Goldoni

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

Quando Goldoni intraprese la sua attività di scrittore per il teatro gli attori impersonavano le
maschere tradizionali, improvvisando le battute sulla base di un canovaccio che descriveva
la vicenda. Nei confronti di questo tipo di teatro Goldoni assunse un atteggiamento poetico. Egli era un uomo che viveva a contatto diretto con il pubblico e ne conosceva gli umori
e i bisogni. Egli si basa sul “Mondo” e sul “Teatro”, cioè la realtà vissuta e la scena viva.
Goldoni ritiene che non siano più utilizzabili le maschere tradizionali, esse costituiscono
dei tipi fissi. I “caratteri” goldoniani non sono però individualità tra loro isolate, collocate
su uno sfondo neutro: essi sono sempre collocati in un contesto molto concreto. In Goldoni
le commedie di “carattere” e quelle “d’ambiente” sono sempre collegate in quanto è presente un forte rapporto tra i personaggi e l’ambiente che li circonda. Questo rapporto che il
poeta coglie molto bene è un tratto saliente del secolo successivo. Goldoni in genere si ferma alla superficie colorita dei fenomeni e non riesce a cogliere la tragicità dei grandi conflitti che vi sono nel tessuto sociale. La sua commedia si colloca tra la vecchia tragedia
e la vecchia commedia ed in cui c’era posto, oltre alle virtù eroiche anche per quelle modeste dei ceti medi. In Goldoni la commedia dell’arte non era più praticabile perché gli attori non improvvisavano dal nulla ma seguivano i canovacci . Il poeta voleva descrivere la realtà e ciò poteva accadere soltanto se lo scrittore stendeva preventivamente il copione.
In questa sua riforma egli incontrò delle difficoltà da parte degli attori che non volevano abbandonare le loro abitudini. Anche il pubblico all’inizio restò sconcertato, ma il poeta riuscì a vincere tutte le resistenze con una tattica graduale. Innanzi tutto cominciò con lo stendere solo la parte del protagonista lasciando all’improvvisazione tutto il resto; sotto le maschere iniziava a delinearsi un carattere individuale. Al termine di questo processo anche le maschere vennero eliminate. Una condizione necessaria alla riforma furono i borghesi veneziani che assolsero alla duplice funzione di protagonisti e di pubblico.
Un ultimo ostacolo Goldoni lo trovò nell’oligarchia veneziana che voleva difendere l’assetto vigente; quindi per poter descrivere la nobiltà ricorse al vecchio ceto nobiliare, i Barnaboti. Goldoni fu il celebratore del ceto borghese; egli non volle cancellare l’aristocrazia ma auspicava una maggiore educazione accettando pienamente la divisione in classi. Il popolo agli occhi dello scrittore conserva quella vitalità e quella spontaneità che la
Borghesia aveva ormai perso.

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