mare del 1888, Hedda Gabler del 1890.
Nel 1895 Ibsen fa ritorno in patria dove scrive le ultime opere e muore nel 1906 a Oslo.

Opere principali
Catilina (1848); Il tumulo del guerriero (1850); Donna Inger di Olstraat (1855) Una festa a Solhang (1856); I condottieri a Helgelland (1858); La commedia dell’amore (1862); I pretendenti al trono (1863); Brand (1866); Cesare e Galileo (1864-73); Peer Gynt (1867); I pilastri della società (1877); Casa di bambola (1879); Spettri (1881); L’anitra selvatica (1884); Casa Rosmer (1886); La donna del mare (1888); Hedda Gabler (1890); Il costruttore Solness (1892); Il piccolo Eyolf (1894); Quando noi morti ci destiamo (1899).

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