Eugenio Montale

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Testo

ITALIANO
ERMETISMO
L’ermetismo è un movimento letterario che si sviluppa alla fine del primo conflitto mondiale.
I suoi massimi esponenti sono Ungaretti e Montale.
L’ermetismo si sviluppa in Italia durante l’epoca fascista, nonostante tutto, gli ermetici riescono a rappresentare i loro sentimenti più intimi in modo semplice.
Caratteristica dei poeti ermetici è di togliere nel paragone la parola “come”.
La poesia ermetica usa molto l’analogia per esprimere in modo diretto i sentimenti, senza lunghi giri di parole.
EUGENIO MONTALE
Nasce a Genova nel 1896, è morto a Milano nel 1981.
Inizia a scrivere nel primo dopoguerra, ebbe a Firenze, un incarico importante da cui fu allontanato perché non si volle iscrivere al partito fascista.
E. Montale è stato definito il poeta della disperazione perché chiuso in se stesso e insensibile al dolore, e più in generale al mondo ed al periodo storico in cui vive.
Le opere di Montale sono caratterizzate dalla presenza dei paesaggi della Liguria, paesaggi nudi aridi e desertici sempre bruciati da un sole implacabile o ricoperti soltanto da nude pietraie.
Montale ha una concezione della vita e della poesia veramente negativa, il poeta può solo negare e dire “ciò che non siamo e ciò che non vogliamo”.
Per Montale la vita è una terra desolata in cui uomini, oggetti e la stessa natura sono squallide e nude presenze senza significato.
Il vivere è una discesa verso il nulla.
Già nelle Occasioni e nelle raccolte, Montale si avvicinò sempre più allo stile ermetico, uno stile più chiuso. Montale scrisse cosi per esprimere la sua solitudine e disperazione.
A differenza di Ungaretti che da uomo di pena diventa uomo di fede, Montale rimane sempre poeta della disperazione.
L’unico messaggio che può dare è la negazione e la mancanza di sincerità dell’uomo moderno, piena di limiti (Meriggiare pallido e assorto).
Molta importanza hanno nella poesia di Montale gli oggetti, i fatti, quindi qualsiasi oggetto in Montale è analizzato con la ragione, diventa simbolo di un aspetto della vita.
Montale ha uno stile spesso discorsivo, partecipa e sente con angoscia la crisi dell’uomo moderno, anche se nelle sue opere non c’è protesta o polemica, ma si può affermare che Montale rappresenta veramente la crisi del nostro tempo con riflessioni pessimistiche. Però Montale è convinto che bisogna impegnarsi ad essere migliori. (pessimismo attivo).
LE OPERE DI MONTALE

“Ossi di seppia (1925)”
La sua prima raccolta di poesie è “Ossi di seppia”. Vi domina il paesaggio ligure arido disseccato povero di colori e roccioso, che vuole rappresentare simbolicamente la condizione umana.
Il titolo spiega il sentimento presente in queste poesie, infatti, le seppie sono dei molluschi che all’interno hanno una specie di conchiglia dura, perciò queste poesie rappresentano l’aridità intima, l’angoscia dell’uomo arido.
Questi aspetti sono espressi pure con uno stile asciutto, arido, scarno e Montale capisce che per esprimere questi sentimenti tragici, non serve più la ricca e varia espressione tradizionale, ma ora il poeta nuovo può solo usare -qualche sillaba secca e storta come un ramo-, cioè può soltanto esprimere, in modo scarno e insicuro, tutta la debolezza e la sofferenza dell’uomo. Infatti, Montale sa che è facile dire ciò che non siamo e ciò che non vogliamo, ma è impossibile riuscire a sapere con certezza qual è il nostro vero destino e quali i nostri veri ideali. In Montale si ha una lingua scarna, arida, piena di parole ruvide, parole prese dalla lingua di ogni giorno o da espressioni tecniche, cercando una musica senza, però, sentimentalismi in cui ogni parola venga messa in evidenza per spiccare.
“Le Occasioni (1939)”
La seconda raccolta sono “Le Occasioni”. Tema centrale della raccolta è quello del tempo e della memoria. Le occasioni che il poeta ha incontrato durante la sua vita e che recupera attraverso la memoria non offrono ancore di salvezza ma si dissolvono sotto i colpi di forbici nel tempo.
L’unica amara e triste consolazione è data dalla memoria che riesce a fare ritornare in vita vecchi ricordi ed anche dall’occasione che a volte ci permette di vivere.
Le Occasioni sono, quindi, questi momenti rari che riescono a farci fuggire, anche se solo per un po’ dalla monotonia della confusione della vita.
Così gli oggetti s’arricchiscono di simboli profondi. Per esempio, un’occasione può essere il –fischio del treno- oppure il sentire il profumo dei limoni può fare ricordare fatti del passato.
“La bufera e l’altro (1956)”
“La bufera e l’altro”: raccolta di poesie divise in sette sezioni. Temi dominanti:
• tensione religiosa che segue la trasformazione di Clizia in Iride, che salva il mondo dalla catastrofe;
• crisi della missione salvifica di Iride con la comparsa di un’altra donna Volpe con funzione di anti Beatrice.
In sostanza Montale dichiara la sua scelta laica contro il duplice clericalismo marxista e cattolico.
POESIA:
SPESSO IL MALE DI VIVERE…
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori che il prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

COMMENTO:
SPESSO IL MALE DI VIVERE…
Questa lirica pubblicata nella raccolta “Ossi di seppia” è una della più famose di Montale, con questa s’impose come uno degli più innovativi del Novecento italiano.
In questa poesia ritroviamo uno dei temi fondamentali della raccolta, la visione cupa e tragica della realtà.
Il dolore, la sofferenza di tutti gli esseri sono qualcosa che possiamo riscontrare nella vita della natura.
In questi versi alcune immagini naturali diventano il simbolo del male di vivere: un torrente ostacolato nel suo corso che emette un gorgoglio strozzato, una foglia secca che si accartoccia al sole, un cavallo ucciso dal peso delle fatiche insostenibili.
Al profondo dolore insito nell’esistenza umana si può sfuggire rifugiandosi in una sorta di apatica indifferenza: come una statua insensibile, una nuvola eterea, un falco che si allontana sempre più alto nel cielo.

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